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Il liceo Benincasa non sarà demolito. Ecco perché si sono persi soldi e tempo


Liceo ‘Benincasa’, si va verso un adeguamento sismico. Al netto di un intervento istituzionale dell’ultima ora, alquanto difficile se non impossibile, l’edificio di via Marini non verrà demolito e ricostruito secondo il progetto iniziale. Nel frattempo il costo per quell’opera è lievitato dagli originari 10 agli attuali 17 milioni di euro. A dirlo è lo stesso presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, che lo ha reso noto giovedì pomeriggio durante la seduta del Consiglio provinciale e ribadito ieri al Carlino: “Non ci sono più i margini, temporali e finanziari. Peccato non aver potuto sfruttare la fonte di finanziamento del Pnrr, ma purtroppo i tempi ministeriali hanno fatto saltare qualsiasi possibilità. Studenti, docenti e personale, tuttavia, non resteranno per sempre nell’attuale sito dell’ex liceo Savoia di via Vecchini. I tempi? Almeno altri due anni scolastici a partire dal prossimo”.

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Tornando indietro, Carnevali l’altra sera ha risposto a un’interrogazione dei consiglieri di minoranza Giorgia Fiorentini, Ivana Ballante e Riccardo Strano: “In aula, il presidente della Provincia Carnevali ha ammesso che oltre 10 milioni di euro di fondi Pnrr, peraltro insufficienti a garantire i lavori, sono andati perduti e che la Provincia dovrà restituire 2,1 milioni già incassati come anticipo. Su una questione così grave si deve fare chiarezza assoluta sulle responsabilità. La comunità scolastica è stata lasciata senza certezze, e l’impatto sulla città di Ancona è pesante. La perdita di questi fondi avrà un riverbero non positivo, è giusto sapere chi sono i protagonisti di questo fiasco amministrativo”. E proprio questo abbiamo chiesto a Carnevali, ossia una ricostruzione dei fatti, dal dicembre 2021, quando il Ministero ha presentato il bando per accedere ai fondi targati Next Generation EU proprio sull’edilizia scolastica: “Nel maggio successivo siamo risultati vincitori del bando – cerca di riassumere una vicenda lunga e complessa il presidente della Provincia di Ancona – Da lì ci sono stati dei passaggi poco chiari che hanno fatto perdere molto tempo; mi riferisco, in particolare, alla progettazione il cui incarico il Ministero si è voluto tenere per sé. Dal dicembre 2022, la scadenza del concorso nazionale, all’autunno del ‘23 è la fase cruciale che di fatto ha portato oggi alla mancata attuazione di quel piano, tra scadenze non rispettate e imprese senza requisiti. A Roma è stata fatta tanta confusione, pensi che a un certo punto Invitalia ha individuato la ditta per attivare il cantiere, ma al tempo stesso mancava la progettazione. C’è stata una continua interlocuzione col governo assieme al Comune e al sindaco Silvetti, ovviamente interessati visto che stiamo utilizzando un edificio nel cuore del capoluogo. Nel febbraio dello scorso anno l’incontro col ministro Fitto sembrava poter riaccendere le speranze con la possibilità di essere inseriti in una lista di 30 interventi a cui poter concedere una deroga, ma poi tutto è saltato anche di fronte all’aumento esponenziale dei prezzi e del conto finale”.

Adesso lo scenario è uno soltanto: “Avessi saputo che andava a finire così avrei proposto la strada iniziale, ossia l’adeguamento sismico senza la necessità di spostare più di mille persone per tre anni. L’importo finanziario sarà meno gravoso, ma quei fondi andranno trovati, contando di mantenere una buona collaborazione col Comune” conclude Carnevali.



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