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SardGen, nasce la Biobanca sarda: via al progetto di medicina preventiva da oltre 50 milioni di euro


«Il più grande progetto di trasferimento tecnologico nella storia della Sardegna», nato da un’alleanza fra pubblico e privato, con l’obiettivo di trasformare l’Isola in un laboratorio d’eccellenza nella lotta alle malattie genetiche.

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Sono le premesse con cui nasce SardGen, programma di prevenzione medica e ricerca da oltre 50 milioni di euro presentato oggi al Parco scientifico e tecnologico di Pula e sancito dalla firma dell’accordo siglato dalla direttrice di Sardegna Ricerche Carmen Atzori, dal rettore dell’università di Sassari Gavino Mariotti e dagli assessori al Bilancio Giuseppe Meloni e alla Sanità Armando Bartolazzi.

Un’iniziativa che coniuga medicina preventiva – test biochimici a disposizione di tutta la popolazione – con ricerca e sviluppo – sui dati genetici raccolti con il consenso dei cittadini nella Biobanca – per sviluppare farmaci mirati ed efficaci, utili per patologie autoimmuni ed ematologiche, molto diffuse in Sardegna.  Un progetto che ha già attratto e attrarrà ricercatori da tutto il mondo.

«È una giornata storica per la Sardegna – le parole del vicepresidente della Giunta Giuseppe Meloni – ci abbiamo creduto dal primo minuto, appoggiando il progetto che stava nascendo. Abbiamo deciso tutti di fare squadra, ponendo la Sardegna al centro del mondo. La sinergia fra istituzioni è stata la scommessa vincente per dare gambe a questo progetto che permetterà ai sardi di migliorare le proprie prospettive sanitarie e di vita, e la sinergia fra istituzioni è la scommessa vincente per la Sardegna che guarda al futuro». 

«Sono venuto qui in forma privata il primo gennaio 2024 perché la ricerca scientifica è stata la mia vita per 45 anni – ha esordito l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi – e quindi oggi è il giorno più bello da quando sono in Sardegna. Finalmente l’eccellenza che è presente in Sardegna viene valorizzata: il professor Cucca è una di queste. Come oncologo lo posso dire: siamo davanti a un progetto internazionale sulla genetica che può cambiare la storia della medicina con nuovi marcatori genetici per la diagnostica. Investire qua significa risparmiare, e tanto, in medicine e terapie, basti pensare che una cura per la talassemia a una sola persona può costare 1,8 milion».

IL PROGETTO – Partito dall’idea del genetista Francesco Cucca (responsabile scientifico di SardGen) e subito appoggiato dal program manager di e.Ins Gianluca Cadeddu e dal rettore dell’università di Sassari Gavino Mariotti, il progetto è un partenariato pubblico-privato. Il partner è Impeco, azienda svizzera che già lavora al Parco di Pula ed è leader nel settore dell’automazione di laboratori di analisi cliniche.

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Il 17 aprile scorso la Giunta regionale ha approvato l’atto di indirizzo per la realizzazione della Biobanca Sarda, infrastruttura pubblica di rilevanza strategica per il rafforzamento della medicina preventiva, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico nel settore biomedico. L’iniziativa è cofinanziata tramite fondi PNNR dall’Unione Europea – Next Generation EU (progetto E.ins: Ecosystem of Innovation For Next Generation Sardinia. Spoke 01) e dalla Regione Sardegna attraverso il progetto “Genes for health” volto a rafforzare l’iniziativa di ricerca.

La Biobanca sarà insediata al Parco scientifico e tecnologico di Pula, in attuazione degli indirizzi della giunta regionale, e sarà un’infrastruttura all’avanguardia per raccolta, conservazione e analisi di campioni biologici, essenziale per promuovere la prevenzione delle patologie e la personalizzazione delle cure. Ospiterà attività di ricerca e sviluppo per la messa a punto di nuovi farmaci fondate su analisi genomiche e immunologiche approfondite.

I dati genetici raccolti con le attività progettuali, e con un’utilità clinica accertata e validata per la diagnosi e prevenzione di malattia, potranno essere messi a disposizione del sistema sanitario regionale per un utilizzo in linea con il consenso libero, specifico e informato espresso dai candidati partecipanti al progetto.

Benefici mmediati deriveranno dall’esecuzione di una batteria di analisi biochimiche condotte grazie al coinvolgimento delle tre principali aziende ospedaliere della Sardegna su circa 50 parametri di salute e una raccolta di informazioni su stile di vita e fattori ambientali per un check-up medico approfondito.

(Unioneonline/v.l.)

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