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L’ente regionale si appresta a compiere un importante passaggio che, oltre ad essere rivolto alle imprese calabresi, punta a favorire e a rafforzare il processo di autoefficienza energetica e di autoproduzione da fonti rinnovabili.

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Un obiettivo, questo, che va incentivato nell’ambito dello sviluppo sociale ed economico delle imprese, sostenendo un tema che è assolutamente strategico per qualsiasi territorio regionale e che consiste in una reale riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi produttivi e in una crescita della sostenibilità energetica.

In tal senso, il 17 febbraio scorso, con un’apposita delibera, la Regione Calabria ha ufficializzato il nuovo Fondo Feeri (Fondo di efficienza energetica e rinnovabili per le imprese) che avrà un valore pari a 45 milioni di euro e che sarà rivolto alle micro, piccole, medie e grandi imprese.

Fondo Feeri – cosa è e come funziona?

Nello specifico, il Fondo Feeri nasce come un vero e proprio incentivo per incrementare la funzione delle Fer (Fonti di energia rinnovabile) e sarà messo in atto tramite dei prestiti agevolati e dei contributi a fondo perduto, rivolti alle imprese e disponibili per gli investimenti di efficienza energetica e anche per quelli relativi alle fonti rinnovabili.

La quota complessiva del fondo, sarà ripartita nel seguente modo: 30 milioni di euro saranno destinati agli interventi di efficientamento energetico sia dei processi produttivi e sia degli edifici, mentre con la quota restante di 15 milioni, si potrà finanziare l’installazione degli impianti di energia rinnovabile, anche con sistemi di accumulo. Il Fondo Feeri, inoltre, è cofinanziato dal programma Fesr – Fse+ 2021/2027, sviluppato anche per dare centralità alle politiche di transizione ecologica e di sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda l’attivazione dello sportello in cui dovranno essere presentate le domande di partecipazione, relative al Fondo Feeri, è previsto l’utilizzo dalla metà di maggio.

Lo sportello sarà messo a disposizione dalla Regione Calabria e gestito dall’ente regionale Fincalabria che interagirà con le imprese che dimostreranno interesse per questo progetto e che presenteranno la loro richiesta di adesione. Le imprese che aderiranno al Fondo Feeri, in particolare, avranno un mese di tempo per preparare i progetti, partendo dalla data di attivazione dello sportello.

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Condizioni e presupposti del Fondo Feeri

Naturalmente, le imprese che presenteranno la propria richiesta di adesione, devono avere dei requisiti specifici che sono i seguenti: essere imprese economicamente e finanziariamente sane, ma anche che rispettino determinati parametri economico-finanziari che sono prefissati nel regolamento operativo del Fondo con regolarità nelle banche dati, tra cui Centrale Rischi di Banca d’Italia, ecc.

Non essere imprese in difficoltà ed essere iscritte al Registro Imprese da almeno 2 anni. Avere almeno due esercizi contabili chiusi e due bilanci approvati o due dichiarazioni fiscali depositate). Avere unità operativa oggetto del progetto ubicata in Calabria (entro la data che è prevista per la prima erogazione del sostegno). Essere operanti in tutti i settori (con le sole esclusioni fissate dalle norme applicabili in materia di aiuti di stato e/o dal regolamento operativo del Fondo).

Forme di finanziamento previste

In primis, nel progetto sono incluse anche due forme di finanziamento principali: un tasso di interesse fisso e pari all’1 per cento annuo per i prestiti agevolati e sovvenzioni dirette a fondo perduto, sempre tenendo conto che gli investimenti siano realizzati entro 24 mesi dalla concessione del prestito. La durata del finanziamento sarà complessivamente di 96 mesi (più dodici mesi di preammortamento). È importante anche sottolineare che il sostegno finanziario varia a seconda della tipologia delle imprese. Sulla base di questo aspetto, infatti, si dovranno applicare le seguenti percentuali: micro imprese – 65% prestito agevolato e 35% fondo perduto; Piccole e medie imprese – 70% prestito agevolato e 30% fondo perduto; Grandi imprese – intervento finanziario con un contributo pari al 90 % e il 10% sarà a carico dell’impresa.

Come si legge nella delibera emanata dalla Regione Calabria: “Per le micro imprese e per le piccole e medie imprese l’intervento finanziario complessivo (finanziamento con tasso agevolato + sovvenzione) è concedibile nella misura massima che è pari al 100% dell’importo ammissibile dell’investimento”.

Interventi ammissibili per le imprese

Gli interventi finanziari ammissibili, invece, dovranno essere compresi tra un valore minimo di 80 mila euro e un valore massimo di 3 milioni di euro. In ogni caso, il finanziamento totale sarà comunque parametrato alla situazione economico-finanziaria (presente e prospettica) di ogni impresa proponente, nonché alla capacità della stessa di far fronte al servizio del debito.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, sempre nell’ambito del Fondo Feeri, saranno anche ammissibili interventi di razionalizzazione dei cicli produttivi, un uso efficiente dell’energia, processi innovativi di risparmio energetico, inclusa l’eventuale reingegnerizzazione di nuove linee di produzione efficienti.

Misure di efficienza energetica relative agli edifici

In relazione ai criteri di ammissibilità del progetto, sono state scelte anche delle condizioni di efficienza energetica per gli edifici. Proprio per questo motivo, non si considerano ammissibili i costi che non sono direttamente connessi al conseguimento di un livello più alto di efficienza energetica dell’edificio. Gli aiuti, concessi per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, possono essere combinati con gli aiuti che sono destinati ad una o più delle seguenti misure:

installazione di impianti integrati in loco per la produzione di energia elettrica, riscaldamento o raffreddamento da fonti energetiche rinnovabili tra cui, ad esempio, i pannelli fotovoltaici e le pompe di calore; installazione di apparecchiature per lo stoccaggio dell’energia che è prodotta dagli impianti di energia rinnovabile in loco.

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L’apparecchiatura per lo stoccaggio va ad assorbire almeno il 75 % dell’energia da un impianto di produzione di energia rinnovabile collegato direttamente, su base annua; collegamento a sistemi di teleriscaldamento e di tele raffreddamento, efficienti sotto il profilo energetico e alle relative apparecchiature; costruzione e installazione di un’infrastruttura di ricarica ad uso degli utenti dell’edificio, ma anche delle relative infrastrutture (come le condotte nel caso in cui il parcheggio è collocato all’interno dell’edificio o è fisicamente adiacente all’edificio).

Installazione di apparecchiature per digitalizzare l’edificio, in particolare al fine di aumentarne la predisposizione all’intelligenza, compreso il cablaggio passivo interno o il cablaggio che è strutturato per le reti di dati e la parte accessoria dell’infrastruttura a banda larga sulla proprietà dell’edificio, escluso il cablaggio per le reti di dati al di fuori della proprietà; investimenti in tetti e attrezzature verdi per la ritenzione e l’uso dell’acqua piovana.

I costi, non direttamente connessi al conseguimento di un livello di prestazioni, energetiche o anche ambientali, non sono ammissibili. Gli aiuti potranno essere concessi ai proprietari o ai locatari dell’edificio, a seconda di chi commissiona la misura di efficienza energetica. Possono essere concessi, invece, aiuti per il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento e/o raffreddamento all’interno dell’edificio. Come se non bastasse, è consentita l’installazione e la posa in opera di sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia prodotta, ma anche l’installazione e la posa in opera che è relativa agli impianti a fonti rinnovabili (solare) per la produzione di energia elettrica.

Per quanto riguarda la selezione di accoglienza delle domande, inviate dalle imprese aderenti, sarà di tipo valutativo e a sportello.



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