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Oasi WWF, dove dove la rigenerazione della natura diviene realtà


Un report racconta le tante esperienze di recupero e ripristino

Fino al 5 giugno lo slogan sarà: “BenEssere in natura”

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Alla vigilia della Primavera delle Oasi, che vedrà ben 7 weekend di iniziative ed eventi aperti al pubblico nelle aree protette gestite dal WWF, l’associazione del panda lancia il report “Effetto Oasi, dalla conservazione al ripristino della natura”. Sono decine infatti i progetti di restauro e ripristino che coinvolgono le Oasi, in coerenza con la strategia europea che ha prodotto la Nature Restoration Law e il decennio dedicato dalle Nazioni Unite al Ripristino della Ecosistemi. In parallelo, con lo slogan ‘BenEssere in Natura” il WWF inaugura il prossimo 21 aprile la Primavera delle Oasi  che fino al 5 giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente – offrirà centinaia di esperienze diverse da godere grazie ad un’immersione totale nelle sue 100 aree protette.

Come riportato nel report WWF, negli ultimi decenni a livello globale l’attività umana ha causato il deterioramento di circa tre quarti degli ecosistemi terrestri e due terzi di quelli marini. La natura italiana è tra le più ricche in Europa ma oggi questa ricchezza si sta perdendo sempre più rapidamente: il 50% delle specie di vertebrati in Italia è minacciato d’estinzione, il 52% delle specie di fauna protette dalla Direttiva Habitat mostra uno stato di conservazione inadeguato e quasi il 90% degli habitat tutelati versa in uno stato di conservazione inadeguato o sfavorevole. L’impegno di operatori e volontari in decine di aree protette quali le Oasi WWF ha ricadute fondamentali sulla conservazione di specie ed habitat chiave, ma anche sul nostro benessere e sulla nostra sicurezza, sulle economie e sui posti di lavoro delle comunità locali.

Il restauro ecologico di successo nel sistema delle Oasi WWF

Malga Valtrigona

Nell’Oasi WWF di Valtrigona, in provincia di Trento nel gruppo alpino del Lagorai, negli ultimi anni sono stati eseguiti diversi interventi di ripristino. Anche l’Oasi WWF di Valle Averto è stata interessata da importanti interventi di restauro ecologico per il recupero di foreste alluvionali e paludi calcaree nell’ambito del progetto europeo LIFE Forestall, in cui sono state messe a dimora oltre 30.000 piante autoctone.

Con il progetto nazionale Ripartyamo il WWF ha eseguito interventi di ripristino in 8 aree italiane, tra cui un importante progetto di restauro forestale nell’Oasi WWF di Policoro, in Basilicata. Questo ha previsto la ricostituzione della copertura forestale attraverso la messa a dimora di specie autoctone e la rinaturalizzazione nelle aree con rimozione di specie aliene invasive. Il progetto di ripristino ecologico nell’Oasi WWF Cratere degli Astroni, nel cuore dei Campi Flegrei tra Napoli e Pozzuoli, ha l’obiettivo di ripristinare naturalità e biodiversità in diversi habitat nell’Oasi, in particolare quelli distrutti dagli incendi boschivi avvenuti nel 2017 e nel 2022. Ad oggi sono stati sottoposti a ripristino ecologico 20 ettari di Oasi di habitat boschivo, di radura e area umida, ripristinate aree aperte a prateria su circa 4 ettari, mediante semina di prato fiorito con specie autoctone per insetti impollinatori.

Bosco pantano di Policoro

Nell’Oasi WWF di Vanzago (MI) è stato realizzato un importante progetto di riforestazione e rewilding per gli anfibi, con la creazione di nuove zone umide come stagni e pozze. Nell’ambito del progetto LIFE GESTIRE è stato anche realizzato un centro di allevamento del pelobate fosco, piccolo (e raro) rospo endemico della pianura padana.

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Tutte queste attività di recupero e ripristino, oltre a favorire la biodiversità, garantiscono l’erogazione di servizi ecosistemici “invisibili” e gratuiti, ma vitali: acqua e aria pulite, impollinazione, produzione di cibo e materie prime, ma anche le stesse attività ricreative e sportive all’aria aperta, fondamentali per il benessere psicofisico.

La primavera delle Oasi

La primavera delle Oasi, con un mese e mezzo di iniziative ed eventi, sarà un’occasione per conoscere e godere dei risultati di conservazione e in moltissimi casi di rigenerazione e restauro della natura, azioni in cui il WWF dagli anni ’60 ha potuto impegnarsi dando nuova vita a ecosistemi preziosi che altrimenti si sarebbero perduti per sempre. Attualmente il Sistema delle Oasi del WWF, il primo in Italia gestito da un’associazione privata e tra i primi in Europa, si estende per circa 27.000 ettari ed è caratterizzato da circa 100 Oasi. Accanto a queste sono da menzionare anche 8 Centri Recupero Animali Selvatici (CRAS), con oltre 8.500 animali ricoverati nel solo 2024, e 10 Centri Educazione Ambientale e alla Sostenibilità (CEAS). Il sistema di aree protette attrae ogni anno circa 350.000 visitatori. Le Oasi vedono oltre 150 persone impiegate e oltre 500 volontari coinvolti nelle attività di gestione, educazione e progetti di conservazione e monitoraggio.

“Più sani sono i nostri ecosistemi, più sano è il pianeta e la sua popolazione. Il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli Ecosistemi mira a prevenire, arrestare e invertire il degrado degli ecosistemi in ogni continente e in ogni oceano. Può contribuire a porre fine alla povertà, combattere il cambiamento climatico e prevenire un’estinzione di massa – ha dichiarato Marco Galaverni, Direttore Oasi, educazione, attivazione WWF Italia – Il nostro paese ha uno strumento formidabile, la legge sul ripristino della natura, che ha un enorme potenziale per riportare in Europa parte della natura perduta, per proteggerci da eventi meteorologici estremi e per affrontare la crisi della biodiversità e del clima. Ma è anche uno strumento di crescita economica che aiuterà settori che da anni vivono situazioni di crisi come quello agricolo”. 



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