CREMONA – «Conoscere i dati per costruire il futuro», delineando una fotografia dinamica delle città, a supporto di strategie funzionali al commercio e al turismo locali. Questo l’obiettivo del progetto Urban data, sviluppato nell’ambito del programma Cities di Confcommercio, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il primo step di Cities (attivo sulle città di Cremona e Crema), è stato presentato questa mattinata nella sede di Confcommercio a Cremona.
Al tavolo tecnico, presenti il presidente dell’associazione, Andrea Badioni, il vicepresidente Marco Stanga, il direttore generale Stefano Anceschi, il docente della Cattolica Enrico Fabrizi, l’assessore al commercio del Comune di Crema, Franco Bordo, l’assessore al commercio di Cremona Luca Zanacchi e, per la Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, Ilaria Casadei dell’ufficio attività promozionali. «Oggi più che mai — ha commentato Badioni —, abbiamo bisogno di strumenti concreti per prendere decisioni consapevoli. L’accesso agli Urban Data rappresenta, in questo senso, un’opportunità strategica per trasformare intuizioni in azioni, e rendere più efficaci le politiche per il commercio e per la vivibilità dei nostri centri urbani».
Anche il dg Anceschi ha posto l’accento sulla possibilità di valorizzare il ruolo del terziario di mercato, attraverso la ricchezza informativa. «I dati raccolti saranno utili a pianificare azioni mirate, a programmare iniziative e a gestire i flussi in maniera più efficiente. Un servizio prezioso per il commercio di vicinato e per l’intero sistema ricettivo di Cremona e Crema».
Il progetto Cities è infatti mirato alla valorizzazione dei centri urbani ed al contrasto della desertificazione commerciale. Stanti le rilevazioni dell’ufficio studi di Confcommercio e del centro studi Guglielmo Tagliacarne, tra il 2012 e il 2024, in Italia, oltre 118mila negozi hanno cessato la loro attività. E tra le 20 città italiane con le maggiori perdite, in termini di esercizi commerciali, figura anche Cremona (seconda, in Lombardia, solo a Varese).
Nato per rafforzare le economie di prossimità e promuovere un modello di sviluppo urbano basato su sostenibilità, comunità e identità, Cities mira a rispondere alle perdite attraverso azioni concrete, in sinergia con le associazioni territoriali. Cinque, gli ambiti strategici: la rigenerazione degli spazi pubblici e dei quartieri attraverso il coinvolgimento attivo delle imprese locali; la promozione di una mobilità e logistica sostenibili; la definizione di patti locali per la riapertura dei negozi sfitti; la costruzione di una governance urbana partecipata e lo sviluppo di politiche innovative per il commercio locale, supportate dall’utilizzo di tecnologie digitali e da strumenti di analisi avanzata. «Il progetto Urban data cities — ha commentato Zanacchi — rappresenterà anche un utile strumento di supporto alle politiche pubbliche. Comprendere in che modo le nostre città vengano frequentate, sia in termini qualitativi che quantitativi, potrà incoraggiare scelte sempre più incisive, da parte delle amministrazioni locali». Del medesimo avviso anche Bordo, omologo per il Comune di Crema: «In precedenza, le analisi dei flussi all’interno dei centri storici erano assai approssimative: si basavano infatti su impressioni e percezioni. L’apporto delle nuove tecnologie, sempre più fondamentali nelle nostre vite, consentirà una pianificazione ad hoc per ogni tessuto cittadino».
Da adesso in poi, l’osservatorio sui flussi pedonali e turistici di Confcommercio manterrà un’attività costante, grazie alla sinergia con il mondo accademico. Gli studenti dell’Università Cattolica saranno infatti periodicamente coinvolti nell’analisi dei dati, offrendo un importante contributo all’interpretazione delle dinamiche urbane.
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