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Machine learning, agenti intelligenti e… L’IA di SB Italia entra nei processi reali delle imprese


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Luca Rodolfi, BU manager AI & Analytics.

«La nostra strategia sull’intelligenza artificiale consiste nel portare sul mercato use case concreti che diano un vantaggio tangibile alle aziende. Oggi nessuno ha dubbi sulla necessità di investire in IA, la vera difficoltà consiste nel comprendere quali obiettivi raggiungere con questa tecnologia». Il ceo di SB Italia, Massimo Missaglia, è nel settore dell’information technology da quasi 40 anni. «In questo periodo ho visto tante evoluzioni, ma due soli cambiamenti veri: il primo è stato internet, e ora l’intelligenza artificiale». E’ quindi nella consapevolezza della portata storica dell’impatto di questa tecnologia che la software house e digital innovation company propone al mercato la nuova suite di intelligenza artificiale AI Docs, un software proprietario, completamente integrato nella piattaforma per la gestione dei processi aziendali, in grado quindi di interagire con l’intero flusso di dati dell’impresa. Incorpora oltre che funzionalità che potremmo definire più classiche, come le tecnologie di machine learning per fare analisi predittive, innovativi strumenti di agentic IA che invece sono in grado di eseguire direttamente azioni.

Ma soprattutto sfrutta la base dati dell’azienda per abilitare con flessibilità e velocità la costruzione di casi d’uso specifici, che possono riguardare produzione, logistica, il commerciale, il procurement, la parte legal, le risorse umane. Il software ha capacità di analisi documentale particolarmente evolute, che andremo ad analizzare. Il messaggio chiave è così proposto da Pablo Pellegrini, BU manager enterprise content & process management and Bpo: «le aziende hanno sempre avuto un pozzo di petrolio, i dati, ma non la piattaforma per estrarlo. Oggi con AI Doc riusciamo a valorizzare tutti i loro dati, in un modo che non era pensabile con una gestione tradizionale». Un esempio? «Prendiamo un’azienda che ha un nuovo cliente a cui deve fornire una consulenza per un contratto di merger and acquisition (un’acquisizione). Il professionista che deve lavorare su questa operazione può chiedere all’intelligenza artificiale di individuare tutti i contratti del passato, incrociarli con i parametri del cliente, e generare un nuovo contratto disegnato su questa nuova trattativa». Il tutto, attraverso un’interazione con il software in linguaggio naturale.

C’è poi un elemento che potremmo definire etico. «Abbiamo costruito la piattaforma con l’obiettivo di renderla il più affidabile possibile, e per questo abbiamo portato avanti un processo di certificazione che fornisce una garanzia di qualità al cliente», sottolinea l’amministratore delegato Missaglia. AI Docs presentando la certificazione Iso 42001, il primo standard internazionale di sistema di gestione per l’AI. Il prodotto ha una forte caratterizzazione di sicurezza informatica, con i dati che restano in Europa ma che, a richiesta del cliente, vengono completamente portati on premise. E’ conforme alle norme del Gdpr, la legge sulla privacy, e all’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale.

 

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Crescita sopra il mercato nel 2024 e strategia di crescita 2025, espansione per linee esterne in Europa facendo leva sulla fatturazione elettronica

Massimo Missaglia, Ceo di SB Italia.

L’investimento nell’IA si inserisce in una strategia di crescita di SB Italia sia in Italia sia in Europa. Sul fronte interno, l’azienda pensa a nuove acquisizioni e continua con la crescita organica che già nel 2024 ha portato all’apertura di nuove sedi o all’incremento delle persone su regioni ad alta vocazione manifatturiera, come l’Emilia Romagna e il Triveneto. In Europa, un piano di espansione per linee esterne che usa come acceleratore di ingresso la fatturazione elettronica. «Ci rivolgiamo a paesi dove la fatturazione elettronica è appena partita o partirà a breve. Abbiamo target che mi auguro si trasformino in operazioni. In questo momento stiamo guardando a Spagna, Germania, Olanda e Francia. La nostra caratteristica è l’identità digitale calata nei processi». SB Italia ha clienti come Elvinox (semilavorati in acciaio inossidabile), Carbotermo (energie rinnovabili), Saes Getters (componenti elettronici a materiali avanzati), Cason (macchinari industriali), Schneider Electric (automazione industriale ed energia), D’Andrea spa (accessori per macchine utensili), Cgt (macchinari movimento terra, grandi opere, oil and gas), Bermec (lavorazioni meccaniche di precisione), Retelit (tlc).

Ha chiuso il 2024 con un fatturato di 50 milioni, in crescita del 16% sull’anno precedente, e un margine operativo Ebitda in progresso del 27%. «Anche se non rincorriamo le revenue ma la crescita dei progetti per il cliente, sono diversi anni che cresciamo a doppia cifra e sopra la media del mercato Ict che l’anno scorso è salito del 4,1%», sottolinea l’ad. «Questi risultati sono il frutto di una strategia annunciata due anni fa con l’ingresso nel capitale del fondo paneuropeo Argos Wityu, che ha come driver di crescita l’espansione geografica». Le aziende target in Europa sono realtà con una presenza significativa sul territorio e coerenti con il business model di SB Italia, ma non ancora strutturate a 360 gradi nella trasformazione digitale. «In questo modo – prosegue Missaglia – noi possiamo portare valore e accelerazione nell’ambito dell’enterprise content management, del workflow management, della firma elettronica, dei servizi Bpo (business process outsourcing) a valore come fatturazione elettronica, conservazione».

AI Docs, integrata nei sistemi aziendali, estrae dati scegliendo in autonomia il modello specializzato che risponde meglio allo use case

L’intelligenza artificiale è pensata per arricchire questa strategia. AI Doc è già integrato in DocsWeb, il content management di SB Italia, Smartex, la piattaforma per le note spese di Doxinet, acquistata nel 2024, e nei moduli e sistemi gestionali. I casi d’uso possono rivolgersi a tutte le attività aziendali: logistica, produzione, risorse umane, procurement, legal, amministrazione, vendite, produzione, sostenibilità, pec e protocollo.

L’integrazione con i gestionali abilita il software a “entrare” in tutti i documenti aziendali. L’IA è in grado di leggerli non solo per parole chiave ma attraverso una vera analisi semantica, estrae informazioni utili per il business, effettua previsioni, garantisce la sicurezza del dato e la sua qualità grazie alla specifica certificazione. «Il vero grande problema oggi è far parlare tutte le componenti di un sistema, e creare così la base su cui costruire una soluzione. La nostra piattaforma presenta tutti i collegamenti necessari, è un framework che consente di mettere in pratica tutti gli use case possibili» sintetizza Luca Rodolfi, BU manager AI & Analytics. Che poi prosegue nel descriverne le principali caratteristiche. «Si basa su un approccio collaborativo, per cui quando bisogna creare una soluzione sceglie in autonomia il modulo specializzato che risponde meglio alla mia esigenza. In pratica, usiamo l’IA all’interno dell’IA».

Analisi del testo evoluta e multilingue, autoetichettatura, risposte accurate grazie al sistema rag, e capisce anche l’ironia!

Il sistema di Ingestion dei documenti è in grado di acquisire tutte le tipologie di contenuti digitali dell’azienda. «Riesce a operare un’analisi del testo valoriale e psicolinguistica, integra modelli che comprendono anche l’ironia». Grazie al machine learning effettua analisi di tipo predittivo. «Alla fine – prosegue Rodolfi -, noi possiamo validare o meno quello che il sistema ci propone. Il modello è in grado di autoetichettarsi, quindi di capire da solo se e come riesce ad eseguire un task. Etichettatura e validazione sono fondamentali per garantire un’accuratezza al 100%. Nella costruzione di questi modelli che imparano, viene proposto il risultato a esperti per creare l’etichettatura. La piattaforma può eseguire questa operazione di etichettatura sia in automatico sia con l’intervento fisico di una persona». Un sistema rag consente un’interazione evoluta con i dati archiviati. Analizza documenti in diverse lingue, garantisce la tracciabilità delle operazioni, comunica con sistemi esterni tramite Api e integrazioni.

Ai Docs è la nuova suite di intelligenza artificiale di SB Italia, un software proprietario, completamente integrato nella piattaforma per la gestione dei processi aziendali, in grado quindi di interagire con l’intero flusso di dati dell’impresa

Privacy e sicurezza, cloud in Europa, dati esclusivamente on premise a richiesta, compliance con il Gdpr

Una delle caratteristiche a cui l’azienda tiene maggiormente è la parte relativa a privacy e sicurezza. «Il cliente ci affida i suoi documenti, che possono essere anche delicati o strategici, come ad esempio i contratti. La garanzia che la piattaforma sia conforme a certe caratteristiche è di conseguenza centrale. La suite è compliant con Gdpr (la normativa sulla sicurezza dei dati personali) e AI Act (la legge europea sull’intelligenza artificiale). Possiamo lavorare in cloud, con i dati che restano in Europa, ma se il cliente lo preferisce mettiamo tutto on premise. E’ un tema importante per determinate tipologie di aziende come banche, ospedali».

Ci sono agenti IA che automatizzano alcune operazioni. Ad esempio, arriva una mail e bisogna decidere se inoltrarla all’ufficio acquisti, piuttosto che a un altro operatore, oppure al management. Questo è un compito che l’agente IA può eseguire in autonomia.

Casi d’uso: l’analisi del rischio penale di un contratto, agenti IA per indirizzare i task agli uffici, stime sul rischio di abbandono di un cliente

Pablo Pellegrini, BU manager enterprise content & process management and Bpo.

I vantaggi che le aziende possono trarre dall’utilizzo di questa piattaforma riguardano diversi aspetti. Innanzitutto, e questo è abbastanza intuitivo, si amplia la base informativa aziendale, perché il software è in grado di estrarre dati anche se non sono strutturati. Ipotizziamo di dover fare un’analisi sui contratti che un’azienda stipula con i clienti, per valutare i rischi relativi al pagamento di penali. L’intelligenza artificiale è in grado di identificare tutti i documenti che possono essere utili per questa operazione senza che l’operatore inserisca una parola chiave, ad esempio “contratto” oppure “penale”, perché è allenata a comprendere i concetti. Basta formulare il quesito come si farebbe con un collega: «mi tiri fuori il rischio penale di questo contratto?». Il sistema risponde anche se nel contratto non c’è la parola “penale”, trovando comunque le clausole che sono inerenti alla domanda. Queste ricerche possono essere effettuate su una base ampia, perché vengono analizzati tutti i contenuti digitali. L’IA generativa consente, tramite specifiche chatbot, di interagire in linguaggio naturale. Può produrre riassunti veloci su documenti che servono al management per prendere una decisione: consentendo di risparmiare tempo. Ci sono agenti IA che automatizzano alcune operazioni. Ad esempio, arriva una mail e bisogna decidere se inoltrarla all’ufficio acquisti, piuttosto che a un altro operatore, oppure al management. Questo è un compito che l’agente IA può eseguire in autonomia.

Quindi, base dati più ampia, velocizzazione di tutte le operazioni con conseguente recupero di efficienza, semplicità di utilizzo. C’è poi la parte previsionale, e qui ci sono funzionalità che interessano particolarmente le imprese industriali. L’intelligenza artificiale può prevedere i guasti dei macchinari analizzando fatti passati e altri elementi, e questa informazione può arrivare direttamente a qualsiasi reparto dell’azienda. Oppure, consente di prevedere il rischio di abbandono di un cliente rispetto a una base dati storica, e questa abilità consente di agire per abbassare il tasso di abbandono. Sono tutte analisi che con l’IA vengono affinate rispetto alla situazione precedente, e che possono essere più velocemente trasformate in azioni. In questo senso la piattaforma è strutturata per costruire casi d’uso concreti. Infine, la parte forse più innovativa, che consiste nella possibilità di genere nuovi contenuti. Ad esempio, la bozza del contratto di merger and acquisition generata sfruttando il patrimonio informativo aziendale. Il concetto di fondo è così espresso dal responsabile della business unit, Pellegrini: «non ragioniamo solo pensando all’IA come strumento per fare le stesse cose in minor tempo, ma la impostiamo per consentirci di eseguire azioni che prima non eravamo in grado di fare».

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SB Italia pioniera nella certificazione Iso 42001, per un’innovazione etica e socialmente sostenibile in linea con l’AI Act

Attenzione: la sfida dell’intelligenza artificiale non è solo tecnologica, ed è alla luce di questa considerazione che SB Software ha fatto la scelta della certificazione. Rileva il ceo Missaglia: «ci sono per esempio rischi legati all’errato utilizzo dell’IA. Noi abbiamo creato gruppi di lavoro per capire come implementare la tecnologia, e abbiamo lavorato alla costruzione della piattaforma con l’obiettivo di portare ai clienti solo vantaggi, facendo quindi scelte orientate al criterio di ridurre al minimo gli svantaggi. In quest’ottica, il percorso di certificazione è stato portato avanti parallelamente alla realizzazione della piattaforma. L’Iso 42001 è una certificazione legata al mondo dell’intelligenza artificiale che consente alle aziende di partire con il piede giusto».

Qui interviene Elena Lavelli, direttore vendite di Certiquality, l’ente che ha conferito la certificazione. «Porsi fin dall’inizio il tema di come governare la potenzialità di questa tecnologia è un aspetto fondamentale. La normativa affronta i temi legati all’utilizzo dell’IA, in termini di privacy, etica, responsabilità sociale. Noi aiutiamo le aziende ad affrontare con la responsabilità necessaria gli aspetti legati alla sostenibilità dell’innovazione, intesa come sostenibilità etica e sociale verso tutti gli stakeholder. Non è una certificazione semplice da ottenere, oltre a competenze tecniche richiede di capire molto bene il contesto normativo e culturale».

La strategia di SB Italia.



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