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Ai Georgofili un incontro in ricordo di Ildebrando Imberciadori


Firenze, 14 maggio 2025 – Mercoledì 14 maggio alle ore 16 all’Accademia dei Georgofili – Logge Uffizi Corti, Firenze – si svolgerà il convegno (in presenza e on-line) “In Ricordo di Ildebrando Imberciadori“. Ildebrando Imberciadori è stato uno dei pionieri nello studio della storia dell’agricoltura, con un approccio ampio che includeva aspetti economici, giuridici, sociali, culturali e politici. Fondò e diresse dal 1961 al 1995 la Rivista di Storia dell’Agricoltura, ancora oggi punto di riferimento per studiosi e giovani storici. Nato nel 1902 a Castel del Piano, studiò a Pisa e Siena, laureandosi in Lettere e poi in Giurisprudenza. Insegnò italiano e latino, fu preside in varie città toscane e pubblicò studi sul sistema scolastico e sulla storia dell’Amiata e della Maremma, cui era profondamente legato. Tra i primi liberi docenti di storia dell’agricoltura, insegnò nelle università di Perugia, Cagliari e infine Parma, dove fu professore ordinario fino al 1977. La sua opera ha lasciato un’impronta duratura negli studi agricoli italiani. A trent’anni dalla sua dipartita, l’Accademia dei Georgofili e l’Associazione Ildebrando Imberciadori intendono ricordarne la figura attraverso questo specifico incontro. Il programma dei lavori prevede l’introduzione, alle ore 16, a cura di Massimo Vincenzini, presidente dell’Accademia dei Georgofili. Successivamente ci saranno le relazioni di Zeffiro Ciuffoletti, Danilo Barsanti, Leonardo Rombai, Sandro Rogari, Gabriella Piccinni, Eugenio Polito.

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Nel frattempo stamani si è svolto, sempre all’Accademia dei Georfofili, un incontro intitolato “Il modello Akis in Italia: confronto tra i protagonisti”. Il sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura, in maniera più abbreviata, l’AKIS (dalla sua denominazione inglese: Agricultural Knowledge and Innovation Systems), è il complesso ambito nel quale operano le strutture e le professionalità che concorrono allo sviluppo del mondo agricolo e rurale aiutandolo ad aggiornare, migliorare e adeguare le pratiche produttive, l’organizzazione dell’impresa e la sua presenza sui mercati. Questo importante ruolo viene realizzato facendo ricerca, svolgendo attività formative, veicolando e organizzando le informazioni, realizzando attività di analisi delle attività produttive e aiutando i lavoratori agricoli nelle necessarie transizioni e cambiamenti. Sostanzialmente, oggetto di queste complesse attività sono la conoscenza e l’innovazione. Sin dal secondo dopo guerra, l’importanza di avere professionalità a supporto diretto degli imprenditori e la necessità di una ricerca rivolta alle esigenze del settore è stata sempre richiamata dagli addetti e, con vicende alterne, è stata oggetto delle politiche di sviluppo e di finanziamenti specifici. Le politiche europee e di conseguenza le politiche nazionali e regionali degli ultimi 20 anni hanno evidenziato nuovamente il tema perché ci si è resi conto che il settore agricolo è ancora molto indietro soprattutto in termini di innovazione e che, di fronte alle sfide epocali da affrontare, è fondamentale mettere in campo quelli che sono stati chiamati “strumenti abilitanti” cioè nuovi contenuti, supporti più incisivi e modalità innovative per sostenere imprese e territori.  Inoltre, rispetto al passato, facendo tesoro dei risultati di ricerche più recenti, si è deciso di puntare su modalità nuove nell’erogazione di servizi di supporto privilegiando approcci partecipativi che prevedono la gestione dei progetti di conoscenza e innovazione da parte di partenariati che comprendano tutti i soggetti e le professionalità variamente coinvolte dalla ricerca alla formazione, dalla tecnologia informativa alla consulenza e soprattutto le imprese.  In questa ultima fase le politiche europee, nazionali e regionali sono chiamate soprattutto a creare un sistema fra tutti i soggetti della conoscenza e dell’innovazione cioè a promuovere connessioni e collegamenti istituzionali, quindi anche formali, ma soprattutto operativi in modo che, ad esempio, formazione e consulenza si realizzino concordemente, che la ricerca si abitui ad avere come interlocutori i soggetti più vicini alle imprese. Va in questa direzione l’istituzione di Tavoli nazionali (Coordinamento nazionale Akis e Assemblea Akis) e regionali (Coordinamenti regionali Akis) che prevedono la partecipazione di tutte le componenti dell’Akis per definire concordemente strategie e evidenziare le necessità più impellenti. Sostanzialmente, all’approccio lineare che prevedeva la ricerca all’apice di un percorso che a cascata coinvolgeva gli altri ambiti dei servizi, meri fruitori dei contenuti della ricerca, è stato sostituito un approccio in cui i soggetti sono tutti parte di un processo circolare che dai bisogni passa alla individuazione di soluzioni ai problemi, alla messa a punto di percorsi di crescita delle risorse umane e di nuovo all’analisi di nuove eventuali esigenze.



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