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il futuro dell’abitare in Trentino


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presentazione del Rapporto CISF 2024 “Famiglia e abitare” [
Archivio Ufficio Stampa PAT]

Alla mattinata, moderati dalla giornalista Linda Stroppa, sono intervenuti Francesco Belletti, direttore del CISF, la sociologa e professoressa dell’Università Cattolica di Milano Sara Nanetti, Walter Viola, dirigente generale dell’Unità di missione semplice resilienza abitativa, sostenibilità e assegno unico, Giovanni Gardelli, dirigente generale del Dipartimento urbanistica, energia, catasto, tavolare, il presidente di Itea Sergio Anzelini, la presidente del Forum delle Famiglie Elisa Marafon, il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi e il vice direttore generale di Cassa del Trentino Alberto Brandolini.

Nel suo intervento, Francesco Belletti, presentando i principali dati del Report CISF 2024 , ha ripercorso l’evoluzione delle politiche abitative in Italia, un paese con oltre 36 milioni di abitazioni per 26 milioni di famiglie – con circa 10 milioni di immobili non destinati ad abitazione principale – ed in cui solo il 2,4% della popolazione vive in edilizia pubblica. Il tema della casa, ha affermato Belletti, è cruciale per la tenuta delle famiglie e dei territori: è progetto di vita, eredità, risparmio intergenerazionale. Ma è anche oggi luogo di nuove vulnerabilità, soprattutto per le giovani generazioni, spesso impossibilitate ad accedere al mercato immobiliare se non supportate da disponibilità familiari.

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Su un piano più sociologico, Sara Nanetti ha approfondito il concetto di abitare come dimensione al tempo stesso intima e comunitaria. La casa è specchio dell’evoluzione familiare e sociale, ha spiegato, riportando che per il 30% degli italiani essa rappresenta comfort e sicurezza, per il 28% famiglia, per il 27% rifugio e tranquillità. Ma esistono anche diseguaglianze profonde nell’accesso e nella qualità dell’abitare, che si riflettono sul senso di benessere individuale e collettivo.

L’assessore Marchiori ha quindi tracciato un quadro delle politiche provinciali in corso sul fronte dell’abitare, sottolineando come l’obiettivo sia contrastare lo spopolamento delle zone periferiche e montane, ma anche intervenire per agevolare l’accesso alla casa anche alla cosiddetta “fascia grigia”, ossia chi non riesce ad accedere né all’edilizia pubblica né al mercato privato. Tra le misure messe in campo, Marchiori ha ricordato il contributo per l’acquisto della prima casa da parte di giovani under 40 (oltre 600 domande raccolte dal novembre 2024), quello per l’abbattimento del 90% degli interessi sui mutui, i progetti di housing sociale RI-Urb (per la rigenerazione urbana e la creazione di 800-900 alloggi in aree urbane ad alta densità) e RI-Val (destinato alle aree montane e turistiche), l’iniziativa Vallarsa da vivere e i progetti già avviati positivamente nei comuni di Luserna e Canal San Bovo. Marchiori ha inoltre ribadito l’importanza di un assessorato dedicato alle politiche della casa, che lavori in sinergia con gli altri assessorati per affrontare in modo coordinato un tema tanto trasversale.

Walter Viola ha evidenziato come i dati e le riflessioni emerse dal Report CISF siano in linea con le azioni messe in campo dalla Provincia per affrontare in modo innovativo il tema dell’abitare. Il rischio – ha precisato – è quello di affrontare una questione in continua evoluzione con strumenti superati, mentre le politiche abitative non possono essere non integrate con adeguate politiche di welfare, di coesione e di sostegno alla famiglia. In quest’ottica, ha spiegato, la Provincia sta rafforzando gli strumenti di edilizia pubblica e potenziando le misure di edilizia agevolata, con contributi rivolti alla generalità della popolazione.

Giovanni Gardelli ha ripercorso l’evoluzione urbanistica del Trentino, richiamando la visione policentrica promossa da Bruno Kessler a partire dagli anni ’60, che – per contrastare la forte emigrazione – puntava a colmare i divari territoriali attraverso una pianificazione diffusa: aree produttive, poli formativi e sviluppo turistico capillare. Un modello che ha guidato per decenni la crescita del territorio, ma che oggi, ha sottolineato Gardelli, mostra i suoi limiti. La società attuale, più complessa e mobile, richiede strumenti diversi per governare il territorio. Anche gli Stati generali della montagna hanno evidenziato come il Trentino non si stia spopolando nel suo complesso, ma stia vivendo una nuova fase di redistribuzione interna: non più solo tra Trento e le valli, ma tra piccoli borghi e centri periferici più strutturati, che stanno assumendo il ruolo di veri e propri “centri di sistema”. Dinamiche che impongono una riflessione sugli strumenti e sugli obiettivi della pianificazione.

Infine, Sergio Anzelini ha fatto il punto sull’azione di ITEA, che gestisce 10.600 alloggi in cui vivono oltre 22.000 persone. L’obiettivo, ha dichiarato Anzelini, è il recupero dei circa 1200 alloggi inutilizzati – per i quali sono state già avviate 22 gare per circa 55 milioni per interventi di manutenzione entro il 2025), aumentare l’efficientamento energetico per abbattere contestualmente i costi di gestione degli immobili, costruire nuovi alloggi. Anzelini ha anche annunciato l’approvazione da parte di Itea del bando per 28 nuove abitazioni da realizzare in viale dei Tigli a Trento.

Al termine del convegno, i partecipanti hanno visitato la mostra “We, Home. Le relazioni, gli affetti, i luoghi della cura in famiglia”, allestita al piano terra del Palazzo della Provincia fino al 15 maggio 2025.
 

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