Insediarsi in un Polo tecnologico o in un Business Innovation Centre di Trentino Sviluppo significa accedere a un ecosistema dinamico e a servizi evoluti, con benefici concreti per il business. Lo dimostra la scelta di ben 214 imprese che oggi occupano quasi interamente gli spazi disponibili nei Poli Meccatronica e Manifattura di Rovereto, oltre che negli EU|BIC di Trento, Pergine, Mezzolombardo e Borgo Valsugana.
Nati nei primi anni ’80 su iniziativa della Comunità Europea, i Business Innovation Centre (EU|BIC) e i poli tecnologici di Trentino Sviluppo rappresentano oggi una delle reti più estese e longeve d’Italia ed Europa. Una realtà in costante crescita che accoglie startup, grandi gruppi industriali, centri di ricerca, acceleratori d’impresa, scuole e percorsi universitari, favorendo la contaminazione tra ambiti e la condivisione di competenze.
«Quello che abbiamo costruito è un ecosistema fertile», spiega Giuseppe Consoli, presidente di Trentino Sviluppo. «Le imprese collaborano tra loro, nascono sinergie su progetti europei, si sviluppano filiere corte e si creano opportunità di lavoro qualificato per i giovani del territorio.»
Un modello, quello dell’innovazione distribuita, che funziona e continua a evolversi: sono già in fase di progettazione due nuovi hub dedicati all’idrogeno e alle scienze della vita. In particolare, il bando per il nuovo Polo di Scienze della Vita a Rovereto (area “ex Ariston”) sarà pubblicato entro l’estate, con una realizzazione prevista entro il 2027.
Il Trentino è stato tra i primi territori italiani ad adottare il modello degli EU|BIC, affidandone la gestione a Trentino Sviluppo. Oggi sono sei i centri attivi: il Polo Tecnologico di Trento, i due parchi tecnologici di Rovereto (Polo Meccatronica e Progetto Manifattura) e gli incubatori multisettoriali di Mezzolombardo, Pergine e Borgo Valsugana. L’Hub Scienze della Vita di Pergine, inaugurato a maggio 2024, è destinato a diventare il settimo EU|BIC del Trentino.
In totale, gli incubatori ospitano 214 aziende, di cui 27 startup innovative. L’accesso agli spazi – dai 15 ai 1.000 metri quadrati – è regolato da una selezione basata su innovatività, sostenibilità e coerenza con le specializzazioni tematiche (meccatronica e sostenibilità ambientale per i poli di Rovereto). L’ingresso è selettivo proprio perché questi centri fanno parte di una rete europea di 110 enti che condividono protocolli di qualità e l’obiettivo di sostenere imprese innovative ad alto potenziale.
La permanenza nei BIC è temporanea: l’obiettivo è accompagnare le imprese lungo il percorso di crescita, offrendo servizi per prototipazione, internazionalizzazione e accesso al mercato, fino al passaggio in strutture produttive autonome.
La domanda è alta: i centri sono quasi saturi. Il BIC di Borgo Valsugana è al completo con 7 aziende, così come il Polo Tecnologico di Trento, che ospita 15 realtà. Anche Mezzolombardo e Pergine Valsugana registrano un tasso di occupazione del 92%. Il Polo Meccatronica di Rovereto ospita 79 aziende con spazi occupati al 94%, e rappresenta un polo formativo di eccellenza grazie alla presenza dell’Istituto Marconi, del CFP Veronesi (con il programma Made++), del corso di laurea in Bioingegneria dell’Università di Trento e della ProM Facility.
Progetto Manifattura, polo della green economy, ospita 90 aziende. Gli edifici storici sono completamente occupati, mentre nei nuovi spazi della “Be Factory” restano disponibili solo 3 moduli su 30. Il complesso ospita, tra gli altri, il corso di laurea in Scienze motorie, il distretto Habitech, il Green Building Council, centri di ricerca come COSBI, CIMeC e CeRiSM, nonché acceleratori come Spreentech Ventures e Trentino Invest. È attivo anche uno spazio coworking, utilizzato da 38 professionisti.
L’unico spazio attualmente disponibile è presso il nuovo Hub Scienze della Vita di Pergine Valsugana, dove si può accedere a un moderno laboratorio in co-lab, pensato per la ricerca e l’innovazione nelle biotecnologie e nelle scienze della vita.
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