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i reati informatici crescono del 117%


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FERMO Crescono i reati informatici che, a loro volta, contribuiscono a far aumentare la criminalità economica. È quanto emerge da un report di Confartigianato, che ha reso noti i dati relativi ai delitti contro le imprese.

Casi in aumento

I malintenzionati che se la prendono con le aziende, quindi, si adeguano ai tempi: aumentano e vengono implementate le nuove tecnologie, sale il loro utilizzo, e aumentano anche le truffe e i raggiri telematici. «Non di facile contrasto», come evidenzia la stessa Confartigianato. Dati alla mano, riferiti al quinquennio 2019-2023, sale la criminalità economica, sia a livello nazionale che nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. E il report dell’associazione di categoria è figlio di statistiche fatte dall’Istat su delitti denunciati alle forze di polizia, autorità giudiziaria: furti e rapine, estorsione e contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando sono gli altri reati, oltre ai citati informatici.

I dati

Se Ascoli fa segnare un + 23,3% nel quinquennio in esame, con 11 denunce su 100 unità locali d’impresa (dato 2022), e i reati informatici hanno un +104,3%, nel Fermano i delitti economici sono cresciuti del 25,1%.

L’incidenza, anche qui riferita al 2022, parla di 12 denunce su 100 unità locali di impresa. Nell’ultimo anno di riferimento, però, s’è registrato un -0,4%. Maggiore rispetto all’Ascolano anche l’aumento dei reati informatici (nonostante il -8,1% dell’ultimo anno preso in considerazione): nel Fermano sono cresciuti con un +117%. Se non ci fosse stata la flessione del 2023, quindi, sarebbe andata ancora peggio. E comunque, il dato relativo al 2023, parla di un 43,5% di reati informatici sul totale contro le imprese.

Va meglio il Maceratese, che ha fatto registrare un +6,6% di reati economici (10 su 100 unità le denunce, nel 2022), con una crescita del 57,9% dei reati informatici (calati dell’1% nel 2023). Considerando solo questo ultimo tipo di reato Ascoli Piceno, Fermo e Macerata sono sopra la media nazionale e regionale, quanto a crescita. Le Marche poi sono la seconda regione in Italia per incidenza di contraffazione. Qui i dati sono riferiti a fine 2024 e anche in questo caso il dato del Fermano è il peggiore, collocandosi al secondo posto in Italia: 1.979 sono le imprese esposte, che rappresentano l’11,7 del totale. Tra queste 1.281 sono le artigiane. Ad Ascoli sono esposte 555 imprese (il 3% del totale), a Macerata 1429, il 4,7% del totale.

Il commento

«La sicurezza – commenta il presidente territoriale di Confartigianato Enzo Mengoni – è un bene pubblico essenziale per la libertà economica. Le imprese artigiane e le micro e piccole sono spesso le più esposte agli atti criminali, e informatici. Bisogna mantenere alta l’attenzione e fare prevenzione, continuare con la collaborazione che continua a esserci tra mondo produttivo e forze dell’ordine sempre presenti e con grande competenza. La legalità non è un tema astratto: è il presupposto per garantire equità, concorrenza leale attrattività e sviluppo sostenibile. Il Made in Italy è un asset strategico».





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