Dati in chiaroscuro, rispetto al 2024, per il settore manifatturiero in provincia di Cremona. Il territorio vede una crescita del +1,5% per le produzioni. Tenendo presente le variazioni tendenziali, si evidenzia una ripresa degli ordini esteri (+4,7%), del fatturato totale (+2,8%) e degli ordini interni (+1,8%). Per quanto concerne le aspettative per il secondo trimestre del 2025, per gli imprenditori cremonesi prevale un sentiment negativo per tutti gli indicatori.
L’analisi dei dati riferiti al primo trimestre dell’anno, effettuata dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, rileva una divaricazione dell’attività tra i territori che compongono l’Ente camerale, con una contrazione della produzione, del fatturato e degli ordinativi interni per Pavia a fronte di una maggiore tenuta per Cremona e Mantova. Nella classifica regionale la maggior parte delle province lombarde si colloca in territorio negativo; ai vertici della classifica, con segno più, troviamo Mantova, seguita da Lodi, Lecco e Cremona, mentre Pavia occupa la penultima posizione. “Proseguono anche in apertura d’anno alcuni segnali di ripresa che riguardano i territori di Mantova e Cremona, come già evidenziato sul finire del 2024. Tuttavia, come emerge dalle aspettative degli imprenditori, rimane alto il clima di incertezza, anche a causa del perdurare della fase di stagnazione per il comparto industriale ” – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia, Gian Domenico Auricchio – “A pesare su questi dati è in parte la situazione relativa al commercio internazionale, che ha visto una ulteriore decelerazione negli ultimi mesi dello scorso anno; a ciò si aggiunge il delicato contesto internazionale con i fronti di guerra ancora aperti e l’incertezza sulle misure relative alle politiche economiche.
Il territorio della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia riunisce un elevato numero di imprese, per lo più di piccole e medie dimensioni, ma ben strutturate e abituate a confrontarsi abitualmente con i mercati esteri. L’ente camerale, assieme all’intero sistema camerale lombardo, continua la sua azione, mettendo a disposizione delle imprese forme di sostegno mirate, così come servizi di assistenza per accompagnarle sia nei mercati esteri sia nei processi di trasformazione digitale e ambientali, elementi imprescindibili per rimanere competitivi nei mercati nazionali e, soprattutto, internazionali”. Nel primo trimestre 2025 risulta in ripresa anche il comparto artigianale della provincia di Cremona: la produzione registra un aumento tendenziale del +3,3, così come emerge segno più per il fatturato (+1,8%) e per gli ordinativi totali (+0,4%). Anche in questo caso le aspettative per il secondo trimestre del 2025, sono prevalentemente di incertezza, con una ripresa prevista solo sul fronte della domanda estera e dell’occupazione.
Analizzando il territorio regionale nel suo complesso, la Lombardia vede un leggero calo della produzione manifatturiera, pari al -0,4%, mentre risultano in crescita gli altri indicatori: fatturato (+0,7%), ordini interni (+0,3%) e ordini esteri (+31%). Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media regionale, nei primi mesi del 2025 emerge un andamento contrastante a seconda dei vari comparti: aumenti si registrano per gli alimentari, la chimica, la carta-stampa, l’abbigliamento, il legno-mobilio e i minerali non metalliferi; in contrazione invece la meccanica, la gomma-plastica, il tessile, le pelli-calzature e i mezzi di trasporto. Sostanziale stabilità per la siderurgia. Per quanto concerne le aspettative per il secondo trimestre del 2025, per gli imprenditori lombardi emerge complessivamente un clima di ottimismo per tutti gli indicatori, con la sola eccezione della domanda interna. Sul fronte dell’artigianato lombardo la produzione registra un -0,3%; segno meno anche per le due componenti degli ordinativi (-0,2%), mentre il fatturato si colloca in territorio positivo (+0,7%). Le aspettative degli artigiani lombardi per i mesi primaverili del 2025, vedono complessivamente un sentiment di incertezza, soprattutto sul fronte della produzione, della domanda interna e del fatturato.
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