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I 30 anni di Namex, l’hub Internet del Mediterraneo


Namex, l’hub Internet di Roma e principale punto di interscambio dell’Italia centrale e meridionale, ha compiuto trent’anni di vita, di innovazione ed eccellenza digitale. E li ha celebrati il 15 aprile scorso, riunendo nella Sala Protomoteca del Campidoglio, i rappresentanti istituzionali e i vertici delle principali aziende tecnologiche per discutere della storia dell’evoluzione di Internet nel nostro Paese, dalla metà degli anni Novanta ad oggi. 

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onore al merito di quanti hanno permesso a Namex di diventare una delle realtà di riferimento per l’interconnessione Internet in Italia: l’incontro si è infatti concluso con la premiazione dei 10 pionieri del digitale: da Bo Arnklit di MCLink a Enzo Valente (GARR), da Francesco Proietti di Caspur a Gianni Sandrucci di Agorà Telematica. Poi John Souter (Linx), Nino Catania (ANFoV), Paolo Bevilacqua di Unidata, Paolo Nuti (MCLink/AIIP), Renato Brunetti (Unidata) e Riccardo De Sanctis (Namex).

Accanto al presidente Renato Brunetti e al Ceo Maurizio Goretti, all’incontro erano presenti, tra gli altri, l’Assessora alle attività produttive e alle pari opportunità del Comune di Roma, Monica Lucarelli, il Direttore Generale di Roma Capitale Paolo Aielli, il Commissario Agcom Massimiliano Capitanio, Maurizio Decina del Politecnico di Milano, Enzo Valente, già direttore GARR.

Con il quartier generale a Roma, Namex ha esteso, nel corso degli anni, la propria presenza nel Sud Italia, con data center a Napoli e Bari, fornendo supporto tecnico all’IXP di Tirana e confermandosi come hub strategico delle telecomunicazioni di tutto il Mediterraneo.

La presenza di Namex ha reso Roma un polo di attrazione per gli investimenti nel settore digitale, favorendo la nascita e la crescita di numerosi operatori di telecomunicazioni e creando un ambiente favorevole all’innovazione tecnologica.

«Il nostro Paese per la sua posizione geografica è un punto naturale per svolgere il ruolo di hub del traffico internet incrementandone l’affidabilità per tutti», ha commentato Maurizio Goretti, Amministratore delegato di Namex: «Lavoriamo da trent’anni per far crescere la competitività digitale dell’Italia e del Mediterraneo in sinergia con le aziende dei cavi sottomarini, dei data center e dei contenuti, attraverso i punti di interscambio (IXP): negli ultimi cinque anni, abbiamo raggiunto 260 reti connesse e un traffico dati che ha superato il Terabit, decuplicando i picchi precedenti». 

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«Quando Agcom nasce nel 1997», ha spiegato il Commissario Agcom Massimiliano Capitanio, «fondamentalmente, era un’autorità analogica che si occupava di regolare il mercato delle telecomunicazioni e dei media tradizionali: oggi, col Digital service coordinator,  è a tutti gli effetti un’autorità digitale che ha a che fare con i satelliti e la Rete. Scenari che non erano previsti eppure quando venne fondata ebbe il merito di prevedere che i singoli mercati – digitale, telefonico, postale e internet – fossero da regolare con le medesime regole proprio per garantire la concorrenza libera del mercato».

I punti di interscambio – IXP (Internet Exchange Point) – sono importanti per far sì che chi progetta l’infrastruttura di cavi sottomarini scelga un luogo rispetto a un altro e, da questo punto di vista, Roma ha una forte attrattività. Dal 1995, Namex ha investito costantemente nello sviluppo dell’infrastruttura digitale di Roma, trasformando la città in un punto di riferimento tecnologico strategico.

Il successo di questa scelta è confermato dai numeri: Namex è un consorzio, non a scopo di lucro, che riunisce 180 aziende e interconnette 260 reti di telecomunicazioni, posizionandosi tra il top 10% degli Internet Exchange Point più performanti al mondo per volume di traffico.







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