“La Regione sostiene costantemente l’occupazione nel settore turistico. Nel 2024 abbiamo investito 40 milioni di euro per incentivare le assunzioni ed entro questo mese pubblicheremo un nuovo Avviso al quale abbiamo destinato altri 22milioni. Ma questo non basta. Per quanto attiene il comparto turistico e i lavoratori stagionali le tutele e le retribuzioni devono essere aumentate per far sì che i giovani intraprendano con fiducia quelle professioni perché, è innegabile, l’inflazione sta mettendo a rischio la tenuta economica di tantissime famiglie ed è sempre più urgente intervenire in favore di un tangibile adeguamento dei salari al costo della vita”.
Così l’assessora del Lavoro Desirè Manca replica alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dai titolari dell’Iti Marina Hotels e Resorts e del Forte Village di Pula.
“La Regione sta cercando di coinvolgere e corresponsabilizzare le imprese nelle scelte relative alla formazione professionale a finanziamento pubblico, con lo scopo di dare risposte più tempestive e puntuali alle esigenze del mercato. Attraverso l’Avviso Filo Sardegna, che abbiamo recentemente pubblicato, – ricorda l’assessora Desirè Manca – ci siamo posti l’obiettivo colmare il divario tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dalla domanda di lavoro. Stiamo cercando di partire da qui per invertire il paradigma. Viviamo in un’epoca di trasformazioni globali con la transizione ecologica e digitale che richiede competenze nuove e un sistema formativo capace di anticipare le esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Intendiamo creare un modello di intervento che permetta alle imprese di rafforzare tempestivamente le competenze delle proprie risorse umane e al contempo reclutare nuove figure professionali adeguatamente formate. Questo progetto sperimentale propone un nuovo modello didattico-organizzativo che prevede il coinvolgimento diretto delle imprese, delle Associazioni di categoria datoriali regionali e delle Università nel sistema formativo regionale, istituendo così un raccordo organico e continuo tra lavoro e formazione”.
“Veniamo quotidianamente a conoscenza di storie familiari al limite. Questo perché in Italia i salari hanno subito una fortissima perdita del potere d’acquisto e l’inflazione penalizza maggiormente le retribuzioni più basse. Il settore turistico merita figure qualificate e professionisti del settore e anche l’applicazione dei contratti nazionali non basta più, perché questi devono essere in linea con l’aumento dei prezzi. Cosa che non è ancora accaduta. Pertanto, se gli imprenditori del settore turistico alberghiero, pur applicando i contratti di riferimento faticano a trovare personale le cause non possono essere esclusivamente riferite alla mancanza di formazione ma piuttosto è necessaria una presa di coscienza seria del quadro economico generale che tutta l’Italia sta attraversando, che, accompagnata alla volontà di lavorare di intesa, a tutti i livelli, per modificare questa situazione potrebbe sicuramente avere maggiori benefici per tutti, sia per le imprese che per i lavoratori”.La Regione sostiene i lavoratori, ma le aziende li paghino adeguiatamente”
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link