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Rafforzare il dialogo sociale nell’UE attraverso il comitato aziendale europeo


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La Commissione accoglie con favore un altro importante passo politico che rafforza il dialogo sociale nell’UE. Questa mattina il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sulla direttiva riveduta sui comitati aziendali europei, che mira a rafforzare il dialogo sociale nell’UE.

I comitati aziendali europei (CAE) sono organismi che garantiscono che i lavoratori siano informati e consultati sulle decisioni transnazionali delle imprese con più di 1 000 dipendenti e che operano in più di un paese dell’UE o del SEE. Coinvolgere in modo significativo i dipendenti nelle decisioni aziendali può aiutare a gestire il cambiamento, ad esempio durante la ristrutturazione aziendale o quando si introducono nuove tecnologie.

Nel 2024 la Commissione ha proposto un aggiornamento della direttiva per facilitare l’istituzione dei CAE, migliorarne l’equilibrio di genere e promuovere un’applicazione efficace. La direttiva riveduta migliora inoltre l’accesso alla giustizia in caso di controversie e rafforza le sanzioni per le violazioni. Garantisce alle imprese la capacità di prendere decisioni e semplifica l’attuazione eliminando le esenzioni complesse e migliorando la chiarezza giuridica.

Comitati aziendali europei più efficaci ed efficienti

Tra i principali miglioramenti apportati alla direttiva riveduta figurano:

  • Consultazione tempestiva e significativa dei dipendenti: I membri del CAE devono ricevere una risposta motivata prima che l’azienda prenda decisioni su questioni transnazionali. Le aziende devono anche spiegare perché le restrizioni alla riservatezza si applicano alla condivisione di informazioni su questioni transnazionali.
  • Pari diritti per i lavoratori di richiedere i CAE: La soppressione delle esenzioni estenderà tali diritti a 5,4 milioni di lavoratori in 320 multinazionali con accordi conclusi prima del 1996.
  • Definizione chiara delle questioni transnazionali: La direttiva riveduta chiarisce quando un argomento si qualifica come “transnazionale”, compresi gli effetti indiretti sui lavoratori di altri Stati membri.
  • Maggiore capacità di svolgere il proprio lavoro: Gli accordi CAEdevono specificare le risorse finanziarie e materiali, tra cui il bilancio, il sostegno di esperti e la formazione.
  • Migliore equilibrio di genere: Nel costituire i CAE o le commissioni speciali di negoziazione, le parti devono mirare a una rappresentanza di almeno il 40 % di ciascun genere. Se ciò non è possibile, i lavoratori devono essere informati dei motivi.
  • Migliore accesso alla giustizia: Gli Stati membri devono garantire che i CAE e le BNS possano accedere alla giustizia in caso di violazione dei loro diritti, attraverso costi finanziati dal datore di lavoro o altri mezzi come il patrocinio a spese dello Stato. Gli Stati membri devono inoltre notificare alla Commissione le modalità con cui i CAE possono avviare procedimenti giudiziari o amministrativi.
  • Rafforzamento dell’applicazione: Gli Stati membri devono introdurre sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate. Tali misure dovrebbero tenere conto del fatturato annuo della società o avere un carattere analogamente dissuasivo.

I prossimi passi

Il Parlamento europeo e il Consiglio devono ora adottare formalmente l’accordo politico. Gli Stati membri disporranno quindi di due anni dalla pubblicazione della direttiva riveduta nella Gazzetta ufficiale per attuare la legislazione. Le nuove norme si applicheranno un anno dopo. Durante questa transizione, gli accordi CAE esistenti possono essere adattati per soddisfare i requisiti riveduti.

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Contesto

I comitati aziendali europei (CAE) sono organismi di informazione e consultazione che rappresentano i lavoratori europei nelle imprese multinazionali. Sono creati su iniziativa dei dipendenti o della direzione centrale. I CAE sono consultati su questioni transnazionali e integrano gli organismi nazionali di rappresentanza dei lavoratori.

I CAE e altre forme di informazione e consultazione transnazionali esistono in circa 1 000 imprese multinazionali, che rappresentano circa 16,6 milioni di dipendenti dell’UE. Contribuiscono a proteggere l’occupazione e le industrie in Europa e a garantire la competitività dell’UE. Attualmente esistono circa 1 000 organismi transnazionali di informazione e consultazione, due terzi dei quali sono CAE. Ogni anno vengono creati circa 20 nuovi CAE.

Una valutazione della Commissione del 2018 ha individuato carenze nel processo di consultazione dei CAE e nei mezzi a disposizione dei rappresentanti dei lavoratori per far valere i loro diritti. Nel febbraio 2023 il Parlamento europeo ha invitato la Commissione a rivedere la direttiva del 2009 e a rafforzare il ruolo dei CAE. La Commissione ha quindi effettuato una consultazione in due fasi delle parti sociali per raccogliere informazioni dalle parti interessate, tra cui le amministrazioni nazionali, le imprese, i rappresentanti dei lavoratori e gli esperti giuridici e accademici. Nel gennaio 2024 la Commissione ha proposto di rivedere la direttiva.

Per maggiori informazioni

Proposta di modifica della direttiva sui comitati aziendali europei

Valutazione d’impatto

Valutazione 2018 della direttiva da parte della Commissione

Pagina web sui comitati aziendali europei

Pagina web sul dialogo sociale

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“I comitati aziendali europei più forti danno voce concreta ai lavoratori in Europa in merito alle decisioni transfrontaliere che li riguardano. L’accordo raggiunto oggi è un’ottima notizia per il dialogo sociale in Europa. Rafforza la democrazia sul posto di lavoro, che è estremamente importante per le persone nei periodi di incertezza e cambiamento.”

Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione



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