Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Fabrizio Caliolo, coordinatore provinciale della Uil Brindisi
Come è noto una delle sfide principali per il territorio di Brindisi è la sua transizione industriale. Un percorso complesso che sta interessando centinaia di lavoratori e che per molti significherà formarsi a nuove mansioni in processi produttivi che richiedo sempre maggiori competenze ed aggiornamento costante.
Il tema della formazione dei lavoratori – di quanti sono in «Transizione» e di quanti vogliono accedere al mondo del lavoro – diventa sempre più centrale, non solo a Brindisi. Per affrontare le sfide che il mondo del lavoro e dell’economia impongono occorrono competenze nuove e formazione di qualità. Solo investendo su istruzione superiore, Its, università e centri di ricerca Brindisi potrà creare lavoro stabile, rilanciare l’economia e rendere il territorio attrattivo per imprese innovative.
In questo senso il nostro territorio offre già un polo privilegiato: la troppo spesso dimenticata Cittadella della ricerca, da anni in cerca di rilancio. Nonostante il comprensorio sulla Statale 7 ospiti realtà di primo piano come Enea, Cetma, l’Its Aerospazio ed alcuni corsi universitari, l’intera area versa in condizioni di degrado strutturale e gestionale.
Occorre al più presto un progetto concreto e condiviso, con governance stabile e investimenti pubblici per farne un hub d’innovazione al servizio del territorio. È urgente attivare un tavolo tra istituzioni, parti sociali, università e imprese per pianificare insieme il futuro formativo e produttivo del territorio a partire proprio dal polo che può significare la Cittadella.
Apprendiamo in questi giorni che sembra essere in affanno anche l’altro nobile progetto culturale e formativo nel nostro territorio, quello di Brindisi Città Universitaria. Una prospettiva a lungo termine finanziata con fondi Pnrr a cui – forse – sta mancando la tanto invocata “Rete” fra istituzioni, la sinergia con le imprese ed il giusto sostegno dal basso. L’Università stabilmente insediata a Brindisi, in città, è una opportunità troppo preziosa per non essere considerata per il suo giusto valore.
Per la Uil di Brindisi è fondamentale riportare al centro dell’agenda il tema della formazione, centrale per la riqualificazione dei lavoratori in transizione e la formazione di nuove figure tecniche e professionali. La formazione non è un lusso, un vezzo per intellettuali, ma una necessità sempre più urgente. Brindisi ha le risorse, le competenze e le strutture per avviare e sostenere percorsi formativi di qualità: è tempo di fare sistema e mettere il capitale umano al centro dello sviluppo.
La Uil, come sempre, è pronta a fare la sua parte.
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