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“Sud occasione di sviluppo per Europa e ponte Mediterraneo” – Notizie


Istituzioni, imprese e società
civile si sono confrontate sul futuro dell’Europa e sul ruolo
che il Sud Italia può e deve avere. Un evento che si è svolto a
Napoli, ‘capitale’ del Mezzogiorno, nel giorno, il 9 maggio, in
cui si celebra la Giornata dell’Europa.

   
“Il Sud Italia non è solamente una parte del Paese o solo un
punto di riferimento di un territorio – ha detto Raffaele Fitto,
vice presidente della Commissione europea per la Coesione e le
riforme -, oggi il Mezzogiorno d’Italia rappresenta il ponte nel
Mediterraneo anche per uno sviluppo che riguarda molto l’Europa
e può essere una grande opportunità”, ha aggiunto, evidenziando
che “aver riconosciuto anche a livello europeo il Sud come
un’unica Zona economica speciale, tra le più grandi in assoluto,
rappresenta una grande opportunità per avere capacità di
attrarre investimenti sul territorio, sostenere il sistema
imprenditoriale e anche per adeguare le politiche di intervento
ai nuovi scenari”.

   
La costituzione della Zes unica, ad oggi, ha consentito il
rilascio di 630 autorizzazioni per un valore complessivo di
circa 12 miliardi di euro e una ricaduta occupazionale diretta
di circa 11mila unità, che diventano 34mila se si sommano anche
l’indotto e l’indiretto. Numeri per cui Giosy Romano,
coordinatore della struttura di missione Zes, ha affermato come
tale provvedimento sia stato “una strategia vincente, lo
dimostrano i fatti a dispetto di quelle che erano le
preoccupazioni inziali”. Una misura che ha anche consentito di
superare le disparità di trattamento tra territori limitrofi
delle otto Regioni comprese nella Zes unica.

   
“Oggi il Sud è rinnovato, competitivo, forte e diventa una
grande opportunità per l’Europa – ha affermato Gaetano Manfredi,
sindaco di Napoli e presidente nazionale Anci – oggi c’è un
nuovo Sud che corre molto, che ha bisogno di sostengo, ma ha
anche tanta forza nelle proprie gambe e che ha bisogno di
intercettare ancora con più sostegno da parte dell’Europa e del
Governo nazionale le tante opportunità dei cambiamenti che
stanno avvenendo a livello globale. Questa è la grande sfida”.

   
Nei diversi panel sono stati affrontati i temi dello
sviluppo, della sostenibilità, delle infrastrutture, del
turismo, le sfide delle transizioni energetiche e ambientali, ma
anche il ruolo delle grandi città del Mezzogiorno in cui – come
ha evidenziato il sindaco di Foggia, Maria Aida Episcopo –
“vivono uomini e donne che vogliono cambiare gli stereotipi che
non calzano più”. Città del Sud Italia che – ha ricordato il
sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – “hanno
dimostrato di saper gestire le emergenze, ma soprattutto di
saper spendere i soldi che vengono dall’Europa” e che sono “una
cintura di congiunzione importante tra l’Europa e il bacino del
Mediterraneo”, come ha detto il sindaco di Palermo, Roberto
Lagalla. Un Sud che nell’export ha uno dei suoi punti di forza e
per cui – secondo Gianni Lettieri, presidente Atitech – “bisogna
dire all’Europa che, soprattutto dopo gli scossoni venuti dagli
Stati Uniti, è necessario fare sistema, capire che l’export è la
cartina di torna sole della competitività di un Paese e del
sistema delle imprese”. Un Sud Italia che dunque vuole
presentarsi agli occhi dell’Europa con tutte le sue potenzialità
geografiche, geopolitiche, di sviluppo imprenditoriale e di
innovazione e che dunque – ha concluso Luigi Balestra,
presidente dell’Osservatorio Riparte l’Italia – “si presta a
divenire territorio ponte tra il Nord Europa, l’Africa e l’Est
europeo”.

   

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