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Il progetto “100% Rucola”, finanziato nell’ambito del PSR Campania 2014–2020, rappresenta un passo significativo verso la valorizzazione della Rucola della Piana del Sele IGP, una delle eccellenze rappresentative dell’agricoltura italiana, che copre circa il 73% della produzione nazionale e che vanta un forte orientamento all’export, con circa il 50% destinato ai mercati del Nord Europa.

Questo ambizioso progetto mira a coniugare qualità, innovazione e sostenibilità, trasformando la rucola in una risorsa preziosa non solo per il territorio, ma anche per l’intero settore agricolo. L’obiettivo del progetto è trasformare gli scarti vegetali in risorse, sviluppando prodotti ad alto valore aggiunto e riducendo l’impatto ambientale, secondo un modello concreto di economia circolare.

Vito Busillo, presidente del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP, ha evidenziato l’importanza del progetto: “Il nostro obiettivo è recuperare il più possibile le molecole attive della rucola, in particolare l’erucina, nota per le sue proprietà benefiche. Grazie a questo progetto, ci proponiamo di generare valore aggiunto per le aziende del Consorzio, favorendo un utilizzo completo della rucola prodotta”.

Il progetto “100% Rucola” è il frutto di una collaborazione tra diverse realtà produttive e scientifiche del territorio, tra cui l’Azienda Agricola Busillo Vito, Terralavoro Giampaolo, l’Azienda Agricola Cascone Annamaria, il Consorzio di Tutela, Eng4Life Srl e la Fondazione Saccone. Questa sinergia mira a trasformare gli scarti di lavorazione della rucola in risorse utili, riducendo l’impatto ambientale e aprendo nuovi scenari di economia circolare.

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“L’erucina, un isotiocianato noto per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali, è stata alla base di un prodotto innovativo, microincapsulato per aumentarne la biodisponibilità e facilitarne il dosaggio.Il prodotto è ora pronto per la fase di industrializzazione, mentre è già stato avviato uno studio di fattibilità per il riutilizzo del materiale esausto come CDR (Combustibile Derivato da Rifiuto), confermando la volontà di valorizzare ogni fase della filiera”. E’ quanto riferisce Gaetano Lamberti, docente dell’Università degli Studi di Salerno e responsabile scientifico del progetto, nell’illustrare i risultati delle attività di ricerca, tra cui lo sviluppo di un prototipo per l’estrazione dell’erucina dagli sfalci di rucola.

La Fondazione Saccone ha svolto un ruolo cruciale nel coordinamento tecnico e scientifico delle attività, promuovendo una rete tra imprese, ricerca e istituzioni per uno sviluppo sostenibile e consapevole.

Dall’indagine statistica sulla filiera della Rucola della Piana del Sele IGP, curata dalla Fondazione Saccone, è emerso che il 66,7% delle aziende segnala una produzione di scarti compresa tra il 5% e il 10%, mentre il 44,4% stima che l’impatto economico degli scarti superi il 5% dei costi operativi. Le principali cause sono la mancata vendita del prodotto (74,1%), i difetti riscontrati alla raccolta (59,3%) e gli scarti durante i controlli qualità (50%). Nonostante le criticità, si registra un atteggiamento costruttivo: il 46,3% delle aziende è pronto a conferire almeno il 25% degli scarti a fini di ricerca e sviluppo, mentre il 20,4% è disponibile a destinarne oltre il 75% alla valorizzazione.

Inoltre le imprese intervistate hanno espresso un forte interesse verso l’innovazione, soprattutto in ambiti come efficienza energetica (59,3%), ottimizzazione dei processi produttivi (57,4%) e gestione informatizzata (40,7%). Tra le priorità per rafforzare la competitività figurano la riduzione dei costi, l’adozione di tecnologie avanzate, il miglioramento della qualità e della shelf-life dei prodotti, e una maggiore sostenibilità dell’intera filiera.

“100% Rucola” si propone di trasformare un problema, gli scarti di vegetazione della rucola, in una doppia opportunità: da un lato portando alla creazione di un prodotto innovativo di interesse nutraceutico, dall’altro riducendo il volume e l’impatto degli scarti e ottenendo un certo recupero energetico, favorendo un’economia circolare.

“Il progetto “100% Rucola” dimostra che oggi l’agricoltura non è più solo produzione, ma anche sostenibilità, ricerca e innovazione – dichiara in conclusione Busillo – Abbiamo l’obiettivo ambizioso di dare valore anche a ciò che fino a ieri era considerato uno scarto. Un grazie particolare va alle aziende che hanno creduto nella sperimentazione e alla rete di partner scientifici e istituzionali che hanno reso possibile questa esperienza. Questa è la strada per una filiera più forte, più consapevole e più competitiva”.

Attraverso l’applicazione di questo progetto, sarà possibile recuperare e valorizzare scarti di produzione realizzando potenziali prodotti breakthrough per il mercato, creando nuovo valore aggiunto per le aziende coinvolte. “100% Rucola” non è solo un progetto di valorizzazione della rucola, ma un modello virtuoso di come l’agricoltura possa innovarsi e generare valore per tutto il territorio.

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