Una vertenza infinita. L’ennesimo confronto ministeriale sulla situazione della Menarini restituisce il quadro di un’azienda che procede con tanta fatica verso il rilancio e fa registrare una divergenza di vedute abbastanza netta tra la proprietà , rappresentata dall’amministratore delegato Vittorio Civitillo, ed i rappresentanti dei lavoratori. I sindacati rilanciano le preoccupazioni sul futuro degli stabilimenti di Bologna e valle Ufita e ribadiscono la necessità che il Ministero delle imprese e del made in Italy continui a tenere accesi i riflettori su questa vertenza.
«La situazione produttiva evidenziano i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic ed Ugl metalmeccanici ci pare ancora lontana dagli obiettivi prefissati che, a fine anno, dovranno far registrare la realizzazione di tre autobus al giorno. Soprattutto, abbiamo espresso la nostra riprovazione verso i licenziamenti che stanno colpendo persino persone con gravi patologie. Nel contempo, abbiamo ribadito la necessità di procedere con il programma di assunzioni previste». Nonostante gli annunci dei mesi scorsi, infatti, il previsto piano di nuove assunzioni procede a rilento, mentre risulta completamente bloccato nonostante gli impegni assunti il programma delle stabilizzazioni dei lavoratori con contratto a termine. L’amministratore delegato Civitillo lamenta pure nel corso del confronto tenutosi presso la sede del Dicastero di via Molise l’alto tasso di assenteismo che ancora si registra nella fabbrica di valle Ufita, aprendo ad un possibile accordo sulle uscite incentivate di addetti prossimi alla pensione. I rappresentanti dei lavoratori smentiscono l’assunto secondo cui sarebbero superate le difficoltà sulla supply chain, sottolineando come «le criticità sono tutt’altro che alle spalle, tanto che fatichiamo a completare gli autobus in lavorazione». I sindacati rilanciano, quindi, la necessità di impegni concreti in tempi certi per favorire, finalmente, l’avvio di un serio piano di rilancio produttivo.
«Chiediamo a Menarini aggiungono i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici responsabilità sociale ed al Ministero una doverosa attenzione. Inoltre, chiediamo di completare i percorsi formativi per il personale. Pur comprendendo le difficoltà insite nel piano di ristrutturazione della ex Industria Italiana Autobus, oggi Menarinibus, sollecitiamo il coinvolgimento dei lavoratori, chiarezza nelle scelte strategiche e la cessazione degli atti unilaterali di licenziamento».
Non è mancato, nel corso del confronto presieduto da un dirigente del Dicastero delle imprese e del made in Italy, un riferimento alla trattativa con i cinesi. «Secondo la proprietà della Menarini spiegano ancora le parti sociali è in corso un rapporto di tipo commerciale, che dovrebbe portare all’omologazione di due nuovi modelli. Rispetto all’ingresso nell’azionariato dell’azienda, invece, si registra un ritardo per ragioni geopolitiche di contesto». Civitillo, inoltre, annuncia l’intenzione di omologare un bus elettrico da otto metri per garantire all’azienda nuove fette di mercato, mentre avrebbe lasciato trasparire che la situazione ereditata presenterebbe criticità che non sarebbero emerse nella fase di trattativa. L’amministratore delegato della Menarini, inoltre, avrebbe evidenziato l’avanzato stato della trattativa per l’acquisizione dello stabilimento di Bologna, attualmente di proprietà di Leonardo, destinato a ospitare le attività di ricerca e sviluppo, la prototipazione dei mezzi, l’area commerciale, i ricambi e l’assistenza post vendita.
«Restano ancora da risolvere fanno sapere i rappresentanti della Regione Emilia Romagna – i nodi degli esuberi della vecchia gestione della Industria Italiana Autobus, delle assunzioni di 26 ricercatori che si debbono aggiungere ai 91 dipendenti oggi in forza alla storica azienda produttrice di bus e della formazione professionale». Da parte sua, il Ministero ha ribadito l’impegno a proseguire l’attività di monitoraggio degli sviluppi legati al processo di rilancio dell’azienda, annunciando la riconvocazione delle parti per il giorno 15 luglio.
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