FERMO – Evento ieri pomeriggio al Laboratorio FermoTech dedicato all’innovazione e alla sinergia tra ricerca, tecnologia e piccole imprese del territorio con l’obiettivo di favorire l’incontro tra la tradizione manifatturiera locale e le nuove frontiere della trasformazione digitale
Innovazione in rete: a FermoTech la ricerca a servizio del territorio: Confartigianato e l’hub tecnologico insieme per traghettare la manifattura locale verso la trasformazione digitale.
Si è tenuto ieri, dalle 17.30, nella sede di FermoTech, l’appuntamento dedicato alle aziende, realizzato in collaborazione con Confartigianato Imprese Macerata Fermo Ascoli.
L’hub di ricerca nasce come una realtà che ha unito pubblico e privato e i suoi ricercatori sono specializzati in intelligenza artificiale, realtà aumentata, additive manufacturing ed ecosostenibilità. Tra i soci figurano il Comune di Fermo, Euf (Ente Universitario del Fermano), e Università Politecnica delle Marche, More, NextLab, Morphica, Università degli Studi di Camerino.
A fare gli onori di casa il sindaco Paolo Calcinaro che ha portato i saluti istituzionali del Comune ospitante. Dal Fermano, anche Lorenzo Totò, presidente Confartigianato Moda Marche e vicepresidente Confartigianato Imprese MC FM AP per il quale «è fondamentale aggiungere al know-how di questo territorio anche la tecnologia, perché, senza, ormai non si è più competitivi. Tecnologia che vuol dire anche nuove idee per la produzione, unendo l’esperienza dei nostri imprenditori alla nuova linfa che possono portare i giovani».
A parlare di un apporto fondamentale del mondo tech anche Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartigianato Imprese MC FM AP: «Il nostro obiettivo è quello di farci contaminare e contaminare, a sua volta, le nostre imprese, dove c’è un’oggettiva resistenza alla tecnologia, credo più che altro legata alla non conoscenza e provocata dall’idea che sia troppo complicata per le aziende molto piccole. Questo luogo può essere un accentratore, anche per raccontare la tecnologia. Siamo convinti che la digitalizzazione possa essere un importante elemento di competitività, sia per l’evoluzione dei prodotti che dei servizi. Quello di cui c’è bisogno è comprendere ciò di cui stiamo parlando. Oggi è presente ancora una produzione particolarmente rigida, mentre il mercato chiede soprattutto articoli personalizzata, piccoli pezzi. Per questo c’è una difficoltà a dare una risposta produttiva, che sia personalizzata, ma allo stesso tempo conveniente. La possibilità di inserire tecnologie di questo tipo può aiutare in questo tipo di approccio».
Al microfono Giorgio Menichelli (segretario generale Confartigianato Imprese Macerata Ascoli Fermo). Con lui Lorenzo Totò (presidente Confartigianato Moda Marche e vicepresidente Confartigianato Imprese Macerata Ascoli Fermo)
A PMI e microimprese si è rivolto anche Ronnie Garratoni, direttore operativo di Fermo Tech, che ha parlato della sinergia tra università e aziende. «Ci sono già realtà più grandi che adottano queste soluzioni, vogliamo avvicinarci anche a quelle più piccole, accompagnandole verso nuove soluzioni innovative. Questo vuole essere, allo stesso tempo, un luogo di sperimentazione e applicazione».
A mostrare i vantaggi che le aziende possono trarre proprio da queste applicazioni, docenti e ricercatori dell’UnivPm. La professoressa Marta Rossi ha mostrato le peculiarità dell’analisi del ciclo di vita (Lca) di un prodotto o servizio, mentre le ricercatrici Alessandra Papetti e Sara Antomarioni hanno fatto provare ai presenti diversi visori 3D, già utilizzati da imprese del territorio che producono ascensori e articoli correlati. A parlare ai presenti di stampa 3D mostrando i diversi processi di produzione, il ricercatore di UnivPm, Paolo Senesi.
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