(Teleborsa) – Il commercio digitale tra imprese non è più una nicchia tecnologica, ma una vera e propria infrastruttura strategica dell’economia moderna, destinata a trasformare in profondità le filiere produttive, distributive e relazionali. Secondo le stime, il valore dell’e-commerce B2B nel 2025 varrà il doppio (oltre 1.600 miliardi di euro) rispetto al mercato del B2C online (più di 840 miliardi di euro), con una crescita di quasi il 9% rispetto al 2025, spinto dalla necessità di rendere più efficienti, trasparenti e flessibili i rapporti commerciali tra le imprese. Si tratta di un’accelerazione che tocca tutti i comparti merceologici e che coinvolge attivamente anche l’Italia, sempre più presente nei marketplace internazionali e nei canali digitali.
Queste le principali evidenze emerse nel corso dell’ottava edizione di Netcomm Focus B2B Digital Commerce, l’evento di riferimento per il settore organizzato da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, che ha riunito oggi a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, imprenditori, buyer, seller e professionisti per discutere di scenari e soluzioni per la trasformazione digitale del commercio B2B.
“Il commercio digitale B2B non è più solo una leva di efficienza, ma un motore per la competitività del sistema industriale italiano e globale. Stiamo assistendo oggi a una trasformazione profonda nel modo in cui le imprese si relazionano, vendono e crescono. Dalle PMI ai grandi gruppi, le aziende che adottano piattaforme digitali, Intelligenza Artificiale e modelli omnicanale sono in grado di esportare meglio, disintermediare i canali tradizionali e costruire relazioni durature con i clienti”, afferma Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “I rapporti B2B sono inoltre il cuore dell’export italiano, soprattutto nei settori a più alto valore aggiunto come il Lifestyle, la Componentistica e l’Agroalimentare. Oggi, grazie al digitale, le imprese possono sviluppare contratti vendor, gestire potenziali clienti internazionali, offrire customer experience personalizzate e scalare i processi di vendita globali in modo efficiente e sostenibile“, conclude Liscia.
Digitalizzazione delle filiere: efficienza, disintermediazione e omnicanalità
Il commercio digitale B2B facilita l’integrazione tra i diversi attori della filiera, consentendo una riduzione significativa dei tempi e dei costi totali nell’Order to Cash (il processo di ricezione ed evasione degli acquisti dei clienti), di condivisione intelligente degli stock tra magazzini e canali, nonché della gestione di modelli avanzati come il Dropshipping (la vendita di prodotti online senza che non ne prevede il possesso fisico o la gestione in magazzino), il Co-marketing digitale (partnership strategica tra attività commerciali) e la configurazione semplificata di offerte complesse. Sempre più aziende scelgono inoltre di disintermediare la distribuzione per migliorare il controllo sui prezzi, di aumentare i margini di vendita e raccogliere dati preziosi sui clienti finali.
Piattaforme e marketplace: verso un ecosistema digitale integrato
Oltre ai grandi marketplace globali, si afferma sempre più il modello del Corporate Marketplace, piattaforme digitali proprietarie che permettono alle imprese di valorizzare il proprio ecosistema, integrare fornitori e clienti e gestire la complessità industriale su un’unica infrastruttura digitale. Questa evoluzione consente maggiore agilità, controllo e scalabilità del business, nonché l’allargamento della gamma di prodotti e servizi offerti.
IA, automazione e personalizzazione
Al centro della trasformazione del commercio B2B ci sono le tecnologie emergenti: Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Headless & Composable Commerce stanno rivoluzionando ogni aspetto dell’esperienza d’acquisto tra imprese. Le aziende possono oggi prevedere con maggiore precisione la domanda, ottimizzare gli stock e la produzione, automatizzare i processi dall’ordine alla fatturazione, offrire esperienze personalizzate a ogni cliente e garantire supporto tramite chatbot intelligenti e assistenti virtuali. Questa rivoluzione tecnologica impone però anche un’evoluzione dei ruoli professionali. Il venditore B2B, ad esempio, si trasforma in Brand Ambassador, capace di operare in un contesto omnicanale e ibrido, con nuove competenze digitali e relazionali.
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