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approccio che cambia lo scenario


Una nuova architettura basata sulla blockchain per l’Industrial IoT potrebbe riscrivere le regole della sicurezza nei sistemi industriali connessi. Con l’espansione dell’Industria 4.0, infatti, il crescente utilizzo di sensori, attuatori e sistemi intelligenti collegati in rete ha aumentato in modo esponenziale l’esposizione delle infrastrutture industriali ai rischi cyber. L’Industrial Internet of Things, motore della digitalizzazione manifatturiera, si trova oggi a fare i conti con minacce che superano la capacità dei modelli tradizionali di protezione centralizzata.

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In questo scenario, uno studio pubblicato su Scientific Reports (Nature) introduce una proposta concreta e scalabile: un’architettura decentralizzata che unisce la robustezza della blockchain alla potenza computazionale distribuita dell’edge computing. Obiettivo: garantire fiducia, integrità e autenticazione nell’intero ciclo di vita dei dati industriali.

Il cuore della proposta: decentralizzazione e reputazione

A firmare il lavoro è un team di ricercatori dell’Università di Malaya, guidato da Abdul Rahim, che ha ideato una rete collaborativa basata su nodi edge e smart contract blockchain. Il perno del sistema è il meccanismo di consenso Proof of Authentication (PoAh), che si basa su un sistema reputazionale distribuito per validare l’identità e l’affidabilità dei dispositivi connessi.

«La sicurezza dei sistemi Industrial IoT non può più dipendere da server centrali o autorità singole: serve un ecosistema distribuito in cui ogni nodo contribuisca al controllo collettivo», affermano gli autori. Il PoAh consente proprio questo: autenticazione autonoma tra nodi, con aggiornamenti crittografati, tracciabilità dei comportamenti sospetti e isolamento automatico dei dispositivi non conformi.

Edge computing: efficienza, resilienza, privacy

L’aspetto edge del sistema non è secondario. In un’epoca in cui i volumi di dati generati sul campo sono enormi, gestire localmente l’analisi e la validazione consente di alleggerire la rete, ridurre la latenza e preservare la riservatezza. Gli edge node diventano così centri di decisione autonoma, in grado di gestire politiche di sicurezza, rilevamento anomalie e gestione delle credenziali in tempo reale.

Il risultato è una rete “intelligente” distribuita, dove il dato non viaggia più verso un cloud centralizzato prima di essere verificato, ma viene trattato in loco con garanzie criptografiche e registrato su blockchain solo se validato. Un approccio, questo, che rafforza la resilienza ai guasti di rete e l’aderenza alle normative sulla data governance.

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Un cambio di paradigma per le telco

In questo scenario, per il settore delle telecomunicazioni la proposta rappresenta molto più di un’evoluzione tecnologica: è un’opportunità strategica. L’integrazione della Blockchain per l’Industrial IoT nei servizi telco consente di abilitare nuovi modelli di business, dal provisioning sicuro dei dispositivi alla fornitura di infrastrutture edge-as-a-service. In particolare, l’evoluzione del 5G SA, del network slicing e delle piattaforme edge-native può trovare nella blockchain un alleato perfetto per garantire sicurezza e fiducia nella filiera industriale.

Le telco possono candidarsi a ruoli chiave: validatori di transazioni, gestori di identità digitali, fornitori di logistica sicura per dispositivi e aggiornamenti. Si tratta di una funzione ad alta responsabilità, ma anche di grande valore aggiunto, in uno scenario in cui la cybersecurity è un driver competitivo.

Una fondazione per la fiducia digitale

Ma non solo. Un altro elemento centrale dello studio è la gestione dei registri: la blockchain non è usata solo per transazioni finanziarie, ma per costruire audit trail immutabili che tengano traccia di ogni configurazione, scambio, modifica o comportamento critico dei dispositivi. Tutto viene tracciato, firmato digitalmente e registrato in modo trasparente.

«La fiducia è l’elemento fondante dell’ecosistema industriale digitale – spiegano gli autori – e la blockchain, con il supporto dell’edge, è in grado di fornirla senza compromessi in termini di performance». In un mondo dove anche un singolo sensore compromesso può generare effetti a catena devastanti, la costruzione di un layer di fiducia automatizzato non è più una scelta, ma una necessità.

Blockchain per l’Industrial IoT: quali prospettive?

I risultati sperimentali dello studio – basato su simulazioni in ambienti realistici – mostrano un buon compromesso tra sicurezza, scalabilità e latenza. Resta però aperta la sfida dell’interoperabilità tra diversi sistemi blockchain e protocolli IIoT, così come quella della governance condivisa tra attori pubblici e privati. Per questo, i ricercatori auspicano una convergenza verso standard aperti di sicurezza distribuita, in grado di supportare l’adozione su larga scala.



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