Un convegno tutto dedicato alle esperienze dell’imprenditoria femminile nel settore dell’edilizia e alle professioni connesse, sempre al femminile. Presso la sede Ance di Cremona, martedi 13 maggio il terzo appuntamento dell’iniziativa di Ance Lombardia e Regione “Anche Donna – Percorsi di crescita e inclusione”, alla presenza di numerosi relatori e davanti a una platea di imprenditrici, studenti e studentesse.
Margherita Zanenga, consigliera di Ance Cremona, ha aperto i lavori, quindi l’introduzione della direttrice Maria Laura Secchi. Spazio poi agli interventi, a cominciare da Stefania Celsi di Poliedros Counsulting: “Sto seguendo il progetto Anche Donna da diversi mesi – afferma -. Abbiamo iniziato proprio perché uno dei temi più importanti nel settore delle costruzioni è quello dell’occupazione femminile che è ancora molto al di sotto dei livelli delle medie nazionali, perché parliamo di un 7-8% di donne, quindi come si può immaginare è una percentuale molto bassa. Tutto questo percorso Anche Donna è indirizzato proprio a far cogliere le opportunità del settore, in particolare alle donne.
“Abbiamo già fatto due tappe, una a Milano e una a Pavia, oggi questa di Cremona è molto importante perché parleremo di quelli che possono essere degli ostacoli al percorso dell’inclusione femminile, quindi di stereotipi e pregiudizi nel settore, ma ovviamente ne parleremo con una nota positiva, allo scopo di conoscerli meglio, affrontarli e gestirli”.
Il passaggio generazionale è un tema delicato. “Ci sono tipicamente quattro generazioni al lavoro – aggiunge Celsi – quindi riuscire a farle convivere, a farle relazionare al meglio è un tema molto importante. I pregiudizi che purtroppo albergano ancora nel campo del genere sono molto legati alla tipicità delle donne, alla capacità delle donne di essere leader e di occuparsi di tematiche più tecniche e scientifiche rispetto a quelle più tradizionali. Questo però poi comporta anche delle assunzioni di ruoli non nelle figure chiave. Questo è quello che dobbiamo assolutamente abbattere, attraverso le competenze e con la meritocrazia”.
Dopo l’intervento della Consigliera di parità di Regione Lombardia Maria Anna Gandolfi, che ha illustrato gli strumenti disponibili per promuovere la parità, sono inizate le testimonianze: Chiara Ghilotti, ingegnere vicepresidente dell’Ordine provinciale di Cremona e Bruna Gozzi, architetto: “Intervengo – ha detto – sia come libera professionista sia come vicepresidente di Fondazione Inarcassa, che si occupa di tutela e sostegno di ingegneri e architetti liberi professionisti. Insieme all’ente di previdenza, ci occupiamo anche delle questioni inerenti la professione declinata al femminile, siamo sempre alla ricerca di migliorare il sostegno alle famiglie e alle donne. Ci sono diversità tra chi lavora in maniera non tutelata: per le donne a mio avviso sarebbe una grande opportunità poter accedere tranquillamente alla professione, avendo quelle garanzie che hanno le donne dipendenti. Le libere professioniste non hanno queste tutele, eppure questa modalità di lavoro favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro della componente femmine in quando consente una maggiore possibilità di auto – organizzarsi e conciliare meglio i propri tempi”.
“Ad esempio – – ha aggiunto Gozzi- la maternità a rischio non è tutelata come quella di una donna dipendente; lo Stato dovrebbe farsene carico e nel frattempo Inarcassa e Fondazione cercano di trovare le strade affinché le donne possano affermarsi anche in questo settore che le aiuterebbe ad entrare nel mondo del lavoro, avere un reddito che le sostenga e quindi avere la possibilità di una emancipazione, termine purtroppo che non è ancora desueto”.
Sono seguiti quindi gli interventi di Silvia Calzati (ingegnere amministratore di unico ASQ srl), Cecilia Hugony (Ad Teicos) e Jessica Dessì (direttore Cassa edile Cremona). Conclusione con le studentesse del corso ITS Academy “I Cantieri dell’Arte”.
Giuliana Biagi
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