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Confindustria, a sorpresa Stefano Accorsi legge Adriano Olivetti


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Sorpresa all’inizio dell’assemblea di Confindustria Piacenza. Per gli 80 anni dell’associazione, a Teatro Municipale, a dare il benvenuto agli associati, ci ha pensato Stefano Accorsi. L’attore bolognese, che si è sposato nel nostro territorio, ha letto alcune riflessioni dell’imprenditore “illuminato” Adriano Olivetti, sul rapporto tra imprese, lavoratori e territorio. Poi, dopo la celebrazione dell’Inno di Mameli e dell’Inno alla Gioia di Beethoven, sul palco sono salite le massime autorità del territorio: il prefetto Paolo Ponta, la presidente della Provincia Monica Patelli e il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi. A coordinare il pomeriggio di interventi, il giornalista di SkyTg24 Andrea Bignami. 

L’INTERVENTO DEL SINDACO TARASCONI ALL’OTTANTESIMA ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA PIACENZA

«È un onore – ha detto Katia Tarasconi – portare il saluto della città di Piacenza a questa Assemblea, che rappresenta un momento prezioso di confronto. Non solo per guardare ai risultati raggiunti, ma soprattutto per condividere la rotta da seguire. Perché senza una strategia condivisa, nessun territorio può crescere davvero. Le sfide che ci troviamo ad affrontare sono cruciali: dalla competitività industriale alla transizione ecologica, dalla semplificazione della burocrazia alla formazione. Per non parlare del calo demografico. Sono sfide che richiedono una sinergia forte e reale tra istituzioni, imprese e territori. Lo dico con pragmatismo e chiarezza: se ci sono le imprese, c’è il lavoro. E dove c’è lavoro, la comunità cresce: diritti e opportunità viaggiano insieme, e aumentano il benessere, la coesione sociale e soprattutto la fiducia nel futuro. A Piacenza questo lo sappiamo bene. Abbiamo lavorato per creare le condizioni affinché chi vuole investire trovi risposte. Lo abbiamo fatto puntando sulla pianificazione strategica, sulla semplificazione amministrativa, sulla digitalizzazione, ma soprattutto sul dialogo continuo con il tessuto imprenditoriale. Abbiamo attivato importanti percorsi di partenariato, a dimostrazione di quanto crediamo che lo sviluppo del territorio non possa che passare dalla collaborazione concreta tra Pubblica amministrazione e imprese. Piacenza ha una posizione geografica favorevole, ma da sola non basta. Attrarre investimenti è una responsabilità condivisa, e richiede una regia condivisa tra Enti locali, Regione, Governo e mondo produttivo. Ecco perché oggi, con rispetto ma con fermezza, dico che serve una strategia nazionale per rendere attrattive le nostre città, in particolare quelle di media dimensione. Perché sono proprio le città come la nostra che, oggi più che mai, soffrono di una condizione particolare, quasi fossero in una sorta di terra di mezzo: troppo grandi per certe agevolazioni, troppo piccole per certi strumenti di cui solo le città metropolitane possono beneficiare. Servono infrastrutture efficienti, incentivi stabili, risposte rapide, certezza delle regole. Dal nostro osservatorio, che è il più vicino al tessuto produttivo del territorio, vediamo che gli imprenditori chiedono questo alle istituzioni. E noi amministratori locali possiamo e vogliamo essere alleati. Non ci tiriamo indietro: se ci vengono dati gli strumenti giusti, possiamo fare molto. A Piacenza lo dimostrano i progetti attivati con il Pnrr, le collaborazioni con il mondo della formazione, il lavoro di squadra che stiamo costruendo giorno dopo giorno. Perché la competitività di un territorio non è mai il risultato di un singolo attore, ma il frutto di una strategia condivisa. Attrarre investimenti non è solo una scelta economica: è una scelta politica, culturale, sociale. È decidere di costruire futuro, dignità, occasioni per le nuove generazioni. È dire che sì, in Emilia-Romagna e in Italia, si può ancora investire, crescere, innovare. Insieme. Con coraggio, visione e – perché no – anche un po’ di sogno. Perché, come scriveva Alda Merini, “Il grado di libertà di un uomo si misura dall’intensità dei suoi sogni. E noi vogliamo essere liberi di sognare un’Italia che investe, lavora e cresce. Tutta. Nessuno escluso”».



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