Un salto di qualità nelle relazioni economiche tra Italia e Turchia. È quello compiuto al quarto vertice intergovernativo tra i due Paesi, culminato in una serie di accordi che toccano settori chiave dell’economia e dell’innovazione. Al centro, l’ambizione condivisa di portare il volume degli scambi commerciali a 40 miliardi di dollari “nel medio periodo”, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni, superando già oggi i 32 miliardi – target inizialmente previsto per il 2029 – grazie a una crescita ben oltre le attese.
L’Italia si conferma primo partner commerciale della Turchia nel Mediterraneo e secondo in Europa. Ma, sottolinea Meloni, “intendiamo alzare ulteriormente l’asticella”, rafforzando le sinergie in settori strategici e ad alto contenuto tecnologico. Gli accordi firmati toccano ambiti diversi: energia, telecomunicazioni, industria aerospaziale, intelligenza artificiale, infrastrutture, cultura e sport. E ogni settore contribuisce a comporre un mosaico di cooperazione strutturata che guarda al futuro.
Tra le intese più significative spicca quella tra Sparkle e Turkcell, leader turco delle telecomunicazioni. Il progetto congiunto prevede la costruzione di una dorsale digitale sottomarina lunga 4.000 chilometri per collegare la Turchia all’Italia e all’ecosistema europeo.
L’accordo è stato presentato al Mobile World Congress di Barcellona, dove le due aziende hanno firmato un memorandum d’intesa per la realizzazione di un cavo sottomarino tra Izmir e Chania, in Grecia, con capacità di oltre 25 terabit al secondo per coppia di fibre. Grazie all’integrazione con il sistema BlueMed, l’infrastruttura si estenderà fino a Milano, diventando un nodo nevralgico della connettività tra Europa, Medio Oriente e Asia.
“Si tratta di una dorsale all’avanguardia – ha spiegato Meloni – che migliorerà la connettività intercontinentale, strategica per gli equilibri digitali e geopolitici del Mediterraneo”. Il progetto rientra anche nell’ambito dell’iniziativa GreenMed di Sparkle, che mira a una digitalizzazione sostenibile della regione.
In occasione della firma il ceo di Sparkle, Enrico Bagnasco, ha dichiarato: “Con questo accordo creiamo un nuovo corridoio digitale a bassa latenza che rafforza la resilienza e la diversificazione della rete globale”. Una visione condivisa da Ali Taha Koç, ceo di Turkcell: “Offriamo un’alternativa solida alle rotte esistenti, essenziale per garantire continuità anche in caso di interruzioni. È un’opportunità per hyperscaler e content provider che cercano connessioni sicure e affidabili”.
Ma la collaborazione tra Italia e Turchia non si ferma alla connettività. Meloni ha citato la joint venture tra Baykar Technologies e Leonardo per lo sviluppo di sistemi aerei senza pilota, con sede in Italia, come esempio di sinergia industriale avanzata. Sul fronte dell’energia, si rafforza la cooperazione sul gas naturale (in particolare tramite il Tap), con un’apertura a nuove prospettive su rinnovabili e idrogeno.
La premier ha inoltre ricordato l’accordo per la creazione di un comitato congiunto sull’innovazione scientifica e tecnologica, nato dal Memorandum of Understanding firmato dal ministro Adolfo Urso con l’omologo turco. Questo comitato avrà il compito di supervisionare l’attuazione del piano e individuare nuove aree di cooperazione nei settori della transizione green, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie avanzate.
Meloni ha rivendicato il nuovo protagonismo italiano: “L’Italia torna efficace nella capacità di attrarre investimenti”, rilanciando il ruolo delle imprese, grandi e piccole, come motore di innovazione e competitività. Anche Erdogan ha colto il momento per rilanciare le ambizioni economiche della Turchia, decisa a trasformare le attuali sfide geopolitiche e commerciali in opportunità di sviluppo.
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