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Le Marche e la fuga di cervelli: crescono i laureati ma poi vanno tutti via


Il problema del lavoro qualificato: dalle Marche è “fuga di cervelli”, i laureati aumentano ma poi lasciano la regione.

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Sempre più giovani marchigiani emigrano all’estero, soprattutto se sono laureati. Le Marche, infatti, non offrono abbastanza opportunità di lavoro qualificato. Un trend in crescita e che preoccupa.

Le Marche e la fuga di cervelli: crescono i laureati ma poi vanno tutti via – Ascoli.cityrumors.it

Più giovani qualificati se ne vanno e più la regione perde risorse preziose e cervelli necessari per la crescita e l’innovazione. Per non parlare, poi, dell’invecchiamento della popolazione e del calo demografico. Se le Marche, tuttavia, non offrono sbocchi professionali adeguati o almeno corrispondenti al titolo di studio conseguito, perché un giovane laureato dovrebbe restare?

Negli ultimi anni le Marche hanno assistito a una vera e propria emorragia di giovani laureati. I numeri sono impietosi e dovrebbero indurre politica e imprese a intervenire per invertire il trend ed evitare l’impoverimento della regione.

Le Marche non sono una regione per laureati

Le Marche sono una regione medio-piccola, con un elevato numero di piccole imprese e attività economiche a basso valore aggiunto. Non mancano le eccellenze, così come le start up innovative, alcune di livello internazionale, ma evidentemente non bastano. La regione perde giovani laureati che decidono di trasferirsi in altre regioni d’Italia e all’estero, con numeri che di recente sono esplosi.

Sono 2.600 in un anno i marchigiani laureati sotto i 40 anni di età che hanno abbandonato le Marche per andare a vivere e soprattutto a lavorare in altre parti d’Italia o all’estero. La regione, infatti, non offre abbastanza opportunità. Si tratta di numeri che registrano una tendenza in aumento. Dati che dovrebbero far riflettere le autorità.

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Le Marche non sono una regione per laureati – Ascoli.cityrumors.it

I giovani marchigiani emigrati all’estero nell’ultimo anno sono stati il 27.9% in più di quelli del 2018. Mentre quelli che si sono trasferiti in altre regioni d’Italia sono stati, nell’ultimo anno, il 10,4% in più di quelli del 2018, sebbene con un lieve caldo dello 0,8%.

Il titolo di studio ha un ruolo decisivo in questo trend. Più l’istruzione è elevata e più i giovani se ne vanno dalle Marche  Gli under 40 laureati che dalle Marche si trasferiscono in altre regioni italiane o all’estero sono molti di più di quelli che arrivano in regione.

Dai dati Istat riferiti al 2023 (ultimo dato disponibile), risulta che nelle Marche le cancellazioni dall’anagrafe di laureati under 40 sono state 712 per l’estero e 1.897 per altre regioni d’Italia, per un totale di 2.609 cancellazioni. Mentre le iscrizioni di laureati under 40 all’anagrafe nelle Marche sono state 207 dall’estero e 1.278 da altre regioni italiane, per un totale di 1.485 iscrizioni. Con un saldo negativo di -1.124 tra cancellazioni e iscrizioni.

Del resto le offerte di lavoro parlano chiaro: dagli ultimi dati dell’Indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, sulle intenzioni delle imprese di assumere personale, emerge che le imprese marchigiane offrono opportunità di lavoro agli under 30 solo per il 32,2% del totale dei contratti (11.140 complessivi). Mentre le offerte riservate ai laureati sono solo l’8,9% delle entrate programmate.

Insomma, pochi posti di lavoro per i giovani e ancora meno per i giovani laureati. Non sorprende che in molti decidano di andare fuori regione o all’estero.



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