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“Giù la mani dal patto condiviso”. E Confartigianato alza la voce


Confartigianato in campo. A fianco dei colleghi di Cna e ai cugini di Ctn. Giù le mani dal patto per la presidenza della Camera di Commercio: chiaro il messaggio che arriva da Luca Giusti, presidente pratese dell’associazione di categoria e dal presidente di Confartigianato Imprese Pistoia, Alessandro Corrieri. Insomma, per loro il mondo del commercio, Confcommercio e Confesercenti, deve mettersi l’anima in pace. Non c’è spazio per rimescolare le carte per la nomina dell’ottobre prossimo alla guida dell’ente di Prato e Pistoia.

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“Da sempre, la governance della Camera di Commercio di Prato e Pistoia si è basata su un patto di fiducia e collaborazione tra le associazioni di categoria – dicono – Un patto che ha consentito a tutti i settori e le realtà associative di essere equamente rappresentati, garantendo un coinvolgimento paritetico nella conduzione della Camera di Commercio. Questo modello ha dato risultati concreti, facilitando il dialogo tra le imprese e creando un ambiente favorevole per la crescita e l’innovazione nei distretti”. E ora invece “siamo costretti a constatare con rammarico che alcune associazioni del commercio hanno tradito questo patto di fiducia”. È “un atto grave, che non solo mina un equilibrio che ha sempre garantito sane relazioni tra i diversi settori, ma compromette un modello di governance che ha sempre promosso un forte spirito di condivisione e inclusione nelle scelte strategiche”.

Confartigianato “si chiede allora perché debba essere cambiato un modello, come quello dell’alternanza, che non si è mai basato su criteri di quantità o di peso specifico, ma sulla condivisione e sul buon senso. Vogliamo ricordare che anche nei periodi in cui le associazioni del commercio hanno vissuto momenti di forti criticità, è sempre stata garantita la loro presenza. Perché dunque oggi sovvertire questi criteri per adottare un mero esercizio di pesarsi e contarsi? Non è mai accaduto che progetti presentati dalle associazioni del commercio siano stati rifiutati, né che le stesse abbiano votato contro a progetti di altri”. Questo “dimostra la perfetta condivisione di ogni decisione assunta in Camera di Commercio. L’intesa e l’unanimità che hanno contraddistinto questo percorso testimoniano la bontà di un modello che ha funzionato molto bene, grazie a un dibattito costruttivo tra le parti”.

“Tradire oggi il patto significa rompere un equilibrio fondamentale per il nostro territorio e per le imprese. L’adozione di un modello basato su forzature e escalation, che ricordano più un approccio “trumpiano” che non il nostro modo di lavorare, non solo è lontano dai principi di collaborazione e rispetto che hanno animato la nostra azione, ma rischia di minare la fiducia reciproca”.

Secondo Giusti e Corrieri “la Camera di Commercio deve continuare a essere un luogo di confronto, di dialogo e di sintesi per il bene delle imprese e delle comunità locali, non una sede in cui prevalgono le logiche della divisione e della forzatura. Siamo pronti a difendere un sistema che ha sempre privilegiato la collaborazione e l’inclusione, perché solo così possiamo continuare a costruire insieme un futuro migliore per Prato e Pistoia”.

L.C.

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