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Rallentamento nel settore edile ad Ancona nel 2025 per tagli ai bonus fiscali e sfide future sugli appalti


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Il comparto edile nella provincia di Ancona mostra un rallentamento nel primo semestre del 2025, complice la riduzione delle agevolazioni fiscali per interventi sulle abitazioni. Le imprese attive, circa 4.654, registrano un calo nei lavori legati ai bonus, mentre il settore pubblico continua a trainare con investimenti legati al Pnrr e alla ricostruzione post-sisma. In questo contesto, emergono questioni legate alla dimensione degli appalti pubblici, che rischiano di escludere le piccole e medie imprese locali.

La riduzione dei bonus fiscali e l’impatto sulle imprese edili di ancona

Nei primi mesi del 2025 il taglio dei bonus fiscali sugli interventi edilizi ha inciso pesantemente sull’attività delle imprese della provincia di Ancona. La tassazione agevolata sul primo immobile è scesa al 50%, mentre per le seconde case il beneficio ha toccato il 36%. Queste percentuali diminuiranno ulteriormente nel 2026, fino al 36% per la prima casa e al 30% per la seconda. La contrazione delle detrazioni ha portato a un freno nei cantieri privati, specialmente su quelli che riguardano lavori di ristrutturazione e miglioramenti energetici.

Questo rallentamento ha coinvolto direttamente le 4.654 imprese attive nel territorio, creando un clima di incertezza sugli investimenti privati. Tuttavia, il comparto si mantiene in vita grazie all’apporto di risorse pubbliche. Il Pnrr e i fondi per la ricostruzione post-sisma hanno continuato a garantire flussi economici importanti, permettendo alla filiera di sopravvivere nonostante l’indebolimento del mercato privato. Il Superbonus 110%, ormai in fase discendente, ha lasciato un segno consistente: in regione ha generato oltre 3,4 miliardi di euro spesi su 14.165 edifici. Tra questi, il 37,3% riguarda condomini, il 40,4% abitazioni unifamiliari e il 22,3% unità indipendenti.

Gli ostacoli delle gare pubbliche alle pmi locali

Nel campo degli appalti pubblici emerge una problematica riguardante la dimensione degli incarichi messi a gara. I dati Anac segnalano che tra gennaio e agosto 2024, nelle Marche sono stati banditi oltre 1.100 appalti relativi al Pnrr, per un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, più di 300 di queste gare superano il milione di euro, una soglia che spesso esclude le piccole e medie imprese locali, che rappresentano una buona parte del tessuto produttivo della provincia.

Moreno Ghergo, presidente di Cna costruzioni Ancona, ha sottolineato l’importanza di ridisegnare le gare pubbliche in modo più accessibile. “Proporre appalti divisi in lotti più piccoli, coerenti con la capacità delle pmi locali, consentirebbe di mantenere qualità e occupazione sul territorio.” Questo approccio potrebbe favorire una distribuzione più equa degli investimenti pubblici, evitando che grandi imprese esterne finiscano per monopolizzare i lavori e marginalizzare la presenza locale.

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Le prospettive future: case green e incentivi per l’edilizia sostenibile

Guardando avanti, il settore dovrà affrontare le nuove sfide poste dalla direttiva europea “case green”, che ha l’obiettivo di migliorare la qualità energetica degli edifici riducendo le emissioni. Questa normativa richiede un salto tecnologico e ambientale, con una forte attenzione all’adozione di materiali e tecniche costruttive più sostenibili.

Secondo Ghergo, “il successo di questo cambiamento dipende da incentivi fiscali stabili nel tempo e duraturi.” Senza un sostegno concreto e continuo, rischia di risultare difficile per le imprese locali innovare e adeguarsi a questi standard. L’introduzione di tecnologie all’avanguardia e metodi costruttivi moderni sarà cruciale per completare la transizione verso un’edilizia che rispetti i requisiti ambientali del futuro europeo. Il tessuto produttivo di Ancona, forte della sua esperienza e competenza, aspetta strumenti adeguati per affrontare questa sfida.





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