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la svolta parte dalle imprese locali – AlessioPorcu.it


Il modello Frosinone-Latina per affrontare la transizione energetica: la svolta parte dalle imprese locali. Come dimostra l’iniziativa varata a gennaio dalla Camera di Commercio e conclusa in questi giorni.

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Comunità energetiche rinnovabili, sostenibilità e imprese: non sono più parole da convegno, ma strumenti operativi per rilanciare l’economia del Lazio Sud. Lo dimostra la Camera di Commercio di Frosinone-Latina con il progetto partito a gennaio e concluso in queste ore: ha messo al centro le aziende ciociare e pontine e la loro capacità di guidare (non solo subire) la transizione energetica.

Nove tappe – tra webinar, desk personalizzati e tavoli progettuali – per portare nel Lazio meridionale un po’ di futuro: il progetto “Transizione Energetica”, finanziato da Unioncamere con il Fondo di Perequazione 2023-2024, ha costruito un percorso formativo concreto e orientato all’azione. Non teoria, ma strumenti tecnici, modelli giuridici, simulazioni di business plan e focus sui vantaggi reali dell’autoconsumo collettivo. Cioè?

Un esempio vale più di mille spiegazioni. Un gruppo di utenti si associa per costituire un gruppo di autoconsumatori. L’energia prodotta da un impianto (anche non installato sul tetto di ciascuno) viene immessa nella rete. Ogni membro del gruppo consuma parte dell’energia prodotta, in base a criteri di condivisione stabiliti. L’energia non consumata in loco può essere venduta alla rete, ma l’obiettivo è massimizzare l’autoconsumo. Cioè fare in modo che tutti consumino l’energia che hanno prodotto.

Una nuova mappa per il fare impresa

Il cuore dell’iniziativa? Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ovvero associazioni tra cittadini, imprese e enti locali che producono e condividono energia rinnovabile. Un concetto ancora nebuloso per molti, ma destinato a ridisegnare il mercato energetico italiano nei prossimi anni.

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Giovanni Acampora (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)

Il presidente della Camera Giovanni Acampora, lo ha detto chiaro: «La transizione energetica non è una moda green. È una leva economica. Le CER permettono di risparmiare, innovare e rafforzare il legame tra impresa e territorio. Siamo qui per accompagnare le aziende in questo salto di qualità».

Il progetto ha offerto una visione completa, dalla burocrazia ai numeri: contratti trasparenti, scenari fiscali, ruoli e responsabilità, ma anche scenari giuridici – (la differenza tra associazione, cooperativa, impresa sociale) e fonti di finanziamento come il Piano Transizione 5.0.

Non un caso isolato: il contesto nazionale

Frosinone e Latina non sono un’eccezione. Da nord a sud, le Camere di Commercio stanno muovendosi in questa direzione. In Emilia-Romagna è attivo un programma di supporto alla transizione ecologica delle imprese, mentre in Toscana Unioncamere ha lanciato un’iniziativa simile per promuovere l’efficienza energetica e la nascita di CER su base territoriale.

A livello nazionale, Unioncamere e Dintec – in collaborazione con GSE, ENEA e il Politecnico di Torino – hanno organizzato un roadshow per diffondere la cultura delle CER. La parola d’ordine è sistema: integrare competenze, innovazione e partecipazione locale.

Imprese protagoniste del cambiamento

La partita non si gioca solo nei palazzi istituzionali o nei consigli d’amministrazione. Si gioca nelle PMI, nei distretti industriali, nei capannoni delle zone artigianali. Il modello proposto da Frosinone-Latina è replicabile, anzi: è auspicabile.

Il successo del progetto dimostra che le imprese sono pronte, se messe in condizione di capire e agire. Formazione mirata, spazi di confronto, partnership pubblico-privato: questa è la ricetta. La transizione ecologica, altrimenti, resterà un obiettivo sulla carta.

Oggi, invece, può diventare un asset competitivo. Perché chi saprà produrre la propria energia, in modo pulito e condiviso, sarà un passo avanti. E in un contesto globale sempre più instabile, questo passo può fare la differenza.

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