Conto e carta

difficile da pignorare

 

Teatro della società, la sfida della sostenibilità economica


Sostenibilità. È questa la grande sfida che attende la fondazione a cui sarà affidato il compito di gestire il teatro della società. Il percorso di costruzione del nuovo ente è ormai quasi terminato: come annunciato dall’assessore alla cultura Simona Piazza nell’ultima commissione, lo statuto della fondazione, il piano economico – finanziario e la convenzione con palazzo Bovara per la gestione del teatro saranno portati in consiglio comunale tra fine maggio e inizio giugno. Sono stati proprio i primi numeri del piano economico – finanziario, presentati durante la commissione dal dottor Ciro D’Aries, consulente del Comune, a suscitare il dibattito sugli obbiettivi che dovrà raggiungere il nuovo ente.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

«O abbiamo la ragionevole certezza di riuscire a raccogliere cifre vicine al 50% del contributo comunale oppure ci saranno delle difficoltà» ha osservato il leghista Stefano Parolari. Contributo comunale che, per scelta dell’amministrazione, sarà pari a 800mila euro, ovvero il 25% di quanto oggi viene messo a bilancio ogni anno per l’organizzazione di tutti quegli eventi culturali che in futuro saranno gestiti in co – programmazione con il nuovo ente. Si tratterebbe, in altre parole, di raccogliere quasi mezzo milione di euro ogni anno da privati.

«La sostenibilità economica – ha replicato l’assessore Piazza – caratterizzerà la gestione dell’intera vita culturale della città. Abbiamo lavorato già con l’interesse di qualche soggetto a diventare socio ordinario nonché il contatto di qualche realtà che in futuro potrebbe diventare un sostenitore». Come evidenziato dal dottor D’Aries, «Il mecenatismo dipende dalla qualità dell’offerta». Sarà quindi fondamentale l’impegno della direzione artistica, dettaglio sul quale per ora ci sono solo ipotesi. «Si potrebbero – ha sottolineato Piazza – stringere accordi o con un direttore che rimanga in pianta stabile a Lecco oppure con teatri partner. In questo modo si potrebbe riprendere un’attività che ha caratterizzato storicamente il Teatro della società, ovvero quella di ospitare le prove di alcune produzioni. Potrebbe portare ulteriori contributi». All’epoca della “scapigliatura milanese” il Teatro della Società ospitava le prove degli spettacoli che venivano riprodotti poi alla Scala di Milano.

«Oltre al distacco di alcuni dipendenti del Comune – ha aggiunto Piazza – la fondazione avrà a disposizione risorse umane in più per lavorare su fundraising e bandi, molto utilizzati dalle fondazioni bancarie per finanziare le iniziative culturali». Sono due le forme di sostegno economico da privati previste dallo statuto: i soci ordinari, ovvero gli enti che decideranno di versare contributi regolari; i mecenati – sostenitori, ossia le realtà o i singoli cittadini che vorranno sostenere il nuovo ente in misura minore e più saltuaria. Solo l’assemblea dei soci, tuttavia, avrà potere deliberativo, cioè approverà il bilancio e la programmazione, mentre quella dei mecenati – sostenitori avrà un ruolo consuntivo.

«Nei due anni prima dell’ultima chiusura – ha ricordato l’assessore – si affittavano gli spazi del teatro gratuitamente. Questo non sarà più possibile: ci sarà un nuovo regolamento in cui saranno disciplinati non solo i requisiti per chiedere l’utilizzo del teatro ma anche le tariffe. Aprire la struttura per una sera costa circa 2mila euro». Secondo le prime stime contenute nel Pef, nel 2027 la fondazione dovrebbe raccogliere 189mila euro da affitti, sponsor e bandi e 100mila euro da contributi di soci ordinari e mecenati. “Sono proiezioni molto prudenti” ha sottolineato Piazza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%