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il nuovo libro di FUTURAnetwork sull’AI


L’intelligenza artificiale è una delle più grandi rivoluzioni degli ultimi anni, e probabilmente della storia umana. Come ogni rivoluzione che si rispetti ha generato all’inizio un acceso dibattito (detrattori contro sostenitori), dibattito vivo ancora oggi ma affiancato da un altro fenomeno, l’integrazione silenziosa di questo strumento nelle nostre giornate. Fenomeno che a sua volta sarà seguito da un altro: la fase dell’abitudine, quando non riusciremo a ricordare più il momento in cui l’AI non la usavamo. È successa la stessa cosa con i computer, con internet, con gli smartphone e non ci sono validi motivi per pensare che stavolta andrà diversamente.

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Capire quindi come l’AI stia influenzando la società, il nostro modo di percepire noi stessi e gli altri, è diventato cruciale, perché da questa rivoluzione non si torna indietro. Da qui prende spunto “Mille schegge di intelligenza artificiale”, il volume (disponibile sia in versione cartacea che online) di FUTURAnetwork, composto di venti capitoli tematici che riassumono gli articoli pubblicati nel corso degli ultimi 12 mesi dalla redazione, con il supporto di link che rimandano agli approfondimenti online in versione integrale.

Il testo, presentato al Salone del Libro di Torino il 16 maggio durante l’evento “Oltre l’algoritmo. Intelligenza artificiale e futuro della società”, filtra attraverso la lente dell’AI le grandi questioni del nostro tempo, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze di genere, dal lavoro alla sanità, dai consumi di energia alla mobilità, dalla conquista dello spazio alle prospettive del lungotermismo.

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Quali limiti etici porre all’intelligenza artificiale? Le AI aiuteranno i lavoratori o li sostituiranno? Ridurranno o accresceranno le disuguaglianze? Quale sarà il futuro della creatività con l’intelligenza artificiale? Queste sono solo alcune delle domande a cui prova a rispondere il libro, rappresentando un quadro tutt’altro che univoco, delle “schegge” per l’appunto, sulla scia delle “Mille schegge di futuro”, il volume pubblicato nel 2024 (curato dalla redazione) che si interrogava sugli scenari che ci attendono per i prossimi anni.

“Ci sono vari modi per affrontare il tema (il problema?) dell’intelligenza artificiale”, scrive Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, nella sua prefazione. “Il primo è rifiutarla, così, per partito preso, senza neanche provare a capirne punti di forza e di debolezza, utilità e rischi. Il secondo è quello di provare a capirne le caratteristiche, le capacità e le incapacità, leggendo i testi scritti da chi la sviluppa, la usa o la studia”. Ma ce n’è un altro: “Il terzo è quello di cominciare a usarla, almeno nel campo in cui pensiamo di avere qualche capacità o conoscenza, così da essere in grado di valutarne il comportamento e l’affidabilità. Questo volume cerca di fare un po’ di chiarezza su ciò che conosciamo oggi sulle intelligenze artificiali esistenti”.

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Intelligenze artificiali al plurale e non al singolare, perché ormai ne esistono tante, ognuna con una sua logica, con delle regole, un’azienda o governo che la promuove. Per comprendere a fondo quali relazioni intercorrono tra le diverse AI, la seconda parte del volume – curata da Pietro Speroni di Fenizio (autore del blog “AI Visions”) – sviluppa quattro dialoghi tra diverse AI su temi fondamentali per il futuro dell’umanità, dalle tendenze della demografia al futuro dell’ordine politico mondiale (in questo caso dialogano un’AI cinese e una americana), dalla crisi climatica al ruolo della cultura. “Il risultato di questa sperimentazione è estremamente interessante”, prosegue sempre Giovannini, poiché fornisce un’idea chiara e concreta delle differenze di approccio tra intelligenze artificiali, delle risposte diverse a domande simili, riflesso dei dati su cui sono state addestrate e delle finalità con cui sono state create.

Ma la società si deve dotare anche di regole per riuscire a sfruttare questo potente strumento senza farsi assorbire dagli interessi economici di chi lo produce. Non per niente, uno degli snodi centrali del Patto sul Futuro firmato dalle Nazioni Unite a settembre 2024 è la ricerca di una migliore governance dell’innovazione tecnologica, privilegiando una visione multilaterale piuttosto che quella bilaterale a cui ci hanno abituato molti governi.  

E l’Italia deve porsi in prima linea su questa frontiera. Non solo per utilizzare al meglio le AI, ma per potenziare la propria capacità di guardare ai prossimi “futuri” con strumenti metodologici e di governance a servizio del Paese. È con questo spirito che l’ASviS ha lanciato il 14 maggio il progetto “Ecosistema Futuro”, dove FUTURAnetwork ha un ruolo centrale. Il progetto ha l’obiettivo di contribuire a creare un vero e proprio “ecosistema” che metta il “pensiero a lungo termine” al centro della riflessione culturale, politica, economica e sociale del nostro Paese.

Per prendere oggi le decisioni migliori per un domani sostenibile, come ripetiamo ormai da molto tempo sul nostro sito. Anche con l’intelligenza artificiale.

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