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Esenzione acconto IRPEF 2025: chi non deve pagarlo


È stato confermato l’esonero dal versamento dell’acconto IRPEF per una vasta platea di contribuenti nel 2025.

In particolare, con il Decreto acconti IRPEF 2025 sono stati definiti i requisiti e le condizioni per i pensionati e i lavoratori dipendenti che quest’anno non sono tenuti a pagarlo.

Salvo proroghe, chi non rientra in questa categoria è tenuto a pagare il saldo e l’eventuale prima rata di acconto dell’imposta entro il 30 giugno 2025, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.

Ma vediamo cosa ha stabilito il legislatore e chi sono i soggetti esonerati dal farlo.

ESENZIONE ACCONTO IRPEF NEL 2025, PER CHI VALE

Secondo quanto stabilito dal Decreto acconti IRPEF 2025 pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 94 del 23-04-2025, sono esonerati dal versamento dell’acconto IRPEF nel 2025 i lavoratori dipendenti e i pensionati che non percepiscono altri redditi oltre a quelli da lavoro dipendente o pensione.

L’esenzione, cioè, si applica solo se il contribuente non ha altre entrate (derivanti, per esempio, da attività autonome, fabbricati, capitali, redditi diversi, ecc.). Chi invece percepisce anche un secondo reddito – per esempio da locazione o da attività occasionale – dovrà continuare a versare l’acconto IRPEF nei modi ordinari.

COSA CAMBIA

Per i beneficiari dell’esenzione, l’acconto IRPEF non è dovuto a giugno o novembre 2025 e l’intero importo dell’imposta verrà calcolato e versato in sede di dichiarazione dei redditi nel 2026.

La necessità di questo intervento nasce da un problema tecnico: il D.Lgs. 216/2023 aveva previsto la riduzione temporanea delle aliquote IRPEF da 4 a 3 nel 2024. Quindi, l’IRPEF sul reddito del 2023, dichiarato appunto nel 2024, è stata calcolata con aliquote più basse, ma solo per quell’anno.

Solo successivamente la Legge di Bilancio 2025 con la riforma fiscale 2025 ha reso strutturale questo nuovo sistema con meno scaglioni, ma senza una norma che adeguasse i criteri di calcolo della “nuova” IRPEF che pensionati e lavoratori dipendenti avrebbero dovuto effettivamente versare quest’anno.

Senza il Decreto acconti IRPEF 2025, quindi, nel 2025 questi contribuenti avrebbero pagato un acconto dell’imposta maggiore, poiché calcolato con il vecchio sistema a 4 aliquote. Di conseguenza, il legislatore ha deciso di rimandare per loro il pagamento al 2026.

Dal prossimo anno, infatti, saranno applicate direttamente le nuove aliquote, secondo le regole entrate in vigore dal 24 aprile 2025 (data di entrata in vigore del decreto), ovvero il calcolo avverrà secondo il nuovo sistema strutturale a 3 scaglioni.

GUIDA AL DECRETO ACCONTI IRPEF 2025

Per approfondire l’argomento, mettiamo a vostra disposizione la nostra guida al Decreto acconti IRPEF 2025 e vi consigliamo anche di approfondire la riforma fiscale del 2025 dove sono riassunte tutte le novità riguardo il nuovo sistema degli scaglioni dell’IRPEF con tre aliquote e il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere la guida sul modello 730 2025 e il nostro articolo che riassume tutte le novità che riguardano le detrazioni fiscali nel 2025 e come cambiano.

Potrebbe interessarvi sapere poi come funziona il rimborso IRPEF nel 2025.

Per scoprire tutte le agevolazioni attive e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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