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difficile da pignorare

 

“Sta accadendo quello che temevamo” – ekuonews.it


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TERAMO – Dopo quanto letto sulla stampa nei giorni scorsi, ecco la risposta delle associazioni costruttori… “Come volevasi dimostrare, le nostre preoccupazioni erano tutte fondate e il secondo appalto aggiudicato ne è la prova lampante… Il punto non è quante gare si stanno aggiudicando, ma come si stanno aggiudicando… Dal nostro punto di vista – spiegano i Presidenti Enzo Marcozzi di Aniem Teramo ed Ezio Iervelli di Ance Teramo – il risultato è assolutamente negativo, poche le imprese teramane in gara, ribassi folli e ad ogni gara associati che ci informano di non partecipare alla procedura successiva… E’ evidente che qualcosa non va. Dopo la procedura di gara della scuola San Giuseppe, contestata duramente, abbiamo incontrato più volte l’amministrazione con l’obiettivo di tutelare le imprese del territorio. Vano l’impegno del comune sulla modifica dei criteri scelti per selezionare le imprese da invitare se poi il risultato del metodo di gara utilizzato è un continuo rilancio al ribasso. La procedura del Braga è il risultato di un test disastroso: un mese perso per la manifestazione di interesse per avere solo 8 imprese del territorio in gara su 30, senza alcuna possibilità di aggiudicazione in luogo degli scellerati ribassi operati. Detto questo, il vero problema resta il criterio di aggiudicazione del “minor prezzo”, sta generando quello che temevamo, anche in maniera più grave del previsto. La prima gara è stata aggiudicata con un ribasso del 25,9%, la seconda gara il Braga al 34,4%, la Savini, pubblicata con lo stesso criterio, a quanto andrà?
Tale criterio per noi è inaccettabile, non solo non è qualificante ma è evidente che và anche a discapito della qualità del lavoro stesso, dei tempi di esecuzione, esponendo la S.A. ad un elevato rischio di contenzioso con conseguenti esborsi economici.
L’ordinanza speciale impone al Comune di scegliere tra OEPV e massimo ribasso, dopo le tante lamentele da parte delle imprese associate, abbiamo scritto a dicembre anche al Commissario Castelli chiedendo di prevedere l’esclusione automatica dell’offerta anomala per gli appalti di importo superiore alla soglia europea, oggi previsto solo per le gare sotto soglia, d’altronde l’ordinanza deroga già ampiamente alla normativa europea, riteniamo che tale ulteriore deroga possa essere giustificata, andando a salvaguardare la qualità del lavoro, la sicurezza dei cantieri, la velocità delle procedure, calmierando di gran lunga i ribassi in fase di gara. Approfittiamo di questo comunicato per sollecitarlo nuovamente e se il Commissario non interviene, il Comune di Teramo deve optare per l’offerta tecnica, la strada intrapresa è uno stillicidio e a rimetterci è l’intera comunità teramana. Al comune rimproveriamo di non essersi organizzato bene e nei tempi giusti, l’ordinanza speciale a cui deve attenersi è del 6 maggio 2021, avrebbe avuto il tempo di introdurre azioni che avrebbero evitato questa corsa ai ribassi, oggi ricorre a tali tipologie di procedure per accelerare gli affidamenti quando invece si sarebbe potuto procedere con l’offerta economicamente più vantaggiosa. A supporto di quanto asserito è sufficiente rivolgere lo sguardo ai limitrofi territori di Marche ed Umbria appartenenti anch’essi al cratere dove lo strumento dell’OEPV viene largamente impiegato anche per le procedure sottosoglia tutelando così le attività delle imprese del territorio la cui operatività risulta di gran lunga superiore rispetto alla provincia Teramana, senza considerare i benefici a vantaggio dell’opera eseguita in termini di qualità. Per tutte le ragioni esposte, per la tutela di un interesse pubblico, chiediamo al Comune di Teramo di annullare in autotutela il bando della scuola Savini e riproporlo inserendo quale criterio l’OEPV”.





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