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Premio innovazione a Draghi: “Il segreto la strategia. Gli americani mi dicevano che gli europei sono pigri, ma non è vero” – Torino Cronaca


Tre anni fa, nell’aprile 2022, da presidente del Consiglio firmava il Patto per Torino, che porterà, entro vent’anni, oltre un miliardo di euro di fondi statali. Oggi, Mario Draghi torna a Torino per ricevere il primo premio internazionale “PoliTo Foresight and Innovation”, istituito dal Politecnico per riconoscere «figure capaci di trasformare visioni complesse in risultati concreti», spiega Giovanni De Santi, chairman dell’Energy & Climate High Level Group del PoliTo.

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E chi meglio di Draghi: PhD al Mit, vicepresidente di Goldman Sachs, governatore della Banca d’Italia, presidente della Bce. Proprio nel 2012, a Londra, pronuncia il celebre “Whatever it takes” che – come si disse – salvò l’euro dal collasso, grazie anche all’uso del quantitative easing. Poi, i due anni da premier post-Covid, in cui furono poste le basi del Pnrr. E più recentemente, il Rapporto Draghi sulla competitività europea, commissionato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e accolto con grande favore per chiarezza e concretezza.

 

 

«Il vero premiato oggi è il Rapporto – sottolinea Draghi, in cravatta verde smeraldo – frutto di un lavoro collettivo con istituzioni europee, industria e ricerca. In un certo senso, vi dico grazie a nome loro». Il successo del documento, per Draghi, sta nella strategia. «Amiamo l’Europa, vogliamo proteggerne i valori. Ma per farlo dobbiamo chiederci come mantenerli. La risposta è: innovazione. Solo così si possono ottenere gli aumenti di produttività necessari alla competitività europea».

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«Tantissimi, soprattutto americani, mi dicevano che siamo pigri, e che l’Europa non è un buon posto per fare affari: troppa burocrazia, poca cultura del rischio, leggi sociali troppo rigide. Ma non è vero. I dati raccontano altro. Il Politecnico ne è un esempio».

Soddisfatto il rettore Stefano Corgnati: «Con questo premio vogliamo alimentare un dialogo stabile con chi rappresenta la leadership nella visione del futuro europeo. L’università è protagonista, ma deve essere parte di un sistema che coinvolge istituzioni e imprese». 

Un auspicio condiviso anche dal sindaco Stefano Lo Russo: «Gli studenti scelgono Torino per imparare a fare. Questa è la città del saper fare e innovare. Stiamo rafforzando le reti di connessione internazionale: senza integrazione, il rischio è l’irrilevanza». Lo Russo ha poi ringraziato Draghi per il Patto per Torino e per il Pnrr: «Lo dobbiamo a lei, non genericamente al governo». 

L’evento si è svolto alle Ogr ospitando anche Enrico Bussalino, assessore alla Logistica in Regione, Geraldine Naja, direttrice Commercializzazione, industria e competitività dell’Agenzia Spaziale Europea, e Lucilla Sioli, direttrice per l’Intelligenza artificiale e l’industria digitale, Direzione Generale Connect, Commissione Europea. 

Ma ad attendere Draghi c’è stata anche la contestazione di Unione sindacale università e Potere al popolo, che dà a Draghi – sotto forma di fantoccio – un premio ben diverso: quello di “miseria e guerra”. «Vengono insigniti di premi quando sono i responsabili delle crisi», il loro attacco. 



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