BRUXELLES (Reuters) – La società di clearing belga Euroclear intende confiscare e ridistribuire circa 3 miliardi di euro di fondi russi congelati dopo che Mosca ha sequestrato denaro contante agli investitori in Russia.
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È quanto emerge dai documenti visionati da Reuters e da quanto hanno riferito tre fonti vicine alla questione.
Il denaro sarà utilizzato per compensare gli investitori occidentali dopo che Mosca ha sequestrato il contante detenuto in Russia negli ultimi mesi, intensificando i tentativi di entrambe le parti di recuperare miliardi di fondi colpiti dalla guerra in Ucraina, hanno riferito le fonti.
Euroclear ridistribuirà 3 miliardi di euro da un pool di 10 miliardi di euro in contanti appartenenti a entità e individui russi colpiti dalle sanzioni dell’Unione europea in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022.
La mossa, riportata qui in dettaglio per la prima volta, segna un nuovo livello di reazione da parte dell’Europa. L’Unione europea ha modificato il proprio regime sanzionatorio alla fine dell’anno scorso, consentendo l’erogazione di fondi agli investitori occidentali in tali circostanze.
In passato, l’Occidente ha organizzato prestiti e pagamenti all’Ucraina attingendo agli interessi sui beni russi congelati, atto denunciato come “furto” dal presidente russo Vladimir Putin.
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Il previsto pagamento da parte di Euroclear è stato innescato dagli ordini del governo russo di confiscare miliardi agli investitori occidentali lo scorso anno. Euroclear ha subito pressioni da parte degli investitori internazionali per sbloccare il denaro. Reuters non ha potuto determinare chi di loro beneficerà del pagamento.
Euroclear ha ottenuto a marzo l’autorizzazione dal Belgio, sua principale autorità legale, per effettuare il pagamento, secondo le persone interpellate da Reuters.
Euroclear ha informato i clienti dei prossimi pagamenti in un documento informativo dell’1 aprile, esaminato da Reuters.
“Abbiamo ricevuto l’autorizzazione dalla nostra autorità competente a scongelare gli importi di compensazione e a renderli disponibili ai nostri partecipanti”, si legge nel documento.
Reuters non ha potuto stabilire l’identità dei proprietari russi i cui beni saranno sequestrati.
Il governo belga non ha commentato, mentre il ministero delle Finanze russo non ha risposto a una richiesta di commento.
Euroclear ha sottolineato che applica le sanzioni, ma non prende decisioni sulla loro forma o revoca.
I pagamenti agli investitori occidentali non intaccheranno gli oltre 200 miliardi di euro di riserve della banca centrale russa congelate nell’Ue, hanno detto le due fonti.
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Tuttavia, ridurranno l’accumulo di ricchezza russa, che comprende contanti, azioni e obbligazioni, detenuti quasi interamente presso Euroclear, che ha permesso alla Ue di fare pressioni su Mosca. Alcuni speravano che i beni russi congelati potessero essere utilizzati per la ricostruzione dell’Ucraina.
Gli investitori occidentali hanno decine di miliardi di beni bloccati in Russia, da fabbriche sequestrate a contanti.
La decisione dell’Europa di restituire agli investitori i beni russi congelati in Europa è vista in modo critico da alcuni.
“Sequestrare i beni russi e darli agli investitori occidentali sarebbe moralmente riprovevole”, ha detto Jacob Kirkegaard, esperto di sanzioni del Peterson Institute for International Economics, un think tank con sede a Washington.
“Rappresenterebbe una decisione politica di dare priorità alle imprese occidentali rispetto ai contribuenti. Tutti i beni congelati che non saranno destinati alla ricostruzione dell’Ucraina dovranno… essere coperti dai contribuenti”, ha aggiunto.
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L’Unione europea ha congelato centinaia di miliardi di beni russi – comprese le riserve della banca centrale – dopo l’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022, in una mossa senza precedenti che ha rappresentato la più severa misura sanzionatoria contro la Russia.
Euroclear detiene la maggior parte dei beni russi oggetto delle sanzioni in Europa, vale a dire oltre 180 miliardi di euro.
Per Mosca è importante riavere indietro questo patrimonio e, secondo una delle fonti, ciò ha provocato circa 100 azioni legali contro Euroclear. Reuters non è stata in grado di determinare lo stato di avanzamento di tali cause.
L’anno scorso Mosca ha minacciato ritorsioni se i propri asset congelati fossero stati sequestrati e utilizzati per l’Ucraina e all’inizio di quest’anno ha apportato una modifica alla propria legge che consente ciò.
Nei mesi scorsi, Mosca ha sequestrato 3 miliardi di euro in liquidità detenuta da Euroclear presso un deposito in Russia, per compensare gli investitori russi colpiti dalle sanzioni occidentali.
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Anche Clearstream, un ramo della borsa tedesca che come Euroclear custodisce titoli come azioni e bond per trader, si è trovato in una situazione simile.
Anche la società lussemburghese effettuerà pagamenti simili da liquidità russe congelate agli investitori occidentali, anche se su scala minore, in base a quanto riferito da una persona a conoscenza con la questione.
La somma in questione è di diverse centinaia di milioni di euro, ha aggiunto la fonte. No comment da parte di Clearstream.
Due fonti a conoscenza del caso hanno detto che si tratta di uno scambio di denaro occidentale congelato in Russia con denaro russo bloccato in Europa, avviato da Mosca.
Gli sforzi di Mosca per sbloccare i propri asset congelati giungono mentre l’economia russa è sottoposta al quarto anno di sanzioni internazionali imposte a causa della guerra. La Russia continua a bombardare l’Ucraina nonostante i colloqui tra Washington e Mosca per porre fine alla guerra, che hanno lasciato l’Europa ai margini.
(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)