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Area Science Park, 1 mln di euro per startup e spin-off » inno3


Deep Tech Revolution è il nome dell’iniziativa proposta da Area Science Park volta a sostenere progetti imprenditoriali innovativi ad “alta intensità tecnologica”. Con questa proposta, l’ente nazionale di ricerca vigilato dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) intende favorire la trasformazione dei risultati scientifici di frontiera in applicazioni industriali, promuovendo lo sviluppo di soluzioni capaci di incidere in modo significativo sul tessuto produttivo nazionale e internazionale. Si tratta di un contributo complessivo di un milione di euro a fondo perduto. 
Il programma si rivolge quindi a startup, spin-off, gruppi di ricerca e singoli ricercatori interessati a sviluppare o validare soluzioni nell’ambito delle deep tech, definite come quell’insieme di innovazioni fondate su scoperte scientifiche o ingegneria avanzata, caratterizzate da elevati livelli di complessità tecnologica e cicli di sviluppo più lunghi rispetto all’innovazione tradizionale.

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Deep Tech Revolution, il programma nei dettagli

Deep Tech Revolution focalizza l’attenzione su quattro ambiti strategici: la scienza dei materiali, il digitale avanzato, le filiere energetiche verdi e le scienze della vita. Per quanto riguarda la scienza dei materiali, l’iniziativa supporta progetti volti alla creazione di materiali avanzati, nanostrutture funzionali e soluzioni innovative per la microelettronica e la fotonica. Il digitale avanzato comprende attività di high-performance computing (Hpc), sviluppo di intelligenza artificiale e ingegneria dei dati applicata a sistemi industriali complessi. Sul fronte delle filiere energetiche verdi, l’attenzione è rivolta a tecnologie per la decarbonizzazione, soluzioni di stoccaggio energetico e applicazioni legate all’idrogeno verde. Infine, nel settore delle scienze della vita, il programma sostiene progetti che spaziano dal drug discovery alla diagnostica molecolare, fino allo sviluppo di dispositivi biomedicali innovativi basati su genomica ed epigenomica.
Per ognuno dei progetti selezionati, il modello di finanziamento adottato prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto fino a 200mila euro. Suddiviso in due componenti: il 50% in denaro è destinato alla copertura di spese per attività di ricerca e sviluppo, come consulenze tecniche specialistiche, acquisizione di licenze scientifiche, strumenti e materiali necessari alla sperimentazione; il restante 50% viene invece erogato sotto forma di servizi di supporto, che comprendono percorsi di accelerazione imprenditoriale, mentoring tecnico e accesso alle infrastrutture di ricerca di Area Science Park.

Area Science Park, uno dei laboratori

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Area Science Park, uno dei laboratori

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Area Science Park, uno dei laboratori

Un elemento distintivo del programma risiede nella possibilità, per i team selezionati, infatti, di utilizzare direttamente i laboratori e le infrastrutture scientifiche avanzate dell’ente. Tra queste figurano i laboratori di biologia strutturale, cellulare e molecolare, il Laboratorio di Genomica ed Epigenomica, il Laboratorio di Microscopia Elettronica per la caratterizzazione di materiali innovativi e la piattaforma di calcolo ad alte prestazioni Hpc, integrata con il laboratorio di data engineering. Inoltre, sarà possibile usufruire della rete di dimostratori del Digital Innovation Hub, utili per testare prototipi e soluzioni in contesti operativi simulati. Questa disponibilità infrastrutturale rappresenta un’opportunità significativa per accelerare la maturazione tecnologica dei progetti, riducendo costi di sviluppo e tempi di validazione sperimentale.

Il percorso di internazionalizzazione

Il programma prevede anche un articolato percorso di internazionalizzazione. I partecipanti avranno la possibilità di partecipare a due study visit internazionali presso centri di ricerca e innovazione di eccellenza, selezionati tra i principali ecosistemi scientifici globali. Queste “missioni” permetteranno di entrare in contatto diretto con ricercatori, imprenditori e investitori, favorendo l’avvio di collaborazioni strategiche. Inoltre, sono previsti bootcamp formativi dedicati allo sviluppo delle competenze manageriali e tecniche necessarie per accompagnare la crescita delle startup deep tech, oltre ad attività di networking mirate a favorire la connessione con attori chiave del panorama industriale e finanziario. Per rafforzare ulteriormente i team di ricerca, Area Science Park offrirà anche la possibilità di finanziare una borsa di ricerca annuale, destinata a giovani ricercatori da integrare nei progetti selezionati.

Deep Tech Revolution, selezione dei progetti

La procedura di selezione è gestita da un comitato tecnico-scientifico internazionale, e si basa su una valutazione tecnica rigorosa. I criteri di valutazione comprenderanno il livello di innovatività delle soluzioni proposte, la loro differenziazione rispetto allo stato dell’arte, la scalabilità industriale e la replicabilità commerciale dei risultati, nonché la capacità dei proponenti di utilizzare in modo efficace le infrastrutture e i servizi messi a disposizione dal programma. Sarà inoltre valutata la solidità e la multidisciplinarietà del team proponente, elemento ritenuto cruciale per sostenere le sfide complesse tipiche dei progetti deep tech. La call è aperta fino al 30 giugno 2025.

Caterina Petrillo
Caterina Petrillo, presidente Area Science Park

Le candidature dovranno essere presentate attraverso la piattaforma online di Area Science Park, allegando una documentazione tecnica dettagliata che descriva il progetto, il piano di sviluppo, la strategia di tutela della proprietà intellettuale e il budget previsto. L’esito delle selezioni sarà comunicato entro settembre 2025, con avvio ufficiale dei progetti nell’autunno successivo e una durata complessiva delle attività fissata in dodici mesi. Secondo quanto dichiarato dalla presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, il programma Deep Tech Revolution si inserisce “all’interno di una più ampia strategia pluriennale volta a favorire l’integrazione tra i tradizionali servizi di supporto all’innovazione per le Pmi, la promozione della nascita di nuove imprese tecnologiche e l’utilizzo strategico delle infrastrutture scientifiche avanzate” sviluppate dall’ente negli ultimi anni. Petrillo ha sottolineato che l’investimento nel programma con risorse proprie riflette “la convinzione che sia fondamentale sostenere le deep tech, puntando su idee progettuali e soluzioni che, pur non avendo un immediato ritorno commerciale, possono generare nel medio-lungo periodo trasformazioni profonde e nuove traiettorie di sviluppo per l’economia e la società”.

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Rispetto all’innovazione tecnologica tradizionale infatti, spesso di tipo incrementale, l’innovazione deep tech si caratterizza per la sua capacità di introdurre cambiamenti qualitativi nuovi, in grado di determinare cambiamenti di paradigma, a condizione che il mercato sia pronto ad assorbirne i benefici. Ed è in questo spazio ad alto potenziale e alto rischio che Deep Tech Revolution intende operare, così da contribuire alla nascita di una nuova generazione di imprese capace di competere su scala globale. In un contesto europeo e nazionale che riconosce la necessità di colmare il gap esistente nel trasferimento tecnologico, l’iniziativa vuole anche essere un modello operativo replicabile, in grado di mettere a sistema risorse economiche, competenze tecnico-scientifiche e infrastrutture avanzate, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione delle scoperte scientifiche in soluzioni concrete anche per l’autonomia tecnologica del Paese.

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