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Decreto CER: le novità sui contributi per le Comunità energetiche rinnovabili


Contributi PNNR per le Comunità energetiche cumulabili per intero con le detrazioni fiscali, anche per le Comunità che hanno già fatto domanda per ottenere i fondi. Accesso ai contributi non più limitato ai piccoli ma esteso a quelli di medie dimensioni. Possibilità di ottenere un anticipo fino al 30% per realizzare gli impianti, e più tempo per la loro entrata in funzione. Le novità grazie al decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica firmato il 16 maggio scorso che modifica le norme sulle Cer.

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Più ampia la platea dei beneficiari

Il decreto Cer prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione degli impianti fotovoltaici al servizio delle Comunità energetiche. I contributi coprono fino al 40% dei costi sostenuti e sono erogati dal Gse. Fino ad ora la possibilità di accedere al finanziamento a fondo perduto è stata limitata ai piccoli Comuni, ossia alle Cer costituite in quelle fino ai 5.000 abitanti. Con le nuove norme, invece, possono accedere alla misura anche le Comunità energetiche costituite nei Comuni con una popolazione fino ai 50.000 abitanti.

Anticipo più alto e più tempo per avviare gli impianti

Con le modifiche introdotte diventa anche più facile anche ottenere i fondi per avviare il progetto. Sale infatti dal 10% al 30% l’ammontare dell’anticipo che potrà essere richiesto al Gse per finanziare la realizzazione del nuovo impianto, e ci sarà più tempo per completarlo. In base alle nuove regole, infatti, gli impianti devono entrare in esercizio entro 24 mesi dalla data di completamento dei lavori e per questo ci sarà tempo fino al il 31 dicembre 2027. Finora invece il termine era fissato al 30 giugno 2026. Resta confermata al momento la data del 30 novembre 2025 per la presentazione delle domande sul sito del Gse.

Stop retroattivo al taglio delle detrazioni

Altra novità di rilievo destinata a rendere più vantaggiosa la costituzione della Cer riguarda il cumulo delle agevolazioni. Con il nuovo decreto è stato infatti eliminato il vincolo che prevedeva la riduzione del 50% dell’importo delle detrazioni fiscali per i soggetti, comprese le persone fisiche, beneficiari del contributo a fondo perduto. Questo veniva considerato solo parzialmente cumulabile con la detrazione Irpef del 50% riconosciuta in generale per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili, che veniva quindi proporzionalmente ridotta in funzione dell’ammontare del contributo incassato. L’eliminazione del divieto parziale di cumulo, per espressa indicazione del decreto, si applica in maniera retroattiva, vale a dire anche alle domande di contributo già presentate. Potranno quindi contare sulle detrazioni senza tagli anche i partecipanti alle Cer che hanno già avviato i lavori. Il decreto, comunque, è stato trasmesso alla Corte dei Conti per i controlli di competenza ed entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero.

Più facile costituire una Comunità energetica rinnovabile

La riforma del decreto Cer si aggiunge alle novità introdotte dal decreto Bollette, destinate a rendere più facile la costituzione delle Comunità energetiche. È stata prevista infatti l’estensione della platea dei soci o membri delle comunità, che ora comprende persone fisiche, PMI, anche partecipate da enti territoriali, associazioni, aziende territoriali per l’edilizia residenziale, istituti pubblici di assistenza e beneficenza, aziende pubbliche per i servizi alle persone, consorzi di bonifica, enti e organismi di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del Terzo settore, associazioni di protezione ambientale e le amministrazioni locali.

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