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Irfis FinSicilia, le imprese siciliane con le finanziarie regionali protagoniste del cambiamento


“Finanziarie a sostegno delle politiche economiche delle Regioni”, questo il titolo del convegno promosso dall’Associazione Nazionale Finanziarie Regionali in collaborazione con Irfis FinSicilia S.p.A. a Palermo. Sono numeri a tanti zeri quelli emersi durante gli interventi fatti nel corso dell’evento da personalità esperte come Renato Schifani, Presidente della Regione, Edy Tamajo, Assessore alle Attività Produttive, Alessandro Dagnino, Assessore Regionale all’Economia, Iolanda Riolo, Presidente di Irfis FinSicilia S.p.A., Michele Vietti, Presidente di ANFIR, e Luca Bianchi, Direttore dello Svimez.

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Numeri che esprimono, come sottolineato dal Presidente della Regione Schifani, la crescita economica della Sicilia. I dati sembrano, infatti, fornire un disegno di spinta positiva e risultati incoraggianti circa l’economia della regione, ponendo l’isola addirittura ai vertici dell’economia italiana. L’Isola è così diventata la regione più dinamica del Mezzogiorno.

Il ruolo di Irfis a sostegno della Regione

Irfis FinSicilia S.p.A, in qualità di società finanziaria interamente partecipata dalla Regione Sicilia dal gennaio 2012, è una realtà che, attraverso il suo lavoro, ha permesso lo sviluppo economico locale e il sostegno delle imprese siciliane. La logica d’intervento e d’azione è quella di pensare a chi vuole fare impresa attraverso la realizzazione di progetti d’investimento. A tal fine, Irfis ha in carico la gestione di piani d’intervento, voluti dal governo della Regione, destinati alle aree economicamente più fragili del sistema territoriale, come il “Basket Bond Sicilia”. Nella fattispecie, si tratta di una misura in arrivo nel secondo semestre del 2025, la quale prevede lo stanziamento di 19 milioni di euro per sostenere la patrimonializzazione delle PMI.

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“Il nostro sforzo” ha spiegato il Presidente Renato Schifani nel corso del convegno “è quello di semplificare le procedure che consentano la realizzazione effettiva della spesa pubblica” perché, dietro queste prospettive favorevoli d’azione, si nascondono delle insidie dal punto di vista strettamente burocratico e amministrativo. Infatti, se da un lato le procedure garantiscono trasparenza, dall’altro ne rallentano l’attuazione. La mancanza di tempestività da parte di chi svolge i controlli, quindi, non fa altro che limitare la possibilità di utilizzo concreto delle grandi risorse disponibili a favore del sussidio alle imprese. Il governo regionale, infatti, sta lavorando per l’approvazione del bilancio entro l’anno solare e fiscale in modo da poter sbloccare queste risorse.

“L’Irfis – ha concluso Schifani – sta molto aiutando l’azione del governo, per dare una spinta a questa nostra nuova dinamica: una dinamica responsabile, che ci dà il coraggio di denunziare quando le cose non vanno, di assumerci le responsabilità se sbagliamo, ma al contempo di indicare le responsabilità altrui nel momento in cui si presentano, senza fare sconti a nessuno”.

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Renato Schifani
Renato Schifani

Le parole degli assessori

“Le imprese vanno sostenute, non ostacolate”, ha aggiunto l’Assessore alle Attività Produttive, Edy Tamajo. “Stiamo lavorando per rendere più facili i finanziamenti, più veloci le risposte, più vicina la Regione a chi fa impresa”. Creare opportunità è il motto dell’Assessore. L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sull’economia siciliana per mezzo di misure e interventi mirati al territorio, così da rendere competitive le imprese siciliane, che, con ricerca, innovazione e sviluppo, devono proiettarsi verso il mercato globale. L’Assessore, tuttavia, non ha mancato di sottolineare come “attenuato il fenomeno della criminalità organizzata, la paura si sposti ora sulla lentezza della burocrazia”, con il governo che “sta cercando di compensare qualche immobilismo”.

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L’assessore Regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, ha invece parlato di una serie di misure di prossima attuazione, tra cui “L’Aggregazione delle imprese”. Si tratta di un’iniziativa voluta anche dal Presidente Schifani, che conferma quanto evidenziato dal rapporto Svimez: superare il problema dimensionale delle imprese per favorire una sempre più concreta internazionalizzazione.

La collaborazione tra Anfir e Irfis

Sulla base di queste premesse, è di “unità d’intenti”, che ha discusso la Presidente di Irfis FinSicilia S.p.A. Iolanda Riolo, cioè di una sinergia con il governo regionale e i vari assessorati per la scelta delle misure da attuare, che ha permesso ad Irfis di vivere un momento di grande produttività: “Senza comunicazione non c’è costruzione”. La volontà è quella di sviluppare la mentalità del lavoro di squadra, che caratterizza la logica interna delle imprese, per ottenere risultati in tempi ragionevoli. “L’azione di governo, come un caleidoscopio, ha attuato manovre strategiche per tante imprese che portano avanti progetti, ottenendo un avanzamento del lavoro. Ha inoltre realizzato immissioni immediate di liquidità, con uno sguardo al sociale: pensare di dare un impulso giusto lì dove c’è necessità, per evitare fenomeni come la fuga dei cervelli e creare, invece, possibilità concrete”, ha aggiunto.

Il presidente di ANFIR, Michele Vietti, ha sottolineato inoltre l’importanza della coesione a livello associativo regionale per elaborare elementi finanziari che rendono più efficiente il lavoro. Queste, infatti, possiedono grande potenzialità di intervento, soprattutto per le piccole imprese che faticano a trovare credito in un sistema puramente “bancocentrico”. “Quello su cui si sta lavorando è uno status giuridico adeguato al ruolo di ANFIR, che permetta a questa realtà di crescere”, ha spiegato. La commissione di ANFIR agisce per ottenere uno status giuridico innovativo, così da poter interloquire con il legislatore e la politica. In questo modo sarà più agevole presentare una proposta di riforma per sviluppare al meglio le potenzialità di ANFIR come braccio operativo delle Regioni, per un servizio adeguato e propositivo. Sembra oggi necessario rendere più solido il ponte tra le imprese e le risorse.

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Il convegno di Irfis
Il convegno

I numeri di Irfis

Per tornare ai dati numerici, a seguito dell’esposizione del Dott. Luca Bianchi, si è rilevato che, a partire dal 2020, Irfis ha in gestione oltre un miliardo di euro di fondi pubblici destinati alle imprese (27.000 beneficiarie) e a famiglie e persone fisiche (45.000 soggetti destinatari). La fonte di provenienza delle risorse è mista: queste provengono da fondi extraregionali, dal Fondo Sicilia e da fondi regionali diretti. Irfis ha inoltre concluso l’anno 2024 con dati significativi, un utile netto e un fatturato in crescita. Ciò permetterà di implementare l’organico, arrivando a 73 unità.

Tra i dati analizzati dal Dott. Bianchi risalta quello della crescita dell’occupazione giovanile. Eppure, questa continua a confrontarsi con la migrazione selettiva di giovani laureati, che contribuiscono al fenomeno della fuga dei cervelli, che gioca a nostro sfavore. “Ogni giovane che se ne va è un pezzo di futuro che perdiamo”, ha continuato l’economista. Per questo è necessario agire con politiche mirate. Oltretutto, della percentuale dei giovani che migrano, il 60% sono donne specializzate che, quanto più sono competenti, tanto più cercano di realizzarsi altrove. “Bisogna dare voce alle nuove generazioni e creare spazi per restare”, ha concluso.

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Infine, è emerso che la Sicilia continua ad avere un problema relativamente all’occupazione, dal momento che il 70% di questa è circoscritta nell’area tra le città di Catania e di Palermo. È necessario lavorare sulle connessioni del territorio, sulle infrastrutture e sui collegamenti nazionali. Tali infrastrutture non riguardano solo l’ambito economico, ma anche quello sociale.

Più volte, durante l’incontro, è stato nominato l’economista Luigi Einaudi. Sembra appropriato, allora, citare una sua frase che riassume il senso di questo momento di confronto: “Il credito deve essere un ponte tra il risparmio e l’impresa, e deve trasformare la fiducia in lavoro e la potenza in crescita”.

Articolo di Mariachiara Accardi

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