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Andrea Giannecchini conclude dieci anni alla guida della Cna Lucca


Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Un
percorso di crescita e continuo a sostegno delle piccole imprese e
dell’Artigianato locale

Crescita,
sviluppo, riorganizzazione associativa, ma soprattutto costante
lavoro a sostegno delle piccole imprese del territorio, sia in ambito
politico sia nell’erogazione dei servizi. Sono questi alcuni dei
punti cardine che hanno caratterizzato la presidenza di Andrea
Giannecchini alla guida della CNA di Lucca. Un impegno durato oltre
dieci anni, che si concluderà a metà giugno, con un bilancio
decisamente al di sopra delle aspettative.

Fin
dal momento della nomina, non è cambiato solo l’assetto
dell’associazione, ma anche l’intero quadro politico ed economico
generale. La sua presidenza è iniziata al termine di una crisi
pesante per l’artigianato, con oltre mille chiusure all’anno, in
un contesto in cui si intravedevano solo lievi segnali di ripresa.
Sono state attese concrete?

Nel
2015 la situazione era molto diversa. Si usciva dalla lunga onda
della crisi del 2008, che aveva travolto le imprese del settore edile
e messo in ginocchio tutto l’indotto. Il comparto delle costruzioni
rappresenta tutt’oggi l’economia principale della nostra
provincia e, proprio in quell’anno, il saldo tra aziende artigiane
che chiudevano e quelle di nuova apertura tornò finalmente positivo.
Non sono stati anni semplici. Il nostro obiettivo principale è stato
sostenere le imprese e sensibilizzare le istituzioni sui temi
dell’artigianato di questo settore.

Fin
dall’inizio del suo mandato, CNA ha denunciato con forza la carenza
di infrastrutture nel territorio, fondamentali per cittadini e
imprese: dagli assi viari al raddoppio delle linee ferroviarie, fino
ai costi di trasporto merci e alla questione del porto di Viareggio.
Quali sono stati i risultati in questo ambito? Quanto ha inciso
l’azione politica dell’associazione?

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Senza
infrastrutture non c’è crescita. Lo sviluppo economico passa dalla
mobilità di persone e merci. Abbiamo assunto posizioni forti e
coraggiose su alcuni temi strutturali, ma purtroppo, a distanza di
dieci anni, molte opere strategiche sono ancora ferme. A Lucca, il
raddoppio della linea ferroviaria e la proposta di una nuova
viabilità sono tuttora in stallo. A Viareggio, è particolarmente
grave la mancata attuazione della variante al Piano Regolatore
Portuale: abbiamo perso un’occasione di sviluppo per la nautica,
costretta a cercare opportunità altrove. Non va dimenticato anche il
mancato completamento del secondo lotto dell’asse di penetrazione,
oggi tornato di stretta attualità.

Lo
sviluppo tecnologico ha trasformato profondamente anche il mondo
artigiano. Come ha supportato CNA questo cambiamento? E qual è,
secondo lei, il legame tra tecnologia, innovazione e sostenibilità?

Viviamo
tre grandi rivoluzioni: energetica, ambientale e digitale. Sono
rivoluzioni interconnesse, che stanno cambiando profondamente il
mondo delle PMI e dell’artigianato, spingendo un settore
storicamente tradizionale verso uno sforzo competitivo mai visto
prima.

Tutti
i mestieri artigiani sono coinvolti, con impatti sui processi, ma
anche grandi opportunità. Pensiamo, ad esempio, all’avvento
recente dell’intelligenza artificiale, la cui portata è ancora
difficile da comprendere, ma che sta entrando a velocità supersonica
nel mondo del lavoro. Può sembrare una frase fatta, ma è vero:
niente sarà più come prima.

Nonostante
la crisi degli organismi di rappresentanza, CNA Lucca è riuscita a
mantenere e rafforzare il proprio ruolo sul territorio, diventando
protagonista di molte scelte pubbliche.

Sono
sempre stato un convinto sostenitore della concertazione. In questi
anni abbiamo instaurato un dialogo costruttivo con quasi tutti i
rappresentanti politici e istituzionali della provincia, fatta
eccezione per alcuni casi ancora per noi inspiegabili. Questo ci ha
permesso di portare avanti le istanze degli associati e, in molti
casi, di ottenere risultati concreti. Ricordo, ad esempio, la firma
della Carta dell’Artigianato con i Comuni di Pietrasanta,
Seravezza, Camaiore e Lucca, ma anche il nostro contributo nella
discussione dei regolamenti comunali, tra cui quelli urbanistici, in
vari Comuni. Senza dimenticare la nostra battaglia – la prima a
livello nazionale – a difesa delle imprese balneari contro la
Bolkestein, in cui siamo stati protagonisti assoluti. CNA Lucca ha
così ampliato la propria base associativa e consolidato la presenza
in settori strategici come nautica, balneari, commercio su aree
pubbliche, calzaturiero e artigianato artistico.

Durante
la sua presidenza si sono moltiplicati anche gli appuntamenti annuali
promossi o sostenuti da CNA, che hanno saputo valorizzare i diversi
settori dell’artigianato.

Abbiamo
scelto di promuovere i vari comparti attraverso eventi contenitore,
che unissero formazione, analisi settoriale e momenti divulgativi.
Così sono nati appuntamenti importanti e ormai consolidati come la
Settimana dell’Edilizia Sostenibile al Polo Tecnologico di Lucca,
Alfabeto Artigiano a Seravezza, CNA Creart, e iniziative su benessere
e salute con ospiti di rilievo.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Accesso
al credito e tassi d’interesse restano tra le maggiori criticità
per le imprese artigiane. CNA come ha affrontato questi temi?

Cito
una frase di Luigi Einaudi che condivido appieno: 
“Il
credito è il sangue dell’economia e senza di esso nessuna attività
produttiva può prosperare”
.
Questo è ancora più vero per le PMI e per l’artigianato, che
soffrono di carenze strutturali storiche. Più del 60% delle imprese
lamenta difficoltà di accesso al credito, e solo il 30% è
soddisfatto delle condizioni ottenute. CNA ha cercato di colmare
queste lacune attraverso strumenti come Artigiancredito,
Artigiancassa e FinartCna e accordi con le banche locali. Ma anche
con un potenziamento dei nostri servizi, che oggi non si limitano a
offrire garanzie, ma includono consulenze personalizzate. La
desertificazione bancaria è un tema reale e preoccupante, perché la
distanza tra artigiani e sportelli peggiora una situazione già
complessa.

Nel
suo mandato ha dovuto affrontare due fenomeni di segno opposto ma di
grande impatto: la pandemia da Covid-19 e il boom dei bonus edilizi.

Il
Covid ci ha travolto, costringendoci a gestire una situazione senza
precedenti. Il blocco delle attività, i protocolli di sicurezza e le
attese notturne dei DPCM avevano creato panico. CNA Lucca è stata un
punto di riferimento per centinaia di imprenditori, molti in
difficoltà emotiva prima ancora che economica. La pandemia ha fatto
emergere con forza il ruolo fondamentale dei corpi intermedi nella
società, ridefinendo la loro centralità.

Diverso
il discorso sui bonus edilizi: da un lato sono stati un potente
motore di ripresa economica, dall’altro hanno generato effetti
distorsivi pesanti, i cui strascichi sono ancora evidenti. Un
bilancio definitivo potrà essere tracciato solo più avanti.

CNA
ha investito anche nella formazione e nel passaggio generazionale.
Come vede il futuro dell’artigianato?

Come
dicevo, il settore è in forte trasformazione. Da un lato,
l’artigianato artistico sta vivendo una fase di crescita e di
rinnovato interesse, soprattutto da parte dei giovani che vi si
avvicinano con consapevolezza e passione. Dall’altro, persistono
grandi difficoltà nei mestieri legati ai settori più tradizionali,
dove il tema del passaggio generazionale è particolarmente critico.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Purtroppo
resiste ancora il pregiudizio secondo cui il lavoro artigiano sarebbe
un’alternativa di serie B, quando invece oggi, anche grazie all’uso
delle nuove tecnologie e alla digitalizzazione, molti di questi
mestieri si sono evoluti e rappresentano un’opportunità concreta,
sia dal punto di vista economico sia della realizzazione personale.

Il
nostro compito, attraverso la formazione, è proprio quello di
trasmettere questa nuova visione ai giovani: diventare artigiano può
essere una scelta “cool”, oltre che soddisfacente e remunerativa
nel tempo.

Che
tipo di eredità politica ritiene di lasciare all’associazione? E
quali suggerimenti darebbe al prossimo o alla prossima presidente?

Il
lavoro fatto in questi anni è stato importante, sia sul fronte
esterno – con tutte le difficoltà oggettive del contesto – che
su quello interno, con una profonda riorganizzazione
dell’associazione.

Abbiamo
sempre cercato di essere vicini alle imprese e di portare la nostra
voce su una vasta gamma di questioni chiave per il territorio,
intervenendo quando necessario, sia pubblicamente che in maniera
riservata. Oggi possiamo affermare con orgoglio che CNA Lucca è
cresciuta come soggetto autorevole e competente nelle relazioni
istituzionali, ed è diventata fortemente rappresentativa in alcuni
settori cruciali dell’economia locale. Questo è stato possibile
grazie a un gruppo dirigente affiatato e capace, e al lavoro di tutta
la nostra struttura interna, sempre all’altezza delle sfide.

Il
consiglio che mi sento di dare a chi verrà dopo di me è semplice:
fare squadra, valorizzare la condivisione, perché la forza di CNA è
proprio nella sua pluralità e nella capacità di rappresentare mondi
diversi.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Anche
per la sua esperienza di imprenditore, si è occupato in prima
persona del settore nautico. Quali sono stati gli aspetti più
salienti?

La
nautica è il mio lavoro, e mi è sembrato naturale occuparmene,
soprattutto in un territorio dove rappresenta un’eccellenza e un
punto di riferimento a livello internazionale. Le posizioni assunte
da CNA in questi anni sono state volte a sensibilizzare le
istituzioni su temi concreti e sentiti dalle imprese del comparto,
prima fra tutte la riorganizzazione dell’area portuale, necessaria
per sostenere la forte crescita del settore in termini di
infrastrutture, sicurezza e decoro. Purtroppo, la politica spesso non
riesce a tenere il passo delle aziende, e così abbiamo perso
occasioni importanti. Un altro tema che mi sta a cuore è il
fallimento di Perini Navi: il risultato finale della procedura è
stato migliore del previsto, ma sono convinto che senza il ruolo
attivo e pubblico di CNA Lucca, a tutela delle PMI creditrici, le
cose sarebbero andate molto diversamente.

Cosa
farà adesso?

Resto
prima di tutto un imprenditore, anche se la vocazione a complicarmi
la vita occupandomi di questioni di natura pubblica o associativa non
credo passerà facilmente. Attualmente sono presidente del Distretto
Tecnologico della Nautica e della Portualità della Toscana, un ruolo
impegnativo e importante che mi terrà occupato. Per il futuro,
vedremo…


Lucca,
23 maggio 2025 





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