Caltanissetta è anche quest’anno tra i comuni capoluogo italiani a più alta maturità digitale. È quanto emerge dall’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360, per Deda Next, realtà del Gruppo Dedagroup impegnata ad accompagnare la trasformazione digitale della PA e delle aziende di pubblico servizio, presentata oggi a FORUM PA 2025.
La ricerca giunta alla settima edizione analizza lo stato di avanzamento delle amministrazioni comunali italiane negli obiettivi di digitalizzazione individuati dal PNRR, secondo il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Deda Next. Un benchmark che rappresenta uno strumento operativo per misurare i risultati raggiunti dalle amministrazioni comunali nel loro percorso di innovazione, confrontarsi con altre realtà simili e comprendere su quali ambiti intervenire per migliorare il proprio livello di digitalizzazione.
Il risultato è una classificazione dello stato di maturità digitale di 110 città monitorate rispetto ad alcune delle principali dimensioni della digitalizzazione della PA italiana: l’offerta di servizi online (indice Digital Public Services), l’integrazione con le principali piattaforme nazionali (Digital PA) e la maturità su open data e interoperabilità (indice Digital Data Gov) che comprende anche misurazioni sull’adozione della PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati).
Dall’analisi emerge che Caltanissetta si conferma tra le amministrazioni a più elevata maturità digitale. L’indice Ca.Re con un valore di 71 cresce a doppia cifra del 14% rispetto allo scorso anno. Il risultato è il riflesso delle performance realizzate nell’indice Digital PA che raggiunge il punteggio di 79 (+5% vs 2024) e in Digital Data Gov, che alza ulteriormente l’asticella, che segna una crescita del 200% con un punteggio di 33.
Stabile la dimensione Digital Public Services a 100, il massimo punteggio.
(La valutazione è basata su un punteggio da 0 a 100)
“I risultati emersi dall’ultimo aggiornamento dell’indice Ca.Re confermano il posizionamento di Caltanissetta tra le amministrazioni italiane più mature dal punto di vista digitale. Un dato che ci gratifica e che premia l’impegno profuso in questi anni su più fronti dell’innovazione – dichiara Vincenzo Lo Muto, assessore alla Transizione Digitale, Innovazione Informatica e C.E.D. – . Ma la vera sfida, adesso, è rendere questa trasformazione strutturale e sostenibile nel tempo, garantendo solidità tecnica, economica e organizzativa alle soluzioni adottate. Al tempo stesso, è fondamentale educare alla digitalizzazione i cittadini, affinché l’obiettivo di una cittadinanza digitale diventi una realtà concreta e tangibile, capace di migliorare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Questo risultato si inserisce in un percorso di continuità, iniziato con la precedente amministrazione e portato avanti con coerenza dall’attuale, che sta consolidando un chiaro trend di crescita. Un traguardo reso possibile grazie alla competenza e all’impegno del personale del CED, che opera in piena sintonia con l’attuale visione politica dell’amministrazione Tesauro. Condividiamo la convinzione che l’innovazione digitale non debba essere solo un obiettivo amministrativo, ma uno strumento concreto per accrescere la maturità digitale di ogni cittadino, affinché le soluzioni sviluppate, anche grazie alle risorse del PNRR, possano evolvere in una progettualità duratura, capace di guidare il futuro digitale della nostra comunità”.
“I risultati dell’Indice Ca.Re. 2025 mostrano che la digitalizzazione ha smesso di essere un insieme di interventi per diventare un processo sistemico di evoluzione amministrativa. Ora la vera sfida è rendere strutturale questa trasformazione, garantendo la sostenibilità tecnica, economica e organizzativa delle soluzioni adottate. L’adozione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati segna un passaggio cruciale: non solo una piattaforma ma un nuovo modo di intendere il dato pubblico come risorsa condivisa, capace di abilitare servizi più efficienti, decisioni più informate e relazioni più trasparenti tra istituzioni e cittadini. Questa, unita all’interoperabilità intelligente dei dati, rappresentano la base per una PA capace di evolversi nel tempo, non solo per adempiere, ma per anticipare i bisogni delle persone e della società tutta. Credo che questa fase vada accompagnata con responsabilità e visione: l’innovazione deve diventare cultura, parte integrante della gestione quotidiana della cosa pubblica e patrimonio duraturo per ogni ente, anche oltre la stagione straordinaria del PNRR. In Deda Next siamo impegnati ogni giorno nel trasformare questo potenziale in realtà. Non solo portando tecnologia, ma aiutando gli enti a costruire una cultura del dato e dell’interoperabilità che sia durevole e orientata a generare valore diffuso” sottolinea Fabio Meloni, Ceo di Deda Next. “Caltanissetta, che affianchiamo con le nostre soluzioni dedicate all’amministrazione efficiente del territorio e per la valorizzazione dei dati georeferenziati attraverso la PDND, è anche quest’anno tra i comuni più virtuosi e continua a lavorare per migliorare ulteriormente la propria maturità digitale”.
I TREND DI DIGITALIZZAZIONE DEI COMUNI CAPOLUOGO
Servizi digitali. Nell’indice Digital Public Services aumentano quantità e soprattutto qualità dei servizi digitali al cittadino. Le città nella fascia più alta salgono da 35 a 67, con una conseguente riduzione dei Comuni in fascia “medio-alta” (da 58 a 33) e “medio-bassa” (da 17 a 9,). Un unico Comune si colloca in fascia di maturità più bassa. La crescita significativa in questa dimensione è legata principalmente al miglioramento diffuso della qualità dei portali dei servizi, grazie alla progressiva implementazione dei template di sito comunale finanziato nella misura 1.4.1: ben 32 città ottengono il punteggio massimo in questo indicatore. Si registra però, anche un aumento della media di servizi disponibili (da 15 a 16).
Piattaforme nazionali. Nell’Indice Digital PA si evidenzia il miglioramento dell’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali. Le città nella fascia più alta nel 2025 sono 37 (2 in meno rispetto al 2024), ma crescono quelle in fascia medio-alta, che passano da 45 a 60. Si riducono contestualmente quelle in fascia medio-bassa (da 26 a 13) e nessun Capoluogo si colloca nella fascia più bassa. La crescita è legata alla progressiva adozione delle diverse piattaforme, soprattutto grazie all’avanzamento delle misure del PNRR destinate a pagoPA e appIO (1.4.3), identità digitale (1.4.4) e notifiche digitali (1.4.5).
Dati e interoperabilità. Nell’Indice Digital Data Gov, emerge la spinta della PDND all’interoperabilità nei capoluoghi. Nel 2025, le città ad un buon livello di maturità sono 11 (+7), mentre quelle in fascia medio 30 (+11). Diminuiscono le realtà con livelli medio-bassi (34) e bassi (35). La crescita più lenta di questa dimensione è dovuta al ritardo di diverse realtà sul fronte degli Open Data e all’attivazione recente della PDND rispetto alle altre piattaforme nazionali. Tuttavia, si registrano importanti progressi. Negli Open Data, i Comuni che pubblicano dataset passano dai 75 del 2024 agli 83 del 2025 e i dataset pubblicati dai 110 Capoluoghi sono 17.198. Rispetto all’interoperabilità, i Comuni attivi sulla PDND passano da 30 a 84, per 420 e-services esposti sulla piattaforma (contro i 147 del 2004). I Comuni che fruiscono di e-services erogati da altre amministrazioni crescono a 107, con una media di 9,3 e-services fruiti. Merito, anche in questo caso, del deciso avanzamento dei progetti finanziati nella misura 1.3.1 del PNRR.
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