La ristorazione italiana si conferma una delle colonne portanti del rilancio economico e occupazionale del Paese. Dopo gli anni critici della pandemia, il comparto torna a crescere con numeri che raccontano una vera e propria metamorfosi. Secondo un’analisi di Fiepet Confesercenti, che ha elaborato i dati camerali e del registro ASIA, nel 2024 i pubblici esercizi hanno impiegato in media 1,371 milioni di addetti, oltre 82mila in più rispetto al 2019, con una crescita del 6,4%.
Questo significa più di 45 nuovi posti di lavoro al giorno negli ultimi cinque anni, con una netta accelerazione registrata soprattutto nel biennio 2023-2024. Dopo un crollo occupazionale post-Covid, il settore ha saputo reagire: ristoranti e servizi di ristorazione hanno assorbito oltre 100mila nuovi addetti, compensando il calo nei bar e negli esercizi senza cucina, dove si contano circa 26mila posti in meno, un segno della transizione in atto, soprattutto nei centri urbani e nei piccoli comuni.
Il tessuto imprenditoriale si è trasformato radicalmente. Tra il 2019 e il 2024 il numero totale di imprese del comparto (divisioni Ateco 56.1, 56.2 e 56.3) è diminuito di oltre 12.500 unità, ma si è rafforzata la componente strutturata: le società di capitali sono passate da 92mila a 114mila, con una crescita del 24%. A uscire dal mercato, in gran parte, sono state imprese individuali e società di persone, in particolare nei segmenti più fragili come i bar tradizionali di quartiere e di paese.
Il cambiamento coinvolge anche le abitudini e le modalità di consumo, con un progressivo spostamento del modello bar verso formule più complete che includono ristorazione, specialmente nei comuni a vocazione turistica. Tuttavia, nonostante il consolidamento e l’aumento dell’occupazione, il settore sconta ancora gravi difficoltà nel reperire personale qualificato.
Secondo Excelsior Unioncamere-Anpal, per il trimestre maggio-luglio 2025 il 36% delle imprese del turismo e ristorazione ha in programma nuove assunzioni, ma quasi la metà (49,5%) segnala difficoltà di reperimento, in particolare per mancanza di preparazione. Le figure più richieste sono camerieri, cuochi, pizzaioli, pastai, lavapiatti, ma anche ruoli specializzati come sommelier, chef de rang ed executive chef.
Il presidente nazionale di Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri, sottolinea come proprio i comparti più colpiti dalla pandemia siano ora protagonisti della ripresa. “Ristoranti, bar e alberghi hanno affrontato chiusure traumatiche. Ma oggi guidano la ripartenza dell’economia turistica italiana. Tuttavia, l’espulsione di decine di migliaia di piccole imprese, spesso giovani e individuali, non può essere ignorata: va affiancata da politiche di sostegno per le nuove generazioni imprenditoriali”.
Banchieri lancia infine un appello per investire su formazione e accesso al lavoro, soprattutto per colmare il mismatch tra domanda e offerta che frena il pieno sviluppo del comparto. “Abbiamo bisogno di accompagnare i piccoli nella digitalizzazione e nel credito, ma anche di formare professionalità adeguate. L’occupazione cresce, ma molti posti restano scoperti. Serve una strategia nazionale per colmare il divario”.
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