L’assessore allo sviluppo economico del Trentino: «Serve l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per riuscire a portare a termine le iniziative previste da questa grande opportunità»
Pannelli solari, ricerca e telemedicina trainano il Pnrr in Trentino. La scadenza del 31 dicembre 2026 si avvicina e continua la corsa per completare lo stanziamento dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il programma italiano di investimenti europei per mettersi alla spalle la pandemia e rendere l’economia più sostenibile e digitale.
Ben 40 milioni in più
Un altro passo in avanti è stato fatto: ieri, 12 maggio, il Tavolo permanente di confronto per l’attuazione del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc), ha annunciato una crescita della dotazione, rispetto all’ultima riunione, di 40 milioni di euro. Il totale dei fondi per i progetti da attuare nel nostro territorio si assesta quindi a 1,38 miliardi. «Serve l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per riuscire a portare a termine le iniziative previste da questa grande opportunità — spiega l’assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli —. Procede quindi un lavoro condiviso, da parte dei soggetti pubblici ma anche dei privati che stanno collaborando con decisione».
Le nuove risorse
Spinelli ha fatto il punto sullo stato dei lavori del programma in Trentino assieme al direttore generale della Provincia Raffaele De Col e alla dirigente Nicoletta Clauser. A portare l’asticella dei milioni stanziati a +40 sono stati interventi e opere in diversi campi, tra quelli al centro delle sei «missioni» stabilite da Roma. Tra questi interventi, la valorizzazione del patrimonio ricettivo (per 6,7 milioni di euro) e il «Parco agrisolare» (dal costo di 4 milioni), che prevede iniziative di privati per l’installazione dei pannelli sui tetti dei capannoni agricoli. Inoltre, i fondi europei finanzieranno i progetti di ricerca delle aziende gestiti dal Ministero per le imprese e il made in Italy, con il supporto degli enti di ricerca trentini (8 i milioni totali). Infine, i servizi di telemedicina, «per un migliore supporto ai pazienti, iniziativa in collaborazione con le Regioni Lombardia e Puglia», si legge, a cui sono stati assegnati oltre 3 milioni di euro. A ciò si aggiungono le risorse per l’avanzamento del progetto «Garanzia occupabilità dei lavoratori».
Scuola e infrastrutture
Nei settori più interessati da stanziamenti Pnrr, la scuola ha impiegato fin ora 16 milioni di euro per la «realizzazione di nuovi spazi di apprendimento flessibile, innovativi e digitali», acquistando robotica, realtà virtuale, stampanti 3D e microscopi digitali. Ci sono inoltre 3 milioni per i 281 percorsi avviati per la didattica digitale e la formazione degli insegnanti. Le infrastrutture contano invece 43 iniziative per 77 milioni in opere, dei quali 59 milioni finanziati dal Pnrr: già operativi i bus elettrici a Trento e il treno Pop fino al Brennero, presto sulla linea elettrificata della Valsugana. Spazio poi alla bonifica di due siti orfani a Borgo Valsugana e la riqualificazione della palestra dell’istituto Floriani di Riva del Garda. Oltre a 9 opere previste dal Progetto Borghi per Palù del Fersina e la val dei Mocheni, si sono conclusi anche 13 su 14 progetti per la riduzione del rischio idrogeologico, e avanzano le tratte di competenza del Dipartimento per la Ciclovia del Garda.
L’agricoltura
In campo agricolo, due le iniziative per il miglioramento irriguo. Il primo, un impianto di pompaggio dal lago di Santa Giustina a servizio dei consorzi di Tassullo, Tuenno e Nanno (importo di 4.803.10o euro, finanziati per 2.570.000 dal ministero), realizzato per il 95% e con fine lavori stimata a giugno 2025. Il secondo, un progetto per l’irrigazione in val di Gresta, per creare un invaso agricolo, potabile e antincendio interamente finanziato dal Pnrr, con 11 milioni di euro. Capitolo sanità, il Trentino realizzerà 12 Case di comunità, di cui 10 co-finanziate con il Pnrr e attivate entro il giugno 2026.
«Sappiamo che ci sono settori che procedono più velocemente di altri e teniamo in considerazione anche il dialogo istituzionale sulle possibili revisioni del programma. Non in termini di proroghe ma, ad esempio, sull’ipotesi di spostare alcuni filoni e portarli su Fondi di coesione, come si valuta a livello governativo. Non cambia l’impegno condiviso del Trentino per attuare progetti che daranno benefici a lungo termine alla nostra comunità».
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