Ferrara è la prima provincia in Regione per incidenza occupazionale nelle imprese artigiane. Infatti, nelle micro e piccole aziende del comparto, lavora circa il 23% della forza lavoro complessiva di tutto il nostro territorio. Un dato, questo, che ci colloca al vertice dei valori registrati a livello emiliano-romagnolo in cui la media di incidenza dell’artigianato è pari al 16,7% (227mila lavoratori).
Dopo Ferrara, sul totale dell’occupazione, l’artigianato ha un peso maggiore a Forlì-Cesena (20,8%) e a Piacenza (19,5%). Nel territorio estense, le Pmi artigiane danno da lavorare a quasi 18mila addetti che generano l’8,5% del totale del valore aggiunto provinciale. Fondamentale, fra l’altro, il ruolo delle aziende artigiane sul versante occupazione anche in prospettiva. L’ampio contributo delle Mpi alla domanda di lavoro lo si coglie dai dati previsionali: delle 139.640 entrate di lavoratori programmate dalle imprese, a livello regionale, nel trimestre aprile-giugno 2025 il 62,5% (87.220 entrate) sono pianificate da micro e piccole imprese con 1-49 dipendenti (dati Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2025).
Contributo più ampio delle MPI alla domanda di lavoro si rileva nelle province di: Rimini (82,9%), Ferrara (67,4%) e Ravenna (65,0%). Il nostro territorio, ancora una volta, figura tra quelli più virtuosi. Infatti, a fronte di 7.180 ingressi programmati complessivamente, poco meno di cinquemila sono nelle piccole imprese. Nel mondo della micro e piccola impresa e nell’artigianato emiliano-romagnolo è più alta la quota di dipendenti giovani. Nelle imprese fino a 49 addetti – di cui fa parte la totalità delle imprese artigiane – la quota di dipendenti under 30 è del 17,7%, 5,2 punti superiore al 12,5% delle medie e grandi imprese con almeno 50 addetti, e sale al 20,2% nelle micro imprese fino a 9 addetti, dove è più elevato il peso dell’artigianato.
Tra le province la quota più elevata di dipendenti under 30 nelle MPI la osserviamo a Rimini, dove raggiunge la quota del 20,6%, 8,9 punti superiore rispetto alle medio-grandi imprese. Seguono Forlì-Cesena dove la quota di dipendenti under 30 si attesta al 17,9%, 6,5 punti superiore rispetto alle imprese medio-grandi, Ravenna, dove la quota di dipendenti under 30 si attesta al 17,7%, 5,9 punti superiore rispetto alle imprese medio-grandi e Piacenza, anch’essa con una quota di dipendenti under 30 del 17,7%, superiore di appena 0,3 punti rispetto alle imprese medio-grandi.
Su questo versante, la nostra provincia è invece un po’ più in sofferenza. Complice, con ogni probabilità, anche il saldo demografico negativo. Infatti, in termini percentuali, l’incidenza degli under 30 sul totale dell’occupazione nelle Pmi è del 16,2 %. “Pur in un contesto di crisi generale dell’occupazione – spiegano i vertici provinciali di Confartigianato Graziano Gallerani e Paolo Cirelli – i numeri elaborati dal nostro centro studi fotografano una situazione nella quale è sempre più evidente come l’apporto della artigianato in una realtà economicamente fragile, sia fondamentale. Nel giorno in cui si celebra il lavoro, ribadiamo con forza la nostra vocazione: le nostre imprese generano anche Pil Sociale”. “Quest’anno – chiudono Gallerani e Cirelli – abbiamo vissuto, in provincia, crisi aziendali dall’impatto fortissimo. Le imprese artigiane non solo si sono mostrate da subito solidali, ma hanno messo in pratica quella che viene definita responsabilità sociale d’impresa. Ecco, l’artigianato è un presidio anche sotto questo punto di visa. È nel nostro dna”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link