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Cybersicurezza: all’Università “G. d’Annunzio” un confronto tra istituzioni, accademia e imprese sulle nuove sfide digitali


Si è svolto oggi, lunedì 19 maggio, presso l’Auditorium del Rettorato del Campus universitario di Chieti, l’evento “Cybersecurity 5.0: evoluzione delle minacce e delle contromisure”, che ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti istituzionali e accademici, aziende e professionisti del settore.L’iniziativa, promossa dall’Università “G. d’Annunzio” con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle più attuali e complesse sfide nel campo della cybersicurezza, in un contesto sempre più interconnesso e vulnerabile.

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Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali del Prof. Liborio Stuppia, Magnifico Rettore dell’Università “G. d’Annunzio”, e del Dott. Paolo Esposito, Direttore Generale dell’Ateneo.“Il tema ci interessa moltissimo – ha sottolineato il Rettore Liborio Stuppia – perché la sicurezza informatica non è solo un tema meramente tecnologico, ma ampiamente umano e quindi culturale. Non sono dati astratti e segmenti di procedure che devono essere messi al sicuro da pericoli e manipolazioni. Vanno tutelati con la massima attenzione la trasmissione del pensiero e della ricerca, la conoscenza condivisa, le semplici relazioni umane dei singoli nelle loro comunità e delle comunità tra di loro, senza le quali non può esserci né un vero consorzio umano e forse neppure vera umanità”.

Il Prof. Antonio Teti è intervenuto facendo una panoramica sulle nuove minacce emergenti in ambito cyber. “In un mondo in cui la tecnocrazia sta assumendo un ruolo particolarmente determinante per l’individuo – ha spiegato Antonio Teti, Responsabile del Settore Sistemi Informativi di Ateneo, Innovazione tecnologica e Sicurezza informatica della “d’Annunzio” e organizzatore dell’evento – la sicurezza cibernetica rappresenta un pilastro fondamentale per la protezione delle informazioni, dei dati personali e della continuità operativa. Ogni organizzazione, pubblica o privata, ha la responsabilità di adottare misure adeguate a prevenire, rilevare e rispondere a minacce informatiche sempre più sofisticate. Questo evento – ha concluso Teti – ha come obiettivo principale la promozione della cultura della consapevolezza e della responsabilità.”

Il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha offerto un’analisi sugli scenari evolutivi della cybersicurezza a livello nazionale, sottolineando che: “Viviamo in una società digitale caratterizzata dall’impiego crescente e diffuso di diverse tecnologie ICT, tanto mature quanto emergenti, che modellano e condizionano la vita individuale e collettiva. L’attuale scenario geopolitico determina continue sfide per la cybersicurezza, rispetto alle quali ACN svolge un costante lavoro volto a rafforzare la resilienza sistemica del nostro Paese. Si tratta di un impegno articolato e condiviso tra i diversi attori istituzionali e le parti sociali chiamati a contribuire, insieme, alla realizzazione di una trasformazione digitale sicura, accessibile e responsabile. In questa direzione, ACN esercita un ruolo centrale per le funzioni di coordinamento e di raccordo che le sono assegnate dalla legge istitutiva dell’Agenzia, e, soprattutto, per il ruolo di indirizzo e monitoraggio nell’attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza e del suo piano di implementazione”.

Il Vice Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Nunzia Ciardi, è intervenuta con un contributo che ha affrontato il tema della minaccia cyber nel settore sanitario, evidenziando in particolare come: ‘’Nel 2024 in Italia i cyber attacchi nel settore sanitario sono cresciuti del 30% rispetto all’anno precedente. Pur avendo un impatto mediamente minore rispetto a quelli globali, preoccupano moltissimo perché ad essere a rischio sono dati completi, estremamente ricercati sul darkweb, con un valore di mercato crescente: se una carta di credito vale 35 euro, una cartella clinica può arrivare a costare oltre 1000 euro, soprattutto se appartiene a personaggi noti. 
L’intelligenza artificiale offre grandi opportunità, soprattutto in medicina, ma presenta anche rischi: per questo l’uomo deve restare al centro del sistema.”

A seguire gli altri relatori che hanno trattato aspetti relativi alla gestione degli incidenti informatici, Roberto Caramia dello CSIRT Italia di ACN), Laura Petrillo del MASE che si è soffermata sull’importanza del fattore umano nella cultura della cybersicurezza e, Lorenzo Dattoli di Confindustria Abruzzo che ha concluso parlando del legame tra cybersicurezza e competitività aziendale.

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Il convegno ha evidenziato come la cybersicurezza non sia soltanto un tema tecnico, ma una sfida trasversale e multidisciplinare, con importanti implicazioni per la sicurezza nazionale, la competitività delle imprese e la tutela dei cittadini.



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