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Prorogati al 10 giugno i termini per l’acquisto di motori elettrici. E Yanmar “apre” al biocarburante in sostituzione del Diesel


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Il cammino sulla rotta della decarbonizzazione è ancora lungo, ma la riduzione delle emissioni nocive nella nautica da diporto è ormai un obiettivo perseguito da molti. E sempre più frequenti sono le “buone notizie” che arrivano su questo fronte dell’innovazione, investendo sia la normativa che la tecnologia.


Il primo fronte riguarda la decisione del ministero delle Imprese e del Made in Italy di accordare, su sollecitazione di Confindustria Nautica, la proroga al 10 giugno dei termini per richiedere contributi a fondo perduto per l’acquisto di motori marini elettrici in sostituzione degli endotermici, benzina o diesel. Il provvedimento interessa sia le imbarcazioni che i natanti.


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Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50% delle spese ammissibili. L’importo massimo concedibile è di 8.000 euro per le persone fisiche e di 50.000 euro per le imprese. Gli importi sono specifici per tipologia di motore: 2.000 euro per ogni motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata con potenza non inferiore a 0,5 Kw e fino a 12 Kw; 10.000 euro per ogni motore elettrico fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD.


Procedure, modalità di presentazione delle domande e documentazione necessaria sono rimaste invariate rispetto a quanto stabilito dal decreto dell’11 marzo 2025. Le istanze devono essere dunque presentate esclusivamente online attraverso lo sportello telematico di Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del ministero.


Importante ricordare che la normativa prevede che le persone fisiche possano presentare una sola domanda di agevolazione, che può riguardare l’acquisto di un massimo di due motori elettrici. Solo per le imprese proprietarie di unità da diporto utilizzate per fini commerciali la domanda può riguardare un numero maggiore di motori.


E’ previsto inoltre che i contributi siano erogati in un’unica soluzione, successivamente al completamento dell’acquisto. Vale la pena ricordare che in caso di difficoltà nell’espletamento delle pratiche per accedere al beneficio, Confindustria Nautica mette a disposizione di chi la richieda una nota informativa per agevolare la compilazione della domanda. Viene raccomandato inoltre di avvalersi del supporto del proprio rivenditore di fiducia.

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L’incentivo all’acquisto di motori elettrici – vale la pena sottolinearlo – rientra nelle politiche responsabili perseguite da Confindustria Nautica, come ricordato da Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi dell’associazione confindustriale, in occasione del Blue Design Summit svoltosi a La Spezia dal 13 al 15 maggio.


“La nostra leadership – ha tenuto a dire l’esperto dirigente – richiede al Paese di tracciare la rotta mondiale su innovazione tecnologica e transizione ecologica, che certamente non è soltanto focalizzata sulle propulsioni alternative, ma su materiali innovativi, alleggerimento, nuove forme di carena e navigazione foiling, tutte innovazioni progettuali che consentono un’ampia riduzione delle emissioni di CO2, che peraltro, per tutta la nautica da diporto mondiale, ammonta allo 0,006%. Anche per questa centralità della nostra industria nautica nell’ambito della decarbonizzazione – ha aggiunto Pagani – due anni fa abbiamo deciso di lanciare proprio in Italia il nuovo appuntamento internazionale “Shaping the Future – World Yachting Sustainability Forum”, che vedrà la sua quarta edizione il 19 settembre al 65° Salone Nautico Internazionale di Genova”.



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E veniamo alle novità tecnologiche. Yanmar, noto produttore giapponese di motori marini alimentati a gasolio (con stabilimenti produttivi anche in Germania e Francia), ha comunicato di aver approvato, su un’ampia gamma di propulsori Diesel, l’uso dell’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), un biocarburante rinnovabile prodotto da ENI che può sostituire il gasolio senza modifiche tecniche.


Privo di aromatici e poliaromatici, compositi più impattanti dal punto di vista ambientale, l’HVO è disponibile in oltre 600 stazioni di servizio ENIlive e già da qualche tempo viene utilizzato sia per il trasporto pesante su strada (su alcuni bus e autocarri), sia per alcune imbarcazioni tecnologicamente avanzate. Tra i suoi pregi, non solo la capacità di abbattere le emissioni di CO2, ma anche la riduzione della rumorosità.


Ricavato da materie prime al 100% rinnovabili, l’HVO è un biocarburante ottenuto da oli vegetali esausti e grassi animali che può essere utilizzato puro o miscelato con gasolio senza richiedere modifiche al motore o agli impianti di bordo. I tecnici Yanmar assicurano che già oggi i propulsori della serie GM, YM, JH, LH, LY, LF, LV e 8LV, possono essere alimentati con questo combustibile “pulito”, che abbatte le emissioni del 90% rispetto al gasolio fossile.


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L’HVO è inodore, incolore e privo di composti aromatici, ha una maggiore stabilità all’ossidazione e riduce il rischio di contaminazione batterica all’interno dei serbatoi, un problema frequente per chi usa poco la barca o la tiene ferma a lungo. L’utilizzo di HVO, inoltre, non comporta variazioni alle procedure di manutenzione né interventi tecnici sull’impianto di alimentazione. In alcuni casi, relativi a motori meno giovani, può risultare necessaria soltanto la sostituzione del filtro carburante.


Controindicazioni? In casa Yanmar assicurano che in materia di funzionamento e affidabilità non ce ne sono. Utilizzando il nuovo eco-carburante possono registrarsi, in alcuni casi, soltanto un lieve calo di potenza (non più del 6%) e un lieve aumento dei consumi. Variazioni definite comunque “marginali” dai tecnici di Yanmar.



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