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«Sempre più competitivi puntiamo a nuovi mercati»


Sarà forse stato un caso ma non ha bisogno di parlare di automotive Paolo Scudieri, che pure del settore è uno dei leader più importanti a livello internazionale, per dimostrare che la forza del Sud è anche il suo settore industriale. E che l’apertura verso i nuovi mercati è una strada obbligata quanto possibile, specie ora che bisogna fare i conti con le incognite dei dazi. L’intervento ieri, al forum Ambrosetti di Sorrento, è una lettura attenta e propositiva delle sfide che attendono le imprese meridionali (e italiane) in un contesto difficile. Con una premessa che sposa in pieno la nuova narrazione del Sud, il cambio di paradigma sul quale ormai la convergenza arriva dai fatti più che dalle opinioni: «C’è bisogno che i giovani conoscano quanto si sta facendo, ormai da tempo, nel Mezzogiorno, che ormai si può definire un hub di interesse globale. L’America’s Cup a Napoli non è arrivata per caso», dice il patron del Gruppo Adler, 110 stabilimenti in 23 Paesi, migliaia di dipendenti e la spinta giusta per guardare a nuovi traguardi, anche in settori diversi da quello di riferimento.

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Il messaggio è in linea con il tema centrale di «Verso Sud»: «Viviamo in tempi a dir poco magmatici dice Scudieri – ma bisogna prendere atto che i cambiamenti della tecnologia impongono, quasi costringono, le aziende a fare nuovi investimenti. E la buona notizia è che il Sud è perfettamente dentro questa dinamica, con una crescita della competitività del settore manifatturiero di cui non si può sottacere o sottovalutare la portata». Cita numeri significativi Scudieri, vestendo nell’occasione anche i panni di presidente di Srm, la società di studi e ricerche in primis sul Mezzogiorno collegata a Intesa Sanpaolo. «Al Sud ci sono oltre 92mila aziende attive nel manifatturiero, che occupano 662mila lavoratori e producono il 39% del totale del Valore aggiunto del Paese. Nonostante tutto, nonostante cioè che si faccia ancora fatica a considerare quest’area in termini di hub internazionale, e sicuramente bisognerà fare altra strada, il manifatturiero meridionale poggia su basi solide. Le ormai arcinote 4A, e cioè Automotive, Aerospazio, Agroalimentare e Abbigliamento, unitamente al farmaceutico, i settori di punta della nostra industria, dimostrano che qui si può fare sistema. E le filiere di sviluppo ad esse collegate, con un livello di interconnessione di primissimo piano, indicano che i veri driver dell’innovazione sono qui».

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Il peggio è passato, dunque? Scudieri frena: «Le aziende del Sud non devono accontentarsi: il mondo industriale rimane a dimensione globale anche in una fase così delicata sul piano economico e geopolitico. E di sicuro, bisogna pendere atto che il solo mercato europeo per queste filiere non è sufficiente». Dunque, «bisogna guardare a mercati e a fattori nuovi: le aziende vanno aiutate e questo è sicuramente il pilastro che manca. Le istituzioni bancarie non possono girarsi dall’altra parte se le aziende si trovano in difficoltà». L’obiettivo è di evitare che la sfida dei nuovi mercati venga in qualche modo ritardata o frenata, soprattutto al Sud: «Investire al Sud conviene, mai come adesso. Grazie alla Zes unica si è ulteriormente ampliata la forza di generare economia che non si ferma, peraltro, solo a quest’area ma sta coinvolgendo l’intero Paese. La capacità del Governo di tenere i conti pubblici sotto controllo e di tenere lo spread sotto quota 100, con l’impegno specifico del ministro Giorgetti, è un dato di fatto che incoraggia la ricerca di nuovi mercati». Li chiama Paesi amici, Scudieri, e spiega che il Piano Mattei garantisce uno slancio importante a chi vuole investire nel continente: «I Paesi amici devono essere dei veri partner e la scelta delle nostre aziende di accettare la suda non è estemporanea. Il Piano Mattei deve sancire questo percorso e tocca a noi evolvere le nostre tecnologie per convincere i partner a continuare a lavorare con noi». Di qui la proposta di dare vita ad un vero e proprio hub dell’energia che approfondisca l’utilizzo dei carburanti sintetici accanto all’elettrico.





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