Alla vigilia, quasi, delle elezioni che decideranno il prossimo sindaco di Ravenna, Nicola Grandi, candidato di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Viva Ravenna, presenta la sua ricetta per il rilancio economico della città. Non prima, però, di fare appello al “voto utile”. “Siamo l’unica coalizione in grado di arrivare al ballottaggio. La scelta utile è votare per noi: anche se non è un tema che mi ha mai appassionato, oggi è necessario parlare con chiarezza di voto utile, lo faccio perché siamo davvero l’unica coalizione in grado di portare il candidato del Partito Democratico al ballottaggio”, spiega Grandi.
“Non si tratta di supposizioni, ma di numeri. Alle elezioni comunali del 2021, la coalizione che oggi mi sostiene ottenne il 16,02% dei voti mentre le altre formazioni attualmente presenti vanno da un 11,69% (ma con la presenza di una Lega in caduta libera) fino addirittura ad un 1,93%. La mia coalizione rappresenta peraltro il primo ed il secondo partito di governo nazionale mentre considerando i dati recenti e misurabili – la nostra coalizione crescerebbe di circa 10 punti rispetto alla precedente tornata”, va avanti Grandi.
L’altro punto in questione riguarda il programma economico della sua coalizione per puntare ad abbassare le tasse comunali. “in queste settimane ho incontrato persone, famiglie, imprenditori, associazioni. Tutti ci hanno trasmesso una sensazione forte: c’è paura per il futuro, ma anche voglia di affrontarlo con più serenità. E magari con qualche euro in più in tasca.
Per questo abbiamo lavorato a un piano concreto, immediato, realizzabile. Non un libro dei sogni, ma un progetto dettagliato di risanamento e rilancio per Ravenna. Lo abbiamo nominato “Ravenna Snella”: una vera e propria manovra per restituire dignità fiscale a famiglie, lavoratori e piccole imprese. Un piano che attiveremo nei primi 100 giorni di governo, con un obiettivo chiaro: tagliare gli sprechi, riorganizzare la macchina comunale e azzerare l’addizionale Irpef. Perché la vera rivoluzione parte dall’efficienza, non dalle tasse.
I sei punti per “Ravenna Snella”
Questi i punti del programma “Ravenna Snella”: revisione totale delle spese per incarichi esterni (controllo sulle partecipate: stop alle scatole vuote, valorizzazione solo per quelle strategiche – es. Sapir lato servizi -. Istituzione dell’Osservatorio Trasparenza, composto da cittadini, professionisti e revisori indipendenti. comune digitale, tempi dimezzati (tutti i servizi comunali disponibili online entro 12 mesi. Pratiche edilizie e permessi per attività evasi entro 10 giorni. Digitalizzazione completa: addio carta, meno burocrazia e più risparmi con un utilizzo serio, serrato e professionale dell’intelligenza artificiale per Implementare e non per ridurre le risorse); bollette comunali più leggere (Installazione di pannelli solari su scuole, impianti sportivi e uffici pubblici. Riqualificazione energetica degli immobili comunali. Illuminazione pubblica intelligente: non solo Led come già in corso, ma anche sensori per ridurre gli sprechi); acquisti centralizzati, prezzi più bassi (un unico ufficio acquisti per tutto il Comune. Obbligo di utilizzo del Mepa (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione). Controllo analitico dei costi: ogni euro deve essere giustificato. Uno staff dedicato (già individuato) produrrà risultati concreti in 30 giorni); immobili comunali: da peso morto a risorsa (mappatura completa degli edifici pubblici inutilizzati. Cessione dei beni non strategici per finanziare investimenti. Affidamento a privati e associazioni di spazi verdi, culturali e sportivi, con copertura assicurativa a carico del Comune tramite una polizza cumulativa aperta); Ravenna dei cittadini attivi (organizzazione del volontariato civico per manutenzioni, eventi e cura dei quartieri (anche qui con assicurazione comunale tramite polizza cumulativa).
Incentivi sui tributi locali per chi partecipa a progetti pubblici. Anche le scuole possono diventare protagoniste nella cura civica del territorio.
“Con queste azioni, potremo liberare fino a 10 milioni di euro all’anno. Una cifra che ci consentirà di azzerare l’addizionale Irpef (che vale fra i 12 e i 13 milioni) già dal primo anno di mandato”, annuncia Grandi. “Una famiglia media potrebbe risparmiare fino a 240 euro all’anno. Non sono cifre astronomiche, ma un segnale concreto di rispetto per chi lavora, paga le tasse, produce e contribuisce alla nostra comunità”, conclude.
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