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L’ex cestista Marco Gibertoni compra all’asta Sicam e Werther di Correggio


Correggio L’imprenditore reggiano Marco Gibertoni, a capo della Primar di Cadelbosco Sopra e della Daver di Mancasale, ha acquistato all’asta a Bologna le aziende Sicam e Werther, che erano state in precedenza di proprietà di Bosch e poi del fondo tedesco Stargate. Il nome di Gibertoni probabilmente richiamerà alla memoria una «guardia tiratrice» del basket reggiano. Ha militato infatti nel Gramsci e nelle Riunite. Gibertoni ha acquistato solo i rami d’azienda, ma non lo stabilimento all’interno del quale operano le due imprese, in via Corradini a Correggio (rimasto alla procedura fallimentare e attualmente concesso in affitto alla nuova proprietà. Le due aziende, specializzate rispettivamente in sollevatori per officine e attrezzature per gommisti, hanno subito un forte ridimensionamento nel corso degli anni: oggi hanno meno di 70 dipendenti. Davide Franco, membro di segreteria della Fiom di Reggio Emilia e coordinatore per la zona di Correggio, ha seguito da vicino per oltre due anni le complesse vicende delle aziende Sicam e Werther. Il suo racconto offre una prospettiva dettagliata sulla crisi che ha colpito le due realtà produttive.

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«Ora si prospetta una ripartenza in una storia tutta reggiana con l’imprenditore Marco Gibertoni – dice Franco – Ha già altre imprese che ben conosciamo essendo sindacalizzate. Nulla era scontato in questa vicenda e la possibilità del ritorno di qualche fondo di investimento e di altri tipi di speculazioni poteva essere una delle soluzioni, quando si va all’asta tutto può succedere. Un primo passo importante è stato fatto, questo non significa che i problemi sono finiti o che non ne arriveranno altri. Di sicuro, come Fiom Cgil, continueremo a vigilare e ad essere assieme ai lavoratori parte attiva nella ripartenza e nel rilancio delle due aziende. Il nostro unico interesse e obiettivo è il mantenimento dei livelli occupazionali anche dell’indotto. Inizieremo a breve ad incontrare la nuova proprietà e andremo nei prossimi giorni in assemblea per confrontarci con i lavoratori». Ma facciamo un passo indietro. «Prima Sicam, con un rallentamento dei volumi, e poi Werther, con problemi finanziari, hanno iniziato un percorso segnato in maniera importante da una gestione quantomeno disinvolta». afferma Franco. «L’esposizione di Werther sul mercato azionario è stata l’inizio di un processo che ha coinvolto tutte le quattro aziende del Gruppo Base (Werther, Sicam, Apac, Italgarage), controllato dal fondo Stargate». In questi anni i lavoratori hanno vissuto momenti molto difficili. «Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti possibili, come gli ammortizzatori sociali: il Contratto di Solidarietà, la Cassa Integrazione Ordinaria (Cigo) e la Cassa Integrazione Straordinaria (Cigs). Siamo passati attraverso concordati preventivi (maggio 2022) senza la presentazione di nessun piano alla scadenza da parte del nuovo consiglio di amministrazione presso il Tribunale di Reggio Emilia, fino ad arrivare alla presentazione di uno dei primi concordati preventivi di gruppo in Italia e il primo presso il Tribunale di Bologna. Con tantissima preoccupazione, il 14 maggio 2024 siamo passati attraverso la revoca dal concordato preventivo presso il tribunale di Bologna, entrando di fatto in una liquidazione giudiziale in continuità. Franco sottolinea l’importanza del supporto istituzionale: «In tutte queste fasi, l’interlocuzione con le istituzioni, a partire dall’onorevole Ilenia Malavasi, iniziata e mai mancata durante il suo mandato da sindaco di Correggio, l’attuale sindaco Fabio Testi, la Regione con l’Assessorato allo Sviluppo economico e green economy, Lavoro e Formazione, Unindustria Reggio Emilia, ha supportato e lavorato per rendere possibile una soluzione alternativa alla liquidazione giudiziale liquidatoria, che avrebbe significato la definitiva perdita di tutti i posti di lavoro e di due aziende storiche sul nostro territorio. Abbiamo lottato assieme ai lavoratori per la salvaguardia dei livelli occupazionali, abbiamo osservato l’uscita di tantissimi lavoratori (nel 2001 Sicam contava 110 dipendenti e Werther 82). Al momento sono rimasti in totale meno di 70. Si sono vissuti, e non sono ancora finiti, momenti difficili. L’utilizzo importante dell’ammortizzatore sociale con il pagamento diretto da parte dell’Inps dilata in maniera importante i tempi di accredito di quanto dovuto ai lavoratori, fino a più di due mesi, creando non poche difficoltà». Poi si è arrivati alla seconda asta. «Ci siamo arrivati con trepidazione, continuando a fare riunioni e incontri con i potenziali acquirenti per creare le condizioni più favorevoli alla realizzazione, attraverso l’acquisizione, di un piano industriale credibile». l © RIPRODUZIONE RISERVATA



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