Il Garante della privacy ha espresso un importante parere per quanto riguarda il lavoro da remoto, o smart working, e il modo in cui le aziende controllano i dipendenti. Analizzando diverse rimostranze presentate dai lavoratori negli ultimi anni, l’autorità ha stabilito che non è possibile per il datore di lavoro controllare tramite tracciamento la posizione dei propri dipendenti.
Questa non è però stata l’unica decisione del Garante, che ha anche chiarito alcune questioni sulla procreazione assistita dopo le indicazioni del Ministero della Salute e ha aperto una consultazione per quanto riguarda le regole per chi abita in uno stesso condominio.
Il Garante della privacy interviene sullo smart working
Per quanto riguarda il lavoro da remoto, il Garante ha affermato che non è consentito a un’azienda punire un dipendente perché non si trovava nel luogo di residenza o in un altro luogo concordato con il datore di lavoro mentre stava svolgendo le proprie mansioni, ammesso ovviamente che nella giornata in questione fosse prevista per lui la possibilità di non recarsi alla sede dell’azienda.
Nel caso analizzato dal Garante, un’azienda aveva attuato controlli a campione telefonando dall’ufficio e chiedendo al dipendente di attivare la geolocalizzazione del proprio pc. In questo modo avrebbe verificato in quale luogo si trovasse fisicamente, commettendo numerose violazioni delle norme europee sulla privacy.
“Le diverse esigenze di controllo dell’osservanza dei doveri di diligenza del lavoratore in smart working non possono infatti essere perseguite, a distanza, con strumenti tecnologici che, riducendo lo spazio di libertà e dignità della persona in modo meccanico e anelastico, comportano un monitoraggio diretto dell’attività del dipendente non consentito dallo Statuto dei lavoratori e dal quadro costituzionale” si legge nella nota del Garante.
Le nuove norme sulla procreazione medicalmente assistita
Il Garante della privacy ha anche comunicato di aver approvato una modifica del modo in cui funziona il Registro delle strutture che permettono di praticare una fecondazione medicalmente assistita. D’ora in poi confluiranno nel registro anche i dati relativi a un singolo ciclo di trattamento eseguito da una coppia.
In questo modo il Ministero vuole unificare i dati relativi a questa pratica, in modo da aggiornare le informazioni a disposizione dello Stato. Questo tipo di aggregazione dei dati è standard in diversi altri Paesi europei.
Il Garante ha anche approvato una delibera per garantire la tutela dei dati personali e l’effettiva applicazione dei principi di protezione nella raccolta delle informazioni eseguita dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica.
Aperta una consultazione sulle regole di condominio
L’autorità ha anche annunciato un’importante novità per quanto riguarda le linee guida per il trattamento dei dati personali in condominio. Le attuali regole infatti non sono aggiornate e non tengono conto dell’evoluzione dei dispositivi tecnologici. Il Garante ha quindi ritenuto necessario che fossero apportate delle modifiche.
Prima di procedere però, l’autorità ha deliberato l’avvio di una consultazione pubblica, che: “mira ad acquisire osservazioni e proposte sulle indicazioni contenute nelle linee guida, con particolare riguardo ai trattamenti di dati personali immediatamente rimessi alle cure dell’amministratore”.
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