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sicurezza digitale dei minori al centro


Il 5 maggio l’Italia celebra la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, un’occasione per riaffermare l’urgenza di contrastare uno dei crimini più gravi che colpisce i più vulnerabili: bambini e adolescenti. In un contesto in continua evoluzione, segnato dalla crescente pervasività degli ambienti digitali, le minacce si moltiplicano, richiedendo un impegno coordinato e trasversale da parte di istituzioni, famiglie, scuola, forze dell’ordine e società civile.

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I dati parlano chiaro. Nel primo semestre del 2024, le vittime di pornografia minorile in Italia sono quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, salendo a 137, di cui il 66% ha meno di 14 anni. La Polizia Postale ha trattato complessivamente 2.809 casi di pedopornografia e adescamento online (+6% rispetto al 2023), con 144 arresti e oltre 1.000 denunce. Sul piano preventivo, sono stati monitorati 43.000 siti, oscurandone più di 2.800, mentre le campagne educative hanno coinvolto oltre 164.000 studenti, 2.900 genitori e 10.000 insegnanti.

Anche Save the Children lancia l’allarme: “Gli abusi sessuali nei confronti dei minori sono reati gravissimi, con conseguenze traumatiche indelebili. Va compiuto ogni sforzo per intercettare i rischi e garantire una rapida presa in carico delle vittime”, afferma la direttrice generale Daniela Fatarella. L’organizzazione ha recentemente lanciato la piattaforma Percorsi di tutela, uno strumento operativo per educatori e operatori, e continua a lavorare per promuovere l’uso consapevole del digitale tra i minori, anche con la guida online realizzata con la Polizia Postale. Telefono Azzurro, con il numero 114 – Emergenza Infanzia, ha gestito nel 2024 ben 192 casi di abuso sessuale, di cui il 70% riguarda minori vittime di violenze. Il presidente Ernesto Caffo rilancia l’impegno della Fondazione con un Manifesto in otto punti e avverte: “Si parla ancora troppo poco del fenomeno, nonostante l’aumento costante. È tempo di affrontarlo con leggi più efficaci e reti di intervento internazionali. Non abbiamo ancora gli anticorpi”.

L’allarme è condiviso dalle più alte cariche istituzionali. “La pedofilia e la pedopornografia violano l’essenza dell’essere umano”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando l’importanza di adulti “capaci di ascoltare e interpretare anche i silenzi”. “La tutela dei minori è una priorità del governo”, ha ribadito la Premier Giorgia Meloni, richiamando l’urgenza di educare le famiglie a riconoscere i segnali di allarme, anche nei contesti digitali. Sulla stessa linea, la ministra Roccella ha evidenziato come “violenza e abusi non conoscono crisi” e annunciato investimenti nei Centri per la famiglia e nell’alfabetizzazione digitale.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito la violenza contro i minori “un crimine atroce”, mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricordato che questi reati “provocano sofferenze fisiche e psichiche profonde e durature”, e che occorre rompere il silenzio che spesso li accompagna. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha richiamato la necessità di “uno sforzo corale”, annunciando un protocollo triennale con Telefono Azzurro che prevede formazione specialistica per le Forze Armate sul riconoscimento e la gestione degli abusi.

Questa giornata, dunque, chiama ancora all’azione. I dati rivelano un fenomeno in crescita, reso ancora più pervasivo dalla tecnologia, che richiede strategie nuove e integrate. È essenziale rafforzare la collaborazione tra istituzioni, enti del terzo settore e – sempre più – grandi aziende del tech, le cui piattaforme potrebbero essere un potenziale e pervasivo strumento di prevenzione. Serve un’alleanza concreta per la sicurezza digitale dei minori, che integri nei servizi online criteri di safety-by-design, meccanismi efficaci di age verification e la rimozione rapida dei contenuti illeciti. Come ricordato dal Presidente Caffo, “proteggere i minori significa proteggere il nostro futuro”. Occorre quindi un movimento globale, fatto di competenze, responsabilità e volontà politica, che metta al centro la dignità e i diritti dell’infanzia.

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