Gli studenti del corso di alta formazione Social Impact Manager
Un corso di alta formazione per dare vita alla figura del Social impact manager, un esperto dell’impatto sociale e ambientale delle imprese, che sappia definire una strategia, identificare delle aree di intervento, organizzare progetti sociali che creino valore per la comunità e stabilire degli indicatori di performance. Fino a poco tempo fa il Social impact manager non esisteva adesso, grazie al corso organizzato dalla Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, ne esistono già 27. Sono giovani studenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, che dal 15 marzo si sono ritrovati in Calabria, a Filogaso in provincia di Vibo Valentia, per seguire gratuitamente 300 ore di formazione frontale e laboratoriale, lectio magistralis e momenti di incontro con la comunità (come la cerimonia di piantumazione di venti alberi in occasione del 55esimo anniversario dell’Earth Day). La Fondazione Augurusa si occupa di innovazione e sviluppo nel rispetto dell’ecosostenibilità e ha le sue radici proprio a Filogaso. L’iniziativa ha visto anche la collaborazione di numerose realtà nazionali tra cui l’agenzia per il lavoro Randstad, l’Università LUMSA, l’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della Cei e il Movimento Giovani dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid). Al termine del corso, i 27 partecipanti hanno realizzato dei project work con cui si contenderanno un’esperienza di 6 mesi presso la Fondazione Augurusa.
«La cultura della cura per il pianeta è la cultura dell’impresa del futuro. Il social impact manager è l’unico manager possibile nel mondo che verrà», ha sottolineato Massimiliano Falcone (Connect4Climate e World Bank Group). Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day, che ha tenuto una lezione sul tema del social impact for planet, si è rivolta direttamente agli studenti: «Voglio congratularmi con voi per l’interesse dimostrato nello sviluppo sostenibile e per il vostro impegno a servizio delle imprese, delle Ong e delle amministrazioni nella promozione di una Green Economy. Ogni volta che si verifica un cambiamento, uno sviluppo scientifico, ci sono persone esattamente come voi che sono in prima linea nel creare tecnologie d’avanguardia, nel ripensare il funzionamento delle cose e nel reinventare nuovi modelli di innovazione e imprenditorialità». A questa prima edizione del corso ne seguiranno probabilmente delle altre: «Si tratta di un percorso di eccellenza che vogliamo continuare a sostenere – ha assicurato Benedetto Delle Site, presidente nazionale Giovani Ucid – che punta a creare figure chiave protagoniste degli scenari presenti e futuri secondo il pensiero della Dottrina sociale della Chiesa, recentemente rilanciata proprio da Papa Leone XIV che invita a unire carità e imprenditorialità, etica e utilizzo delle nuove tecnologie». Francesco Augurusa, presidente dell’omonima Fondazione, ha fatto sapere che a breve verrà creata una rete degli Alumni e una vera e propria associazione professionale per tutti i social impact manager d’Italia.
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